Le luci del distretto

 

LE LUCI DEL DISTRETTO

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Direttore                                                                                                 Di

     detto                                                                                    Stefano D’Alessio

MONKEJ                                                                                    raggix90@gmail.com

                                                                                                                          3493645125

                                                                                                

 

 

 

 

 

 

 

 IL CIRCO. IL TENDONE ERA COME UN EDIFICIO, UNA TORRE MOLTO ALTA, PERO’ DI QUEI PALAZZONI DI PERIFERIA, CHE NON TI FANNO ADORARE IL QUARTIERE MA CHE SI STAGLIANO SUI DINTORNI COME GROSSI INSEDIAMENTI DOVE PERO’ NESSUNO SA COSA SUCCEDA ALL’INTERNO DI ESSI.COME PRIMA COSA IL DEGRADO DEL QUARTIERE DEL CIRCO, E’ SCOLPITO ALL’INTERNO DA MILLE MAESTRANZE CHE PERO’ NON SEMBRANO AVERE UNA VITA NORMALE, CI SI ASPETTA DA LORO SOLAMENTE CHE IL LORO LAVORO POSSA ESSERE UNA COPERTURA DELLA VITA CHE COMPIONO. CONOSCIAMO CHE NEI CIRCHI AVVENGONO COSE CHE NELLA  VITA DI COMUNITA’ NON AVVENGONO, E’ UN MONDO A SE’ STANTE, QUELLO CHE SUCCEDE NEL CIRCO RIMANE NEL CIRCO.

COME LA MIA STORIA CHE VIENE FUORI COME DA UN CIRCO DOVE PERO’ LA VITA ALL’INTERNO E’ BEN DIVERSA DALLA VITA CHE VIVIAMO.

LA STORIA INIZIA QUANDO AI MIEI 28 ANNI INCOMINCIAI A CHIEDERMI COSA SUCCEDESSE ALLA VITA DI STRADA CHE ANCHE SE NON AVEVO VISSUTO PIENAMENTE, CAUSA LAVORO PRINCIPALMENTE E CAUSA IL MIO LEGAME CON I GIOCHI DA CONSOLLE, MI FACESSE SCOPRIRE CHE TUTTI I MIEI AMICI, SI STACCASSERO DA ME PER POTER RICOMINCIARE A FARE UNA NUOVA VITA. LE PRIME VOLTE CHE USCIVO LA SERA, NON TROVAVO MAI UN AMICO CON CUI PARLARE; SI ERANO TUTTI RINCHIUSI IN UN TEATRO DOVE IO  NON C’ENTRAVO NIENTE? E MI CHIEDEVO, DOVE SARANNO ANDATI TUTTI? DOVE SARA’ QUESTO IPOTETICO TEATRO? LA RISPOSTA NON MI ARRIVO’ SUBITO, FINO A QUANDO UNO DI LORO PATRIZIO NON MI DISSE CHE ERANO TUTTI IMPEGNATI; NEL FAR COSA? E POSSIBILE CHE TUTTI AVEVANO UN IMPEGNO? NON SI VEDEVANO TRA DI LORO? INOLTRE, NON C’ERANO NEANCHE ALTRE PERSONE IN GIRO, TUTTI A CASA ASPETTANDO CHE LA GIOVINEZZA FINISSE? “COMUNQUE NOI ANDIAMO AL FLORIDO” MI RISPOSE PAOLO CHE AVEVO INCONTRATO PER SBAGLIO QUELLA SERA PRIMA DELLE 22.00.

“ E DOVE SI TROVA?” LA RISPOSTA CHE MI FU DATA MI LASCIO’ DI STUCCO “GUARDA E’ TARDI DEVO ANDARE A LAVORARE” NON CI CREDEVO CHE PAOLO AVESSE UN LAVORO, NON LO TROVAVO MAI ERA COME  UNO DI QUELLI CHE VIVEVA NEI PALAZZI DI PERIFERIA A CUI  NESSUNO PENSA BENE  ED E’ SOLO UN NUMERO IN UN QUARTIERE STRARIPANTE DI GENTE CHE SI DIVIDE TRA CHI SI DA’ DA FARE E CHI INVECE SE NE SBATTE, QUESTI TROVANO TRA LORO UN EQUILIBRIO CHE VIENE INTACCATO SOLAMENTE DA CHI, ANCHE SE NEL DEGRADO, RIESCE A PRENDERE IN MANO LA PROPRIA VITA. E MI CHIEDEVO “PAOLO UNO DI LORO?” “NON CI AVREI MAI CREDUTO.”

UN LEONE, QUESTO MI SONO SEMPRE SENTITO. EPPURE NON ERA COSI’ FACILE PER ME ANDARE AVANTI SENZA QUALCUNO CHE VOLESSE CONDIVIDERE LE MIE ESPERIENZE. “VEDRAI ALLE 6.00 DELLA MATTINA SARANNO TUTTI FUORI!” ESCLAMO’ PATRIZIO PRIMA DI ANDARE VIA ANCH’EGLI, SICURAMENTE AVEVA DA FARE ANCHE LUI. CERTO CHE L’INIZIO PER ME FU STRANO. NON RIUSCII A CONTARE FINO A TRE CHE IL VENTO  SI ERA PORTATO VIA:  PAOLO , CHE AVEVA IMPROVVISATO UNA SCUSA, , E PATRIZIO  CHE GENTILE CON ME MI AVEVA PROMESSO CHE ALLE 6 SAREBBERO RICOMPARSI SUBITO TUTTI, MENTRE PENSAVO A QUEL “FLORIDO” CHE  NON LO AVEVO MAI SENTITO, SARA’ VERO CHE ALLE 6.00 SAREBBERO TUTTI RITORNATI? POI PENSAI CHE FORSE UN TENTATIVO E’ MEGLIO CHE LO FACCIA.

ED IL GIORNO DOPO AD UN CERTO PUNTO VIDI ENTRARE IN UN LOCALE, ALESSANDRA, MARIA E ASIA, TRE PERSONE CHE CONOSCEVO E CHE SEGUII INTENTO AD ASPETTARE LE 6.00 ALMENO CON UN PO’ DI COMPAGNIA.

 

 

 

                                                                                                      TUTTI SAPEVANO CHE SENZA LAVORO NESSUNO POTEVA CAMPARE. E TUTTI A QUELL’ORA  SCOMPARIVANO? ERANO LE 22.00 E L’ATTESA ERA LUNGA PERCHE’ NESSUNO SI FACEVA PIU’ VEDERE.

I MIEI AMICI FACEVANO COSI’!  A QUELL’ORA E FINO A NOTTE TARDA, LE STRADE ERANO VUOTE. E’ VERO, NEANCHE DI GIORNO C’ERA MOLTA GENTE PER STRADA, MA COSI’  ERANO PROPRIO DESOLANTI! SOLO ALLORA CI SI ACCORGEVA DEL VENTO CHE SOFFIAVA EMETTENDO UN SIBILO CHE FORMAVA UNO SPETTACOLO SPETTRALE.

IL VUOTO , ALCUNE INSEGNE AL NEON DEI LOCALI SEMIVUOTI ILLUMINAVANO LA VIA INSIEME A DEI LAMPIONI CHE CON L’AVANZARE DELLA NOTTE CELAVANO IL SENSO DI DESOLAZIONE CHE IN QUEI TEMPI LA FACEVA DA PADRONE.

USCIVO SOLO PER NON RIMURGINARE CIO’ CHE CAPITAVA DURANTE IL GIORNO.

INFATTI DAVANTI AD UNA BIRRA VENIVO COLTO DA UN SENSO DI NAUSEA E UN RIBBOLLIO SU CIO’ CHE

ACCADEVA DI GIORNO. MI TROVAVO DAVANTI A QUEI PROBLEMI CHE MI FACEVANO DUBITARE SULLA

REALTA’ DELLE COSE. NEL MIO LAVORO, ADDETTO AL CONFEZIONAMENTO DEI PRODOTTI DI AMAZON, IL

SOLO METTERE GLI OGGETTI DENTRO I PACCHI MI FACEVA VENIRE DEI MAL DI TESTA E SENSO DI OPPRESSIONE.

A VOLTE CAPITAVANO FATTI STRANI. INFATTI QUANDO METTEVO AD ESEMPIO 3 COLLI IN UNA SCATOLA, A VOLTE VENIVA FUORI CHE IL PESO NON CORRISPONDESSE A QUELLO PRESCRITTO E NON NE SAPEVO IL PERCHE’.

UNA VOLTA IL PESO, UNA VOLTA I CONTROLLI: AL MIO COMPUTER SEMBRAVA CHE GLI OGGETTI SUL MIO TOUCHSCREEN CAMBIASSERO IL LORO PESO E LE LORO DESCRIZIONI IN UN ATTIMO. DAVO LA COLPA AL TOUCHSCREEN DELL’IMBALLAGGIO, FORSE GUASTO.

MI SEMBRAVA TUTTO IMPOSSIBILE MA, COME DETTO,  SCARICAVO LA COLPA SU AGGIORNAMENTI FANTOMATICI CHE AVVENIVANO VELOCEMENTE NELL’ARCO DI POCHI SECONDI, INSOMMA LA BUTTAVO SULLA TECNOLOGIA…QUALE INTUZIONE FU PIU’ VERA. 

A QUESTI LIVELLI SI POTEVA AGGIUNGERE CHE AVEVO UNA GRANDE FANTASIA NON POTEVO E NON VOLEVO STARE SOLO, MI CREAVA UN GRAN DISAGIO IL NON POTER CONFRONTARMI CON I MIEI AMICI. NESSUNO VOLEVA DIVIDERE CON ME UN APERITIVO?

NESSUNO ERA INTERESSATO A CIO’ CHE FACEVO, EPPURE NEL POMERIGGIO CI SI INCONTRAVA, MA SI SA E’ LA NOTTE IN CUI ESCONO FUORI LE CONDIZIONI PIU’ FAVOREVOLI PER FAR SPRIGIONARE QUELLA GIOVENTU’ CHE UNO HA NEL CORPO. AVEVO ALL’INCIRCA 28 ANNI.

LASCIAVO LIBERTA’ A TUTTI, NON FACEVO RICRIMINAZIONI A NESSUNO, SE NON VOLEVA STARE CON ME , SONO ED ERO COSCIENTE CHE NON PUOI PIACERE A TUTTI, MA LA MIA DEBOLEZZA  ERA CHE NON FACEVO PESARE AGLI ALTRI CIO’ CHE NON FACEVANO, ANCHE IO ERO UN UOMO COME TUTTI MA MOLTO ACCOMODANTE.

-DI ME NON SI PUO’ PARLARE PIU’ MA ALMENO FATEMI CAPIRE CHE FATE LA NOTTE, SAI…- ERA CIO’ CHE

AVREI DETTO LA MATTINA SEGUENTE  -“QUELLI DELLA NOTTE” TI RISPONDERANNO – HAI RAGIONE SO CHE

SAI CHE LA NOTTE E’ GIOVANE E SICURAMENTE TU LO SEI “UNO DELLA NOTTE”- QUESTA ERA LA RISPOSTA CHE MI ASPETTAVO SENZA GIOCHI DI PAROLE. TU SEI COME NOI CAMPEGGIAVA QUESTA SCRITTA SUI CARTELLONI GIGANTI PUBBLICITARI CHE SPONSORIZZAVA IL NUOVO SMATPHONE. DOVE IO AGGIUNGEVO: - UN DISASTRO!- A CAUSA DELLA MIA COSTANTE MANCANZA DI AMICI NOTTURNI.

DICEVO QUESTO ALLA MIA AMICA ALESSANDRA E PER TUTTA RISPOSTA LEI MI FACEVA NOTARE CHE

ANCHE SE NON AVESSI PIU’ AMICI LA NOTTE, NON PER QUESTO AVREI DOVUTO ABBATTERMI.IL GIORNO DOPO, TUTTO SAREBBE RICOMINCIATO COME PRIMA. LA INCONTRAI ALLE 6.00 DELLA MATTINA DOPO AVER GIRATO TUTTA LA NOTTE TRA QUELLE INSEGNE CHE INDICAVANO I LUOGHI DI ATTRAZIONE PER RAGAZZI, ANCHE SE POCHI. –E’ SOLO UNA QUESTIONE DI TEMPO- MI RICORDAVA.

ERANO LE 6.00 MA NESSUNO SI VEDEVA FINO AD ALLORA. ECCOLI TUTTI QUI USCIRE DAL NULLA PERSONE CHE AVEVANO FATTO NOTTATA, PAOLO ERA COSI’- MA E’ VERO CHE CI HAI ASPETTATO FINO AD ADESSO?.- 

-DOPOTUTTO ABBIAMO FATTO LE 6.00, MA SIAMO ANDATI A LAVORARE- DISCOLPANDOSI.

-E’ UIN PO’ CHE VI CONTROLLO E VIENE FUORI CHE LA NOTTE NON CI SIETE MAI, COME MAI?,- ERA LA PRIMA VOLTA CHE AVEVO AVUTO IL CORAGGIO DI DIRLO. MI ERA ARRIVATA LA VOCE DI PATRIZIO CHE ALLE 6.00 AVREI TROVATO TUTTI.

-ALLE 6.00 TROVERAI TUTTI, MI HANNO DETTO E QUESTA NOTTE HO VOLUTO FARE MATTINA PER VEDERE SE QUESTO FOSSE VERO O SE ERA UNA BUFALA.-

-PAOLO:- VEDO CAMBIARE LE COSE DA UN GIORNO ALL’ALTRO. NON SO CHE DIRTI, HO COMINCIATO DA POCO QUESTO LAVORO- CERCAVA DI DIFENDERSI RIMANENDO SUL VAGO. 

- MA DOV’E’ CHE LAVORI?-

-ALLORA… - TITUBANTE – STO IN UN LOCALE NON VICINO A QUA- CERCANDO DI ALLONTARE LA DOMANDA.

-ORA SI E’ FATTO GIORNO, FAMMI ANDARE CHE DEBBO RIPOSARE UN PO’-

LASCIAI ANDARE PAOLO E MI PREFISSAI LO SCOPO DI CAPIRE COSA SUCCEDEVA VERAMENTE DURANTE LA NOTTE, INFATTI OLTRE A PAOLO VIDI DI SFUGGITA ANCHE ALTRE, PERSONE CONOSCIUTE DA ME.

IL GIORNO PASSO’ E LA NOTTE SI RIAVVICINAVA. NOTAI SGATTAGLIOLARE LE PERSONE DENTRO AI LOCALI E VEDER SFRECCIARE AUTOMOBILI.

IL PUNTO STA CHE MENTRE ANCORA ERO IN STRADA A STUDIARE COME CAPIRE , PIANO PIANO LA CITTA’ RIMANEVA DESERTA.

-NON POSSO CREDERE CHE IN UN BATTITO DI CIGLIA SIANO SCOMPARSI TUTTI. ADESSO ENTRO IN QUEL LOCALE-PER INCISO DOVE AVEVA VISTO ALESSANDRA MARIA E ASIA ENTRARE – E ASCOLTARE COSA AVEVANO DA DIRE.-

TOUCHE’ DIREI, ALESSANDRA ERA LI’ SUL BANCONE A SERVIRE COCKTAIL, MI AVVICINAI. 

-CIAO ALESSANDRA MA CHE CI FAI QUI? NON MI HAI DETTO CHE LAVORAVI DA BARGIRL LA NOTTE, NON TI BASTA IL LAVORO DI GIORNO?-

-NO STEFANO, NON E’ COME SEMBRA, IL GIORNO SAI CHE IL TEMPO DA NOI NON PASSA, LE SOLITE COSE , L’UNIVERSITA’, IL LAVORO DA SARTA, MA LA CITTA’ SEMBRA AVERE GLI OCCHI SPENTI. NON C’E’ UN CLIMA DISTESO, E’ COME SE FOSSIMO USCITI DA UNA GUERRA.-

LACONICO PENSAVO CHE LA CRISI INDUSTRIALE DEL NOSTRO PAESE FOSSE UNA VERA SPADA DI DAMOCLE SULLE NOSTRE TESTE

-IN EFFETTI ABBIAMO VISSUTO MOMENTI MIGLIORI-

-ECCO QUESTO VOGLIO DIRE, QUESTO MI SERVE PER VIVERE. LA DISTRAZIONE DEL DIVERTIMENTO, DIREI,

PRIMA ALCUNE COSE NON LE CAPIVO MA ADESSO LE NOTIZIE SONO BUONE, SI DICE CHE LA NOSTRA CRISI DOVREBBE FINIRE E INIZIARE UN NUOVO CICLO.- QUESTO DISSE E IO LA LASCIAI STARE UN MOMENTO, PERCHE’QUESTO DISCORSO POTEVA VALERE PER TUTTE LE PERSONE CHE “ LAVORAVANO LA NOTTE”.

 DOPO UN ATTIMO DI SILENZIO, MENTRE ALESSANDRA SI INTERESSAVA A VERSARE UN RUM AD UN

CLIENTE, PARLAVA CON IL CLIENTE DICENDO:-LE NOSTRE CONFRATERNITE ALL’UNIVERSITA’ CI STANNO INFORMANDO CHE PER FORTUNA LA TECNOLOGIA STA ANDANDO AVANTI E CHE TRA POCO RIUSCIREMO A TROVARE UN MODO PER RICARICARE IL NOSTRO MONDO CON LA SCOPERTA DI ESTRAZIONI AUREE CHE RIMARGINERANNO QUELLA FERITA DI AVER PERSO , A CAUSA DELLA GUERRA, QUELLE CHE GIA’ ESISTEVANO.

ALLORA DISSI - AIUTO E’ QUELLO CHE CI DARANNO COLORO CHE LE SCOPRIRANNO E SECONDO ME LA

STORIA CHE HO SENTITO SUI ROBOT CHE TRAMITE QUESTO ASSURDO RADAR CHE STANNO CERCANDO DI

SCOPRIRE PER FAR SI CHE  DELLE MACCHINE ROBOTIZZATE TROVINO QUESTE RISERVE MI SPAVENTA ALESSANDRA, NON TI ACCORGI CHE IL MONDO, COME DICI TU: E’ DESOLATO! ,MA LA NOSTRA INTELLIGENZA ARTIFICIALE STA PRENDENDO SEMPRE PIU’ PIEDE, NON E’ UNA CONTRADDIZIONE?

LA POVERTA’ CHE GESTISCE LA RICCHEZZA!-

-POSSIAMO SERVIRE SE VUOI MILIONI DI INFORMAZIONI SUL COMPUTER E QUESTA LA DEFINISCI

POVERTA’-DISSE ALESSANDRA SAPENDO CHE C’ERA MOLTO DI PIU’ DI QUELLO CHE ERA IL MONDO REALE.

-MA SOLO AVENDO QUELLE RISORSE AUREE FORSE POTREMO TORNARE ALLA BELLA VITA..- E QUELLO SI TRADI’ UN PO’ – CHE TRA L’ALTRO GIA’ FACCIAMO!- CON UN SORRISO FIERO SALUTO’ L’AMICO STEFANO.

NON ERO TANTO CONVINTO DI QUELLO CHE MI STAVA DICENDO ALESSANDRA. MA PURTANTOCHE’ SOTTO LO SGUARDO CHE POTEVO COMPRENDERE, C’ERA QUALCHE COSA IN PIU’ RISPETTO A QUELLE ORE DI LAVORO CHE DA TEMPO ORMAI CARATTERIZZAVA LE NOTTI DI QUEL TEMPO.

POSSIAMO DIRE CHE IL GIORNO ERA DIVERSO DALLA NOTTE? FORSE SI. 

LE ALTRE DUE CHE FINE AVEVANO FATTO? CERCANDOLE NEL LOCALE NON C’ERANO, MA NON POTEVANO

ESSERE SCOMPARSE. E CONTINUANDO LE RICERCHE DELLE DUE INCONTRAI PATRIZIO CHE MI ACCOLSE COME SE FOSSE IL PROPRIETARIO DEL PUB-DISCOTECA. MI FECE GLI ONORI DI CASA

-QUAL BUON VENTO, E’ UN ONORE AVERTI QUI-

ED IO – SCUSA PATRIZIO, HO VISTO ENTRARE DUE PERSONE CHE FORSE CONOSCI ANCHE TU, MA NON LE RITROVO PIU’-

E LUI – MA STANNO CON TE?-

-NO MA VOLEVO VEDERE UN PO’ DOVE ANDASSERO. NON MI HAI DETTO TU CHE LA NOTTE PORTA VIA E CHE IL MATTINO RESTITUISCE, ECCO VOGLIO SAPERE DOVE INCONTRARE IL POSTO CHE LE PORTA VIA.- -TI MOSTRERO’ CIO’ CHE VUOI , PERO’ ORA TORNA DI LA’, VERSO IL BANCONE, E TI FACCIO SAPERE IO- AVVICINANDOMI AL BANCONE:

-ALLA LUCE DEL SOLE NON TI PERMETERE DI DIRMI COSA DEVO FARE TI AIUTERO’ MA BASTA CON QUESTE CALUNNIE- FINI’ALESSANDRA SBOTTANDO CONTRO UN AVVENTORE.

MI AVVICINAI PER CAPIRE COSA STAVA SUCCEDENDO E PER TUTTA RISPOSTA STAVA LITIGANDO CON UNO

DELLA SUA CONFRATERNITA, LO CAPII PERCHE’ DICEVA, ANCHE SE NON AFFERAVO BENE

-LASCIO STARE SE VUOI , MA LO SAI CHE LA NOSTRA CERCHIA NON E’ L’UNICA A MANTENERE DEI SEGRETI,

TUTTI O QUASI SI DANNO DA FARE PER RAGGIUNGERE UNO SCOPO.- E CONTINUAVA – DOVRESTI METTERE IN PRIMO PIANO QUELLO CHE FACCIAMO-

-NON SO PIU’ SE LA COSA E’ GIUSTA, CIOE’ IO VEDO MOLTE PERSONE CHE FANNO ANCHE  A MENO DI

QUELLO CHE FACCIAMO NOI, MA VIVONO FELICI E SOPRATTUTTO LIBERI DI PENSARE CIO’ CHE DAVVERO

VOGLIONO E INVECE DA NOI CI SONO SOLO RITORSIONI, VENDETTE E MALDICENZE. BASTA CON QUESTA STORIA!-

-COSA VUOI CHE TI DICA, MI ALLONTANERO’ DA TE SE LO VUOI-

NESSUNO SI ASPETTAVA CIO’ CHE ALESSANDRA AVEVA AMMESSO E CIOE’ QUELLO DI ALLONTANARSI DA QUEL CAMMINO CHE FINO AD ALLORA ERA STATO IL SUO ORTICELLO.

SI GIRO’ POI VERSO DI ME –GRAZIE A TE STO RIFLETTENDO SUI VALORI DELLA VITA, CHE TI DICEVO E’ SOLO UNA QUESTIONE DI TEMPO-

-SI DI TEMPO,  PERO’ QUESTO NON FA VENIRE A GALLA LE VERE SITUAZIONI DI QUESTA REALTA’, E POI PENSO CHE TU QUESTO TEMPO SIA STATA OCCUPATA  A FARE COSE CHE NON MI RIGUARDANO, PERCHE’: NON DICHIARARE QUELLO CHE STA SUCCEDENDO; SE VUOI IO MANTENGO IL SILENZIO SU QUESTA DISCUSSIONE MA ALMENO FAMMI CAPIRE PERCHE’ E’ UNA QUESTIONE DI TEMPO-

-VABBENE SAPPI CHE TU SEI PURO PERCHE’ ILTUO TEMPO LIBERO PASSA CON NORMALITA’, IL MIO NO. LA

QUESTIONE E’ CHE GLI SCACCHI SONO IL GIOCO PREFERITO DA CHI CERCA SIA TATTICA CHE STRATEGIA E IN

QUESTO PERIODO QUESTE SI INCROCIANO, APPENA CERCHI DI TOGLIERE UN PROBLEMA , IL TUO

ALFIERE E ‘SOTTO TIRO E LA PARTITA E’ DECISA A TAVOLINO…AHHH..QUANTO VORREI CHE TUTTO FOSSE

AFFIDATO AL CASO. ECCO: IL CASO E IL DESTINO ,QUESTO E’ QUELLO CHE CI DISTINGUE E CHE CREA PROBLEMI A TUTTA LA SOCIETA’-

MENTRE IO ASCOLTAVO ANNUENDO CON LA TESTA COME SE QUELLO CHE LEI MI DICEVA FOSSE ORO COLATO, OGNI TANTO DICEVO:- SI, MA PERCHE’- RIMUNGINANDO TUTTO QUEL CHE SENTIVO.

LA QUESTIONE PER ME NON ERA FINITA, PATRIZIO IN QUEL MOMENTO SI AVVICINO’ A ME E DISSE:- A ME UN RUM, E PER TE?-

-NIENTE VOGLIO ESSERE SOBRIO STANOTTE-

 -CHI NON BEVE QUALCOSA HA DA NASCONDERE-

-NON NASCONDO CHE IL MIO PASSATEMPO PREFERITO E’ STARE CON I MIEI AMICI E ADESSO NE HO 2 VICINO-

ALESSANDRA E PATRIZIO SI GIRARONO UNO DI FRONTE ALL’ALTRO GUARDANDOSI IN FACCIA.

E PARLANDO ALL’UNISONO – CHE COSA TI DOBBIAMO DIRE..-E  COL TONO DI CHI CAMBIA UNO SGUARDO IMPACCIATO MA DI INTESA – SIAMO FELICI!-

ALLORA ALESSANDRA MI SI AVVICINO’ E CON CHIARO GESTO D’AFFETTO  VENNE VERSO DI ME PER ABBRACCIARMI, MENTRE PATRIZIO MI GUARDAVA CON IL SORRISO SULLA FACCIA.

PATRIZIO ERA UNA BRAVA PERSONA AVEVA SEMPRE QUALCHE COSA DA DIRE CHE TI GRATIFICAVA 

ERANO STATI RAGAZZI CON STEFANO ED ERANO CRESCIUTI INSIEME E AVEVANO CONDIVISO MOLTI MOMENTI BELLI. INSOMMA SI ERANO MOLTO SIMPATICI.

L’UNICA COSA  CHE TRA LORO ERA NASCOSTA E’ CHE C’ERANO ALCUNI SEGRETI CHE NON POTEVANO ESSERE SVELATI, AD ESEMPIO NON GLI AVEVA MAI DETTO CHE QUEL PUB ERA SUO, LO CONDUCEVA LUI 

-SAI STEFANO DEVO DIRTI UNA COSA PRIMA DI DIRTI CIO’ CHE VUOI SAPERE, AIUTAMI.-

 -DIMMI-

-IO SONO IL PADRONE DI QUESTO DISCO-PUB-

-COME? NON ME LO AVEVI MAI DETTO, CI DEVE ESSRE QUALCOSA SOTTO QUESTO “LAVORARE” LA SERA-

-LASCIAMI SPIEGARE. C’ERA UNA CASSIERA IERI CHE OGGI NON C’E’ PIU’, COME TE LO POSSO SPIEGARE; E’

SCOMPARSA, E’ RIMASTA  CASA, STA MALE.. NO NIENTE DI TUTTO QUESTO. ECCO SE NON CAPISCI QUESTO IO HO DOVUTO NASCONDERTI ANCHE QUESTA MIA PROFESSIONE-

-ALLORA DIMMI COSA SUCCEDE? DEVO PENSARE CHE ANCHE I MIEI AMICI HANNO DEI LORO SEGRETI. MA COME SI FA A TENERE NASCOSTO TUTTO QUESTO.-

-AH. SE VUOI SOTTO CE NE’ ANCORA DI PIU’.-

-AIUTAMI. IO TI AIUTO MA TU SPIEGAMI PERCHE’ LA CASSIERA NON C’E’ PIU’ E PIU’ TARDI VOMITERO’ PER

TUTTE LE BUGIE CHE MIO AVETE RACCONTATE.-

-E’ SEMPRE COSI’ QUANDO SI COMINCIA A SCOPRIRE IL VERO E UN PO’ DIFFICILE DA INGOGLIARE- E INTANTO PASSAVA LA SERATA TRA MUSICA E LIQUORI. INCOMINCIAI A BERE ANCH’IO QUELLA STESSA SERA.

IL LOCALE NON ERA PIENISSIMO MA FACEVA LA SUA FIGURA PERCHE’ ERA DISPOSTO MOLTO BENE.

LA SALA DOVE SI BALLAVA ERA GRANDE COME UN APPARTAMENTO E I TAVOLI PER BERE ERANO DISPOSTI IN MODO CHE CI FOSSERO DEGLI SPAZI, SI PUO’ DIRE CHE ERAVAMO COMODI.

ARRIVATI A META’ SERATA, UN GRUPPO DI PERSONE USCI’ FUORI DAI BAGNI, TANTO CHE IN UN ATTIMO LA SALA SI RIEMPI’ FACENDOCI SEMBRARE DELLE SARDINE.

-LA GIUSTIFICAZIONE DI QUESTO?- CHIESI IO A PATRIZIO CON IL QUALE ERO STATO INSIEME TUTTO IL TEMPO DOPO QUELLA SPIEGAZIONE ANCORA NON COMPLETA CHE MI AVEVA DATO, MA CHE DISSE CHE PER IL MIO BENE AVREI DOVUTO STARE CALMO CHE TUTTE LE RISPOSTE SAREBBERO ARRIVATE.

QUINDI IO E LUI CHE AVEVAMO GIRATO IL LOCALE , IN UN PRIMO MOMENTO MI DISSE CHE SI TROVAVA

BENE LI’ E CHE SE LE COSE FOSSERO ANDATE MEGLIO, AVREBBE POTUTO FARE IL SALTO DI QUALITA’ CHE

ASPETTAVA DA TEMPO.

 MI PORTO’ A VEDERE ANCHE IL SUO UFFICIO, IL QUALE ERA MOLTO SCARNO: UN COMPUTER, UNA LAMPADA VERDE TIPO LANTERNA , UNA GRANDE TV DA CUI POTEVA CONTROLLARE IL LOCALE E UNA LIBRERIA VUOTA DOVE VI ERANO RIMASTI DEI PEZZI DI CANCELLERIA SPARSI QUA E LA’.

LA SERATA ANDAVA AVANTI E LUI MI CHIESE SE POTESSI ANDARE AL BANCONE , VISTO CHE ALESSANDRA ERA UNA MIA AMICA, CHE’ AVREBBE DOVUTO ALLONTANARSI UN ATTIMO.

COSI’ FECI E SCESI AL PIANO TERRA AVVICINANDOMI AL BANCONE.

-COME VA?- CHIESI AD ALESSANDRA.  

-SE TI STAI CHIEDENDO PERCHE’ SONO QUA, TI DICO CHE NON E’ NIENTE DI SERIO, LAVORO QUA PER

POTER POI SCEGLIERE UNA SITUAZIONE PIU’ COINVOLGENTE., COMUNQUE BENE-

-BENE!..., MA HAI VISTO TUTTA QUELLA GENTE CHE HA RIEMPITO LA SALA, ORA DOV’E’?

 

-MI STO DANDO DA FARE PER SOSTENERMI DA SOLA, C’E’ CRISI IN GIRO-

-MA TU NON SOSPETTI NIENTE DI QUESTE STORTURE A CUI DOBBIAMO ASSISTERE?-

-TI CHIARISCO LE IDEE. TUTTI E DICO QUASI TUTTI LAVORANO COME ME, QUINDI NON TI PREOCCUPARE E VIVI LA SERATA SENZA DOMANDE-

-DOMANDE? SOLO QUESTE IO POSSO FARE DOPO TUTTI QUESTI SCONVOLGIMENTI! AD ESEMPIO MARIA E ASIA CHE SONO ENTRATE CON TE CHE FINE HANNO FATTO?-

-ALESSANDRA IMBARAZZATA : - NO.. E’ CHE LAVORIAMO IN DUE , TRE E FACCIAMO IL CAMBIO.-

-BEH QUINDI TI DARANNO IL CAMBIO TRA UN PO’-

-NON SO SE STASERA MI VENGANO A DARE IL CAMBIO: POTREBBE ESSERE, COME NO.-

-VABBE’ HO CAPITO MI FACCIO UN GIRO-

ALLONTANANDOMI PARLAVO TRA ME:- FACCIO DI TUTTO PER CAPIRE  MA NON RIESCO AD ARRIVARCI.-

STACCO SU PERSONE CHE BALLAVANO E SI DIVERTIVANO, E IO:- MA COME E’ POSSIBILE CHE TUTTI SI

DIVERTANO MENTRE LI’ FUORI, LA SOLITUDINE LA FACEVA DA PADRONE. NON SARO’ BENVOLUTO IN

QUESTO MONDO DOVE SI CELAVANO I FATTI COME ERANO E DOVE LA SERA CAMBIAVA IN QUATTRO E QUATTR’OTTO LA SITUAZIONE.

 ERA LA PRIMA VOLTA CHE ME LO CHIEDEVO. MA LA REALTA’ DEI FATTI ERA QUELLA ANCHE CHE PRIMA CHE VENISSI A CONOSCENZA DELLE PERSONE DI NOTTE VENIVANO A SCOMPARIRE FINO ALLE 6.00, DA QUANDO PATRIZIO MI DISSE QUESTO. FINO AD ALLORA NON AVEVO MAI FATTO CASO A QUELLA SPECIE DI ISOLAMENTO A CUI ERO ABITUATO, PENSAVO CHE NON FOSSI BENVOLUTO, TUTTO QUI.

-NON TROVO MAI NESSUNO!, MAI UN CANE CON CUI PASSARE LA SERA INSIEME- SPIEGAVO A PATRIZIO CHE NEL FRATTEMPO ERA RITORNATO.

LA MIA AMICA MI FECE UN SORRISO DA LONTANO. SAPEVA CHE DI LI’ A POCO AVREI SCOPERTO CIO’ CHE VOLEVO SAPERE.

STACCO

ECCO CHE ARRIVAVANO MACCHINE SUPERVELOCI E LUSSUOSE DA TUTTE LE PARTI, CAMMINAVANO SU

STRADE CHE SI SPINGEVANO COME PER SALIRE SU DEI MONTI CON CURVE A GOMITO CHE SALIVANO

COME SCALE A CHIOCCIOLA. PIU’ SALIVANO E PIU’ SEMBRAVA CHE ARRIVASSERO SULLE NUVOLE DOVE

PROPRIO DIETRO QUESTE SCOMPARIVANO.IL TRAFFICO ERA PAZZESCO, LE INSEGNE DEI LOCALI NOTTURNI FACEVANO DA SFONDO A QUESTA NUOVA LAS VEGAS DAL PUNTO DI VISTA DELLA CITTA’ SFAVILLANTE IMMERSA PERO’ NEL DESERTO.

ERA LA TERRA CHE IO NON CONOSCEVO, QUELLA ERA LA RISPOSTA A TANTI MIEI PERCHE’.

PATRIZIO MI DISSE ,- VAI A DORMIRE CI RIVEDIAMO DOMANI POMERIGGIO-

IN GIRO AMICI E PERSONE CHE CONOSCEVO NON C’ERANO, POTEVO ANCHE ASPETTARE UN GIORNO IN PIU’ PER SAPER COSA VOLEVO CAPIRE. QUINDI FECI PER ANDARE VIA, QUANDO MI SI APRI’ UN PORTONE DEL LOCALE E VIDI QUELLA SCENA: LA NUOVA LAS VEGAS.

PATRIZIO MI AVEVA INDICATO QUELLA PORTA SECONDARIA PER POTER RENDERMI CONTO CON I MIEI OCCHI DI COSA ERA LA VERA VERITA’.

-WOW, MA DOVE SONO?- CHIESI TRA ME E ME GIRANDOMI VERSO PATRIZIO.

ECCOTI IL MONDO SOTTERRANEO, LA VITA PER MOLTE PERSONE CHE VIVONO SUL PIANETA TERRA SI

SVOLGE LA NOTTE QUI SOTTO. PUOI SE VUOI, ENTRARE IN UN LOCALE QUALSIASI, E NON FINISCE QUI.-

-SONO SBALORDITO PER 28 ANNI NON HO MAI CAPITO COME GIRASSE IL MONDO. –

-ECCOTI QUI NEL LOCALE PIU’ESCLUSIVO DEL TERRENO, DA QUESTO MIO LOCALE, PUOI SCENDERE AL LIVELLO PIU’ ESCLUSIVO DEI 7 LIVELLI CHE COMPONGONO LO SPAZIO SOTTOSTANTE.

NON HO VOGLIA DI SPIEGARTI PERCHE’ E COME ENTRARE IN QUESTA SPECIE DI TRASPORTO DA UN LIVELLO

ALL’ALTRO, PERCHE’ SERVONO ESCLUSIVAMENTE SOLDI E SUCCESSO. QUI DOMINA L’ASPETTO COMPUTERIZZATO CHE IL MONDO SOPRA FA SI’ CHE CI MANTENIAMO VIVI.-

-C’ENTRA CON LA STORIA DELL’ORO?-

-NON SO, NON A TUTTI E’ CHIARO IL MECCANISMO CON IL QUALE QUESTI MECCANISMI TRA CUI ANCHE

QUELLO DEL  TRASPORTO DA UN LIVELLO AD UN ALTRO POSSA ESSERE COLLEGATO CON LE MACCHINE, MA IN REALTA’ FUNZIONA TUTTO COME UN OROLOGIO SVIZZERO. IL COMPUTER GENERA UNA FORZA.

 LA MACCHINA FUNZIONA TRAMITE QUELLO CHE IL COMPUTER NON DOVREBBE AVERE: UN SUO PENSIERO! QUESTO PENSIERO SI FONDE BENE CON L’AUTOMA CHE CI SI PROPONE DAVANTI TUTTI I GIORNI.

ALLORA DAMMI UNA TUA IMPRESSIONE, TI PIACE QUESTO MONDO?-

-BEH.. PENSO PROPRIO DI SI, VISTO IL DEGRADO CHE C’E’ NELLA NOSTRA VITA CONTEMPORANEA.-

-OK, ADESSO E’ ORA DI FARTI VEDERE QUALCOSA.-

-DOVE POSSIAMO ENTRARE? IN QUALUNQUE POSTO?- CHIESI COME UN BAMBINO DAVANTI AD UN NEGOZIO DI GIOCATTOLI.

-LA STRADA DA PERCORRERE PER ENTRARE QUI, E’ MOLTO LUNGA, VIENI TI FACCIO VEDERE DOVE POSSIAMO ANDARE, CERTO NON SARA’ SCINTILLANTE COME QUESTO 7^ LIVELLO MA TI PIACERA’ UGUALMENTE.-

RITORNAMMO SUI NOSTRI PASSI E ATTRAVERSAMMO IL CORRIDOIO CHE COLLEGAVA IL PORTONE CON IL

LOCALE DI PATRIZIO. NON CI FURONO PROBLEMI, NON SI SENTIVA NIENTE, COME VUOTI D’ARIA O MANCANZA DI EUILIBRIO, COME IN UN ASCENSORE COMUNE.

NELLA SEMPLICITA’ PIU’ TOTALE CI RITROVAVAMO NEL LOCALE DI PATRIZIO.

-ECCOCI QUA, SIAMO RITORNATI NELL PIANO TERRA, CIOE’ NELLA VITA DI TUTTI I GIORNI.-

DISSE PATRIZIO CHE IN MANO AVEVA COME UNA SPECIE DI TESSERA ELETTRONICA.  SI GIRO’ VERSO DI ME E DISSE:-FATTO! ORA POSSIAMO ANDARE VERSO I BAGNI, TI FACCIO VEDERE.-

LA STORIA DEI BAGNI EBBE DELL’INCREDIBILE. AVVICINANDOMI VEDEVO PERSONE CHE ENTRAVANO DENTRO , MA UNA VOLTA APERTA LA PORTA, I BAGNI ERANO VUOTI.

NON CAPIVO, TUTTA QUELLA SERA ERA STATA UN SUSSEGUIRSI  DI NOVITA’ CHE MI FACEVA DARE UN EFFETTO DI VOLERNE SAPERE SEMPRE DI PIU’.

PATRIZIO TIRO’ DI FUORI LA SUA TESSERINA E APERTA  LA PORTA DEL WC SPINSI LA PARETE DOVE ERA

ATTACCATO IL VESPASIANO E MI TROVAI IN UNA NUOVA ZONA DELLA CITTA’. COME ERA POSSIBILE ESSERE

LI’, QUANDO L’ASPETTO ESTERIORE DEL LOCALE ERA DIVERSO DA QUELLO CHE MI SI PROPONEVA, POI

CHIESI – MA PERCHE’ QUESTA PORTA NEL BAGNO-

PERCHE’ DOBBIAMO ESSERE DISCRETI CON QUELLI CHE NON CONOSCONO LA VERITA’ FINO IN FONDO,

PROPRIO COME TE FINO A 2 GIORNI FA-

MI LASCIO’ PERPLESSO QUELLO SCENARIO CHE RISPETTO A QUELLA LAS VEGAS DI PRIMA, STAVOLTA ERA

UN IMMAGINE PIU’ SPARTANA. NON C’ERANO TUTTI QUEI LOCALI, MA CE N’ERA UNO PIU’ GRANDE DOVE FUORI ERANO PARCHEGGIATE ANCHE AUTO DI LUSSO. MENTRE LA STORIA DELLE STRADE CHE SALIVANO FINO AL CIELO E CHE SCENDEVANO ALLO STESSO MODO ERANO UGUALI.

-NON C’E’ NIENTE DA FARE: DEVI ENTRARE; QUESTA TESSERA MI SERVE PER FARTI ENTRARE IN QUESTO PRIMO LIVELLO SOTTERRANEO; INFATTI L’HO CARICATA IN MODO CHE TU POSSA ENTRARE A VEDERE.

PRIMA O POI NE RICEVERAI UNA ANCHE TU E TI VERRA’ SPIEGATO COME UTILIZZARLA.-

 

STACCO

ENTRATO DENTRO IL LOCALE PIU’ GRANDE.

-WOW, PATRIZIO.NON PENSAVO FOSSE COSI’- MI STAVO DIVERTENDO UN CASINO BALLANDO E BEVENDO ALCOLICI, ESSENDO QUASI SBRONZO.

INFATTI APPENA ENTRATO PATRIZIO MI DISSE – L’ALCOL TI AIUTERA’- ED IO – MA TU RIMARRAI QUI?-

E LUI COMPIACIUTO PER AVER AIUTATO IL SUO AMICO LO RINCUORO’ DICENDO CHE SAREBBE PASSATO DI VOLTA IN VOLTA NEL LOCALE.

STACCO L’INDOMANI MATTINA

UNA VOLTA SVEGLIO, ANCORA OFFUSCATO DALL’ALCOOL, MI GIRAI GUARDANDO LE FOTO IN CAMERETTA E DISSI – MA E’VERO CIO’ CHE E’ SUCCESSO?-

NON RICORDAVO BENE, AVEVO SOLO DELLE IMMAGINI OFFUSCATE DELLA SERA PRECEDENTE. ERA COSI’

CHE IL SISTEMA SI DIFENDEVA DA COLORO CHE PER SBAGLIO ENTRAVANO NEL MONDO DEI LIVELLI SENZA ESSERE STATI ISTRUITI PRIMA. INFATTI ANCHE PATRIZIO, SEPPUR A MALINCUORE, SUGGERI’ A STEFANO DI BERE.

GUARDAI IL TELEFONO SUBITO DOPO E VI ERA UN MESSAGGIO DI PATRIZIO:

“TI E’ PASSATA LA SBRONZA DI IERI SERA?, SPERO DI SI, NON SO SE TI RICORDI DI IERI SERA, FAMMI SAPERE, TI DEVO PARLARE.”

QUELLA FRASE MI MISE ANCORA PIU’ IN CONFUSIONE E SCRISSI IN RISPOSTA “PUOI AIUTARMI A

RICORDARE, SAI HO COME DEI DEJAVOU’”

E PATRIZIO “GUARDA IO TI DEVO AIUTARE A CAPIRE MOLTE COSE, SAI CHE C’E’, QUEI DEJAVOU’ CHE DICI DEVONO ESSERE ACCETTATI DA TE, VUOI CHE TI SCRIVA DI CIO’ CHE HAI FATTO IERI SERA?”

“NO NON SERVE ADESSO MI E’ PIU’ CHIARO: IL LOCALE, LA SERATA, LE STRANE PORTE APERTE, GLI SCENARI

NUOVI. STO PIANO PIANO RICORDANDO. PERCHE’ PERO’ MI HAI DETTO DI SBRONZARM?I”

E PATRIZIO DISSE FRA SE’ E SE’ – TE L’HO DETTO IO PER AIUTARTI, SCEMOTTO-

“SEI SICURO DEI RICORDI CHE HAI?”

“SI”, “ALLORA CI VEDIAMO QUESTO POMERIGGIO”.

 

STACCO NEL POMERIGGIO

-AH..SI TI FACCIO VEDERE IO.- DISSI AD ALESSANDRA CHE AVEVO TROVATO SULLA STRADA MENTRE ANDAVO A CASA DA PATRIZIO. ERA DOMENICA E COME TUTTI CERCAVA UN PO DI SVAGO CERCANDO DI FARE UN PO’ DI SHOPPING NEI PICCOLI NEGOZI DI VESTITI DEL PAESE.

-CERCHERO’ DI COMPRARE QUALCHE COSA CHE POSSA INDOSSARE LA SERA QUANDO NON LAVORO AL PUB, SAI ANCHE IO POSSO PERMETTERMI  DI SCENDERE DI LIVELLO.-

-NON TI PREOCCUPARE CHE ANCHE IO FARO’ QUALCHE COSA PER SVAGARMI NEI LIVELLI, VISTO CHE QUA SOPRA- E FECI IL GESTO CON LE MANI “NIENTE”!

MI ERA RITORNATO IN MENTE QUELLO CHE ERA SUCCESSO LA SERA PRECEDENTE.

-ADESSO VADO DA PATRIZIO E POI… OCCHIO A TE!-

DAVANTI AL NEGOZIO PIU’ SPORTIVO DELLA STRADA COMMERCIALE C’ERA QUALCOSA CHE MI ATTRAEVA, MA COSTAVA VERAMENTE TROPPO.ERA UN PAIO DI GUANTI DI PELLE CHE IN QUELLA STAGIONE SAREBBERO STATI L’IDEALE.

-MA CHI SE LI PUO’ PERMETTERE QUEI GUANTI?CON IL NOSTRO STIPENDIO POSSIAMO SOLO CHE

GUARDARLI- GUARDAI LEI E DISSI –TU ALE TE LI PUOI PERMETTERE CON IL LAVORO CHE FAI LA SERA?-

 E LEI – VEDO CHE RICORDI BENE IERI SERA!-

-SI HO CHIARITO UN PO’ LE IDEE, COMUNQUE MI RICORDO CHE MI DISSI CHE LAVORAVI UN PO’ AL LOCALE DI PATRIZIO E CHE POI TI AVREBBERO DATO IL CAMBIO DURANTE LA SERATA. CREDI DI SCENDERE ALLA FINE DEL  LAVORO!-

E LEI INDISPETTITA, CAMBIANDO DISCORSO:

-SOLO CHE NON POSSO PERMETTERLO-

-DI COSA?-

-DI FARTI RAGIONARE CON LA MIA TESTA, HAI GIA’ AVUTO LA TESSERA ?-

-NO, MA SPERO DI AVERLA PRESTO.-

-NON ESSERE COSI’ ECCITATO CHE DA UNA PARTE TI DA’ E DA UN PARTE TI TOGLIE. COMUNQUE SI ME LO

POSSO PERMETTERE. E RICORDA CHE NEL NOSTRO PAESE QUESTO E’ UN NEGOZIO CARO, MA NELLA NOSTRA CAPITALE DI PROVINCIA CI SONO NEGOZI ANCORA PIU’ COSTOSI-

INFATTI IL NOSTRO MONDO ERA ABBASTANZA DESOLATO, MA ANCHE PERCHE’ VIVEVAMO IN UN PAESE DI

PROVINCIA. LE POCHE VOLTE CHE ANDAVAMO NELLA CAPITALE, ERA SEMPRE UN POSTO UN PO’ SOLITARIO

MA VI ERA UN CORSO CON MOLTI NEGOZI ANCHE SE CON UNA SCARSA ILLUMINAZIONE E CON GENTE CHE PERO’ PASSEGGIAVA PER LE VIE DEL CENTRO COMPRANDO E FACENDO UNA VITA SUPERIORE A QUELLA REALTA’ IN CUI NOI ERAVAMO IMMERSI OGNI GIORNO. 

I LAVORI A CUI NOI ERAVAMO ABITUATI ERANO PROVVISORI E VERTEVANO SOPRATTUTTO SULLE VENDITE ON-LINE CON IL LORO INDOTTO: FATTORINI CHE PORTAVANO LE MERCI, CALL-CENTER, ADDETTI ALLA MANIFATTURA, COME IL MIO LAVORO ALL’AMAZON.

NEGOZI DI ELETTRONICA, VENDITE A DOMICILIO DI VARIO GENERE DAL CORSO DI INGLESE ALLA ENCICLOPEDIA VIRTUALE.

IO ERO TRA I FORTUNATI CHE CON IL MIO LAVORO MI TENEVO OCCUPATO 8 ORE. POI VIA VIA CRESCENDO C’ERANO AZIENDE INFORMATICHE, PROGRAMMATORI, NEGOZI DI ELETTRODOMESTICI CHE LAVORAVANO ANCHE GRAZIE ALLE SCOPERTE CHE AVVENIVANO DENTRO I SITI DI COMPUTERISTRICA PER ROBOT.

INFATTI AGLI SPORTELLI DEL COMUNE O COME AIUTO INFERMIERI O COME AIUTO ALLE PERSONE ANZIANE C’ERANO DEI ROBOT CHE SOSTITUIVANO LE PERSONE UMANE.

MA A VOLER GUARDARE BENE NON C’ERA SOLO LA ROBOTICA  A SOSTITUIRE TUTTO, INSOMMA ERAVAMO UN PAESE POVERO, PERLOPIU’ DESOLATO, MA TANTI FACEVANO DEI LAVORI CHE  OCCUPAVANO LA GENTE

PER LA MAGGIOR PARTE DEL TEMPO: DA RIORDINARE GLI SCAFFALI, A CATALOGARE, A BUROCRATIZZARE, IN

REALTA’ PER DARE TUTTO UN SOSTEGNO ALL’INDUSTRIA ROBOTICA , MA QUESTO LI  TENEVANO OCCUPATI PIU’ DI 12-13 ORE AL LAVORO.ERA ANCHE  IL PERCHE’ NON C’ERA MAI NESSUNO PER LE STRADE. 

-NON LASCIARTI CONQUISTARE DA CIO’ CHE TI CIRCONDA! VOLA CON LA FANTASIA!- MI VENNE L’IDEA DI COMPRARE QUALCOSA. UNA MAGLIETTA.

ENTRAI E COLUI CHE MI SERVI’ ERA UN UOMO UN PO’ PIU’ GRANDE DI ME ROSSANO.

IL QUALE – SERVE QUALCOSA?- ED IO –VORREI QUELLA MAGLIETTA-

-ASPETTA. ASPETTA. VORREI FARTI VEDERE QUESTA MAGLIETTA APPENA ARRIVATACI DALLA COLLEZIONE CHURCHILL, SAI IL CELEBRE POLITICO. GUARDA E’ QUI SOPRA-

PRESA LA MAGLIETTA ME LA MOSTRO’ E LA FACCIA DI WINSTON CHURCHILL CON IL SUO SIGARO SOPRA  ERA STAMPATA SOPRA. LA COMPRAI E USCII DAL NEGOZIO.

-VEDI ALE HO COMPRATO QUESTA NUOVA MAGLIETTA, TI PIACE?-

-MAH..QUESTA E’ UNA NUOVA COLLEZIONE, L’ABBIAMO PRESENTATA 3 SERE FA AL LOCAL-TENDER DEL 3

LIVELLO.-

-MA CHI TE L’HA SUGGERITA?-

-IL COMMESSO, MI SEMBRA CHE SI CHIAMASSE ROSSANO, DAL CARTELLINO CHE PORTAVA. L’HO PAGATA UNA SCIOCCHEZZA, FACCIO SEMPRE OTTIMI AFFARI QUANDO VENGO QUI.-

-AH.. VABBE’ PRIMA TI LAMENTI E POI COMPRI SEMPRE. RITIENITI FORTUNATO CHE HAI UN BEL LAVORO.-

-MACCHE’ IL MIO LAVORO E’ SOLTANO UN MEZZO PER VIVERE, NON E’ CHE NON HO VOGLIA DI LAVORARE,

MA DICIAMO CHE NON MI DA’ QUEL SENSO DI APPARTENENZA AD UN GRUPPO, SONO SOLO UN SEMPLICE

OPERAIO, NON E’ UNA CONFRATERNITA, UN GRUPPO DI LAVORO DOVE SI POSSONO UNIRE LE FORZE, FACCIO SOLO QUELLO CHE DEVO FARE.- 

-COMUNQUE TI RENDERAI CONTO FRA POCO QUANDO AVRAI LA TESSERA E QUELLO CHE CIO’  FAI RIENTRA IN UN PIANO PIU’ GRANDE.-

 -SPERO PROPRIO ALE.-

-ADESSO IO VADO, RITORNERO’ PIU’ TARDI ,ANCHE SE NON POSSO FARE LE ORE PICCOLE STANOTTE,

DOMANI E’ LUNEDI’, SI RIVA’ AL LAVORO.-

MI AVVICINAI AL PORTONE DI CASA DI PATRIZIO E CON MIO GRANDE PIACERE C’ERANO ANCHE PAOLO E FABRIZIO.

-SAPETE , LAGGIU’ C’E’ IL NOSTRO RAGAZZO D’ORO.-

E RIVOLTO A ME –CI FARAI RICCHI COME ZIO PAPERONE.CREDIAMO IN TE . NON CI DELUDERE.-

NON CAPIVO COSA VOLEVANO DIRE MA FECI UN BEL SORRISO PER NON ESSERE SCAMBIATO PER UN

BAMBINO CHE FACEVA MILLE “MA PERCHE’ ”-

ENTRATO DA PATRIZIO

-ALLORA AMICO MIO SEI FELICE, QUESTA E’ LA TUA INIZIAZIONE.DOVRAI SOLAMENTE RIEMPIRE QUESTA SCHEDA CON I TUOI DATI E POI TI FARO’ VEDERE COME FUNZIONA. SEI PRONTO?- -OK-

-PAOLO, PASSAMI LA TESSERA VERGINE PER QUESTO RAGAZZO.-

PAOLO ENTRATO INSIEME A ME E CON FABRIZIO, TIRO’ FUORI DALLA TASCA UNA TESSERA SIMILE A QUELLA VISTA LA SERA PRIMA. DIEDE UNA PASSATA SOTTO LO SCANNER CHE AVEVA FABRIZIO E LA MISE

ALL’INTERNO DI UN NOTEBOOK ADIBITO. MI DISSE – DOVRAI PORTARE CON TE SEMPRE UN LAPTOP IN

GRADO DI LEGGERE LA SCHEDA, IN PRATICA TUTTI I P.C. SONO ADATTATI, VISTO CHE STANNO VENDENDO GIA’ DA UN PO’ COMPUTER PORTABILI CON CUI VEDERE TV VIA CAVO ; L’IMPORTATE E’ AVERE UNO DI QUESTI.- E MENTRE

INSERIVA LA SCHEDA – PRENDI INSERISCI E ASPETTI CHE SI APRA IL PROGRAMMA. COME PUOI VEDERE E’

UN PROGRAMMA SIMILE AD UN BLOG. QUI SOPRA- INDICANDOMI – METTI I TUOI DATI, POI IL COMPUTER

TI DARA’ LE CREDENZIALI I.P. CHE SOLO TU AVRAI E FATTO QUESTO ENTRERAI NEL PROGRAMMA CAPITO?- -OK. TUTTO CHIARO-

-OK, NOI TI LASCIAMO SOLO NELLA STANZA E POTRAI CONOSCERE LA CREDENZIALI I.P., UNA VOLTA FATTO CHIAMACI ,OK?-

-OK-

-NOI TI LASCIAMO UN PO’ SOLO-

RIMASTO SOLO DISSI FRA ME E ME  -NON E’ POI COSI’ DIFFICILE.-

FECI TUTTO QUELLO CHE DOVEVO FARE E RICHIAMAI I 3 CHE INTANTO STAVANO DI LA’ IMMERSI A VEDER QUELLO CHE SCRIVEVA FABRIZIO SUL SUO COMPUTER FACENDO COMMENTI E BATTUTINE SENZA CHE LORO POTESSERO VEDERMI.

PAOLO –ALLORA BASTA CON QUESTI PERBENISMI, UNA VOLTA ENTRATO SI DEVE ADEGUARE A QUELLO

CHE IL MONDO SOTTO SI ASPETTA. NON VA BENE SE GLI SPIEGHIAMO TUTTO, IN FONDO ANCHE NOI ABBIAMO COMINCIATO DAL BASSO.-

PATRIZIO – LO SAI CHE E’ BEN VISTO DA MOLTE PERSONE STEFANO, TI RICORDO CHE E’ STATO LUI

L’AUTORE DEL CAOS TECNOLOGICO CON CUI SIAMO STATI TUTTI FELICI, SENZA PAURA DI POTER SBAGLIARE SUI NOSTRI ACCESSI AI LIVELLI PER MESI INTERI.-

FABRIZIO – GUARDATE IO STO QUI SOLO PER DIFENDERE STEFANO QUANDO SCENDERA’. CI HA RICORDATO CHE LE MACCHINE POSSONO ESSERE COMANDATE DA QUANDO HA MESSO FUORI USO QUEI ROBOT DEL

PERSONALE AMAZON PER POTER FARE ASSUMERE PIU’ PERSONE, AMAZON CREDEVA CHE NESSUNO DI NOI

ESSERI UMANI AVREMMO POTUTO BLOCCARE CON UN PROGRAMMA I LORO ROBOT DI CARICO.-

11 ANNI PRIMA

INFATTI QUALCHE ANNO FA ORMAI AL MAGAZZINO DI STOCCAGGIO AMAZON, DICIAMO CHE I ROBOTTINI PRENDEVANO DAGLI SCAFFALI I PALLET DEI PRODOTTI CHE AVREBBERO PORTATO POI AGLI OPERAI CHE AVREBBE DOVUTI SEPARARE E METTERE NEI COLLI.

UN GIORNO DI QUESTI ANNI FA INDIETRO NEL TEMPO PARECCHI AMICI DI STEFANO SI ERANO RIVOLTI A LUI PER TROVARE LAVORO, VISTI I TEMPI PARTICOLARMENTI BUI DOVE MOLTE PERSONE ORMAI ALL’ABBANDONO

PIU’ TOTALE STAVANO DISTRUGGENDO LA LORO VITA TRA ALCOOL E DEPRESSIONE, SI ERA GIUNTI AL

PUNTO CHE ORMAI SULLE STRADE NON SI VEDEVANO PIU’ NEMMENO AUTOMOBILI; ERANO VISTI CON

DISTACCO I MEZZI CHE CIRCOLAVANO: I TAXI ROBOT , I SUPERMERCATI ERANO SENZA ADDETTI VENDITE NE’ CASSIERI

SOSTITUITI DA TELECAMERE A SENSORI E ROBOT TUTTOFARE CHE PRENDEVANO LA MERCE DAL CAMION.

I TRASPORTATORI DI UN UNICO TIPO DI MERCE PER OGNI OGGETTO CHE SCARICAVANO DIRETTAMENTE AD DEI” ROBOTTINI MULETTI COMMESSI” CHE TRAMITE BRACCIA E SENSORI RIEMPIVANO GLI SCAFFALI DEL SUPERMERCATO.

FABBRICHE ORMAI SENZA OPERAI.

IL DEGRADO NELLE STRADE PIENE DI MENDICANTI E LADRI, LE CASE LASCIATE PER ANDARE IN CENTRI PIU’

GRANDI IN CERCA DI LAVORO E UN SOLE CHE NON SEMBRAVA NEANCHE PIU’ LA NOSTRA STELLA, AVEVA UN COLORE PIU’ TENUE. QUESTA ERA LA SITUAZIONE CHE SI PRESENTAVA NELL CITTADINA  A RIDOSSO DELLA CITTA’ CHE PERO’ A DIFFERENZA ERA PIU’ VIVIBILE.

TUTTI ERANO STRALUNATI DA CIO’ E CHIEDEVANO UN AIUTO A CHI POTESSE DARLO, COSI’ CHIESERO A STEFANO SE FOSSE POSSIBILE ENTRARE NELL’AMAZON.

STEFANO VEDEVA LA DIFFICOLTA’ CON CUI I SUOI EX-COMPAGNI DI CLASSE AVEVANO E QUANDO GLI FU

PROPOSTO SE ERA POSSIBILE CHIEDERE AL SUO DIRETTORE DI ASSUMERE DELLE PERSONE, ALL’INIZIO

RIMASE IMPIETRITO: INFATTI LUI NON CONOSCEVA IL DIRETTORE DEL SUO STABILIMENTO,  ERA

STATO CHIAMATO  A LAVORARE LI’ PERCHE’ NEL SUO CURRICULUM VI ERA LA NOTEVOLE CAPACITA’DI PROGRAMMARE, ANALIZZARE E ANCHE CREARE DATABASE TRAMITE LA SUA ESPERIENZA ACQUISITA DURANTE TUTTA LA SUA VITA, ERA IL SUO HOBBY L’INFORMATICA DA QUANDO AVEVA 4 ANNI.

ERA UN PATITO DELL’INFORMATICA CON UN PALLINO SPECIALE PER I VIDEOGIOCHI, OLTRE A GIOCARLI, COMPRANDO ANCHE RIVISTE DEL SETTORE, QUANDO ERA UN PO’ CRESCIUTO, IMPARO’ ANCHE DA UNA PIATTAFORMA A COSTRUIRE DELLE SCENE.

VIVEVA CON IL SUO CD-ROM E ANCORA PRIMA CON UN FLOPPY DISC DOVE SCARICAVA INFORMAZIONI

DATE DAL COMPUTER. RIUSCI’ AD IMPARARE ALL’ETA’ DI 17 ANNI COME POTER GESTIRE UN

DETERMINATO DATABASE SUL QUALE AVEVA PROGRAMMATO E INSERITO DATI PER POTER GIOCARE AL

SUO PERSONALISSIMO VIDEOGIOCO DOVE STREGHE E MAGHI AVEVANO LA POSSIBILITA’ DI INCONTRARSI

CON IL PROTAGONISTA IN UN MONDO FANTASY. QUEL GIORNO ALZO’ LA TESTA DAL COMPUTER E GRIDO’ – CE L’HO FATTA!-

IL GIOCO ERA ULTIMATO, AVEVA INFATTI PRESO COME MODELLO PER I DISEGNI SCARICANDO DI VOLTA IN

VOLTA IMMAGINI DAL COMPUTER CHE MAN MANO CHE ANDAVA AVANTI RIUSCIVA A FAR MUOVERE

GRAZIE ALLA SUA SPICCATA DOTE DI PROGRAMMATORE  AUTODIDATTA. LA PRIMA FASE FU QUELLA DI INSERIRE DATI AFFINCHE’ POTESSE DARE UN ANIMA AI GIOCHI: COME SPOSTARE PERSONAGGI, TESORI DA APRIRE, LOTTE DA EFFETTUARE.

IL LAVORO INIZIALE , QUELLO DI INIZIARE A PARLARE CON IL COMPUTER SEGUENDO UNA SOMMA DI

NUMERI MISTI E ORDINATI: DA EFFETTURE NEL LINGUAGGIO PROGRAMMATORE FU LA COSA PIU’ FACILE.

SI TROVAVA AD AVER EFFETTUATO ILSUO GIOCO SOLO VIRTUALMENTE PERCHE’ POI SAREBBERO SERVITI ANCHE DEI DISEGNI E DEI MOVIMENTI CHE AVREBBERO DOVUTO AFFRONTARE I VARI PERSONAGGI.

NON LO PREOCCUPAVA DARE ORDINI SPERIMENTALI AI  PERSONAGGI DELLA STORIA, INFATTI FINITA LA PRIMA FASE INCOMINCIO’ AD APPUNTARSI ANCHE I DATI CHE AVREBBE DOVUTO DARE PER FAR FUNZIONARE I GIOCHI.

QUELLO A CUI NON ERA PREPARATO ERA RIUSCIRE A TROVARE DELLE ANIMAZIONI CHE POTESSERO FAR SI LA RIUSCITA DEL GIOCO.

COMINCIO’ PIAN PIANO A TROVARE SITI DI ANIME MANGA , E A SCARICARE I PRINCIPALI ATTORI DEL SUO VIDEOGIOCO, MA COME AVREBBERO FATTO A MUOVERSI SENZA CHE LUI FOSSE CAPACE DI DISEGNARE UNO STORY-TELLER?

GLI VENNE IN MENTE ALLORA DI COMPRARE UNA VIDEO-CASSETTA E CERCARE DI FAR ARRIVARE LA

VISIONE SUL COMPUTER, CON UN PROGRAMMA NON FACILE DA REPERIBILE SU INTERNET, MA CHE ALLA FINE TROVO’, CON QUESTO RIUSCI’ A SCOMPORRE PRIMA IL SUONO E POI IL VIDEO IN NUMERI CHE RAPPRESENTAVANO LA DIMENSIONE SPAZIALE DEL DISEGNO A CUI LUI VOLEVA DARE UN’ANIMA.

SCOMPOSE TUTTI I DISEGNI E TRAMITE UN SECONDO PROGRAMMA STAVOLTA FATTO DA LUI SIMILE AD

UNO IN COMMERCIO DA POCO, RIUSCI’ A CODIFICARE TUTTI I NUMERI CHE DOVEVANO DARE ALLA FINE I DISEGNI DELLA STORIA. NON FU AFFATTO FACILE, FU UN LAVORO LUNGO E CERTOSINO. NON SI POTEVA USCIRE DAI NUMERI PREFISSATI OPPURE SAREBBE STATO INUTILE.

TROVO’ LA LAMPADINA CHE SI ERA ACCESA TANTI ANNI PRIMA QUANDO INCOMINCIO’ A PENSARE AL PROGETTO.

FINITO, E DOPO AVER ESCLAMATO CE L’HO FATTA, SCARICO’ I DATI SU CD E CERCO’ DI USCIRE PER DIRIGERSI VERSO IL NEGOZIO DELLA SONY CHE ERA PRESENTE NON AL SUO PAESE MA NELLA CAPITALE.

 ARRIVATO: - POSSO CHIEDERE SE PROTESTE VEDERE QUESTO CD?

LA RISPOSTA FU UN NO SECCO.

RICORDO CHE ANCHE ALL’ORA IL SOLE VENIVA MENO A FAR IL SUO DOVERE DI ILLUMINARE ERA UNA SPECIE DI COLORITO BIANCASTRO.

USCI’ E SI AVVICINO’ A GRAZIANO , CHE AVEVO PORTATO CON ME, E LUI MI DISSE 

-NON TI SCORAGGIARE STEFANO , VEDI PRIMA O POI VERRA’ TUTTO A GALLA, RIEMPI LATUA TASCA DI

SASSI CHE TI PORTO A VEDERE UNA COSA, VEDRAI TI PIACERA’, SAI ANCORA TANTE COSE NON HAI VISTO IN VITA TUA.-

MI FECE FARE UNA LUNGA CAMMINATA, DIRIGENDOSI VERSO L’ESTREMO SUD DELLA PERIFERIA, DOVE

C’ERA UN PARCO PROTETTO. ERA UNA GRAN ALTOPIANO CHE SI AFFACCIAVA SUL MARE, MA VISTO CHE ERA PROTETTO, ERA CHIUSO ALLA CITTADINANZA E SEPARATO DA UNA RETE CHE DISTAVA DAL MARE ALMENO UN PAIO DI KM.

CI INTRUFOLLAMMO SOTTO LA RETE ED ARRIVAMMO SULLA COSTA DOVE CI ATTEDEVA UNO SPETTACOLO MERAVIGLIOSO, QUALCOSA DIFFICILE DA SPIEGARE.

PRATICAMENTE LO SBOCCO SUL MARE AFFACCIAVA SU UN ALTRO PROMONTORIO DISTANTE DALLA

SPONDA CUI ERAVAMO UN PAIO DI KM, ANCH’ESSO ERA UN ISOLA MA NON SAPEVAMO DA DOVE INIZIAVA, STAVA COME IN UNA SPECIE DI ISOLA E SU DI ESSA VI ERANO NUMEROSE BOCCHE DA FUOCO CHE ERUTTAVANO LAVA.

DAL NOSTRO PAESE NON ERA VISIBILE QUESTO SPETTACOLO.

IO – MA COS’E’ QUESTO SPETTACOLO?-

E GRAZIANO – HAI PORTATO I SASSI?-

-SI CERTO COME HAI DETTO TU-

E GRAZIANO INCOMINCIO’ A TIRARE SASSI CONTRO QUELLO SPETTACOLO.

-QUESTO E’ L’ULTIMO POTERE CHE ABBIAMO CONTRO QUESTO MONDO CHE CI LASCIA A BOCCA APERTA, IMPINZATO DI TECNOLOGIA E SENZA RITEGNO VERSO IL GENERE UMANO.-

ED IO – MA PERCHE’ COSA C’ENTRA LA TECNOLOGIA-

-ANCORA NON SAI, MA QUANDO VERRAI A SCOPRIRE TUTTO, RINGRAZIERAI CHE QUESTO FUOCO E’ ANCORA VIVO E CHE CONTINUI PER SEMPRE.

DICE LA LEGGENDA CHE ORMAI LE MACCHINE CI POSSANO SOSTITUIRE IN TUTTO PER TUTTO E CHE RIUSCIRANNO ANCHE A PRENDERSI CIO’ CHE INVECE A LORO NON GLI SPETTA: LA NOSTRA LIBERTA’.

COMUNQUE FINCHE’ QUESTO FUOCO BRUCERA’ NON DOVREMO PREOCCUPARCI, AVREMO SEMPRE LA

SPERANZA CHE IL MONDO CAMBI IN MEGLIO, E’ QUANDO COMINCERA’ A SPEGNERSI BOCCA SU BOCCA E I VULCANI SI SPEGNERANNO ALLORA DOVREMMO STARE ATTENTI –

-PERCHE’ CHE C’ENTRANO I VULCANI CON LA NOSTRA REALTA’?- MENTRE GRAZIANO TIRAVA UN ALTRO SASSO.

- LA LEGGENDA DICE CHE LORO, LE MACCHINE, SONO DISTANTI DA NOI QUANTO PIU’ CI SONO LAPILLI; MENTRE PIU’

SI SPENGONO E PIU’ L’UOMO HA DECISO CHE I ROBOT SONO LA NOSTRA SALVEZZA: CHE CI AIUTANO NELLE NOSTRE TASCHE

O NEI NOSTRI DIVERTIMENTI. LA COSA CHE PIU’ MI FA ARRABBIARE E’ LA VOLONTA’ DELL’UOMO CHE

DECIDE IL FUTURO DEL NOSTRO PIANETA E CHE LUI STESSO DECIDE DI DISTRUGGERLO. FAI COME ME TIRA UN SASSO CONTRO QUESTA ‘MONDEZZA.-

-IO SONO A FAVORE DELLA TECNOLOGIA MA A VOLER BEN GUARDARE E’ VERO IL NOSTRO MONDO E’ DOMINATO DA TUTTI QUEI CONGEGNI CHE CI APPIATTISCONO TUTTI NELLA MISERIA.

-QUESTO E’ PER LA TUA FINE- DISSI IO TIRANDO IL PRIMO SASSO.- QUESTO E’ PERCHE’ POSSA BRUCIARE PER SEMPRE- TIRANDO IL SECONDO – E QUESTO E’ PER LE OCCASIONI MANCATE ALLE PERSONE CHE SI IMPEGNANO- TIRANDO IL TERZO.-

RIPENSANDO A CIO’ CHE MI DISSE GRAZIANO, LA SERA, MI ACCUCCIOLAI SUL LETTO E PENSAI CHE AVREI

DOVUTO FARE QUALCOSA. MI ALZAI ED ANDAI AL COMPUTER ACCESI IL VIDEOGIOCO CHE AVEVO CREATO

E RIGUARDANDO I COMMANDI MACCHINA CHE AVEVO APPUNTATO SU UN FOGLIO MI DISSI

-SE VOGLIONO FARE LA GUERRA CONTRO DI NOI IO LA FARO’ CONTRO DI LORO.-

COMINCIAI A COPIARE DEI DATI DAL COMPUTER CON UN PROGRAMMA INTERNET CHE AVEVO TROVATO

SU COME FUNZIONAVANO I ROBOT PRESENTI SUL SUO POSTO DI LAVORO. CONOSCEVA I MODELLI E CON 2 ORE RIUSCII AD ENTRARE NEL SISTEMA CHE FACEVA INTERFACCIARE IL COMPUTER CON I DIPENDENTI, TROVANDO ANCHE I COMANDI PER FARLI MUOVERE. COPIAI ANCHE QUESTI E MI MISI A LETTO.

IL GIORNO DOPO ANDAI AL LAVORO E CON I RICONOSCIMENTI FACCIALI CHE SERVIVANO A NOTIFICARE LA

PRESENZA DEL GIORNO MI AVVICINAI AD UNO DEI ROBOT, PRESI IL MIO QUADERNO E DISSI – CONTROLLO MACCHINE.- IL ROBOT – PRESENZA RILEVATA, IMMETTERE PASSWORD.-

DIGITAI SUL TASTIERINO LA PASSWORD CHE ERO RIUSCITO A CARPIRE DEL CONTROLLO DI QUALITA’.

-LA PASSWORD E’ STATA ACCETTATA- ED IN QUEL MOMENTO IL ROBOT SI FERMO’ ED APRI’ UNA SCATOLETTA CHE USCIVA DALLA SCHIENA. IMMETTENDO ALTRI CODICI

-ADESSO TI FACCIO VEDERE IO- AD UN CERTO PUNTO SEMPRE DALLA SCHIENA USCI’ UN COMPUTERINO,

ALLORA SCRIVENDO I DATI CHE AVEVO APPUNTATO SUL TACCUINIO –VEDIAMO SE RIESCI ANCORA A FARE LO STR..ZO!-

TEMPO DUE MINUTI E LA MACCHINA SI BLOCCO’ DICENDO –MACCHINA 152 FUORI USO PER

RIPROGRAMMARE INSERIRE… ED IO – TI FACCIO VEDERE IO STAMATTINA SE NON RIUSCIRA’ PIU’ NESSUNO A RIPROGRAMMARTI!- “MACCHINA IN ATTESA DI DATI”

TOCCANDO DI NUOVO I PROGRAMMI ARRIVAI AD UNA FASE DOVE SUL COMPUTERINO SULLA SCHIENA APRIVA 2 POSSIBILITA’.

1.                                LINGUAGGIO MACCHINA

2.                                0 INFINITO TRACCIA MANDATA NON PIU’ INSERIBILE.

TOCCAI LA 2 –ADESSO SEI FINITO, NON RIUSCIRANNO PIU’ A CAPIRE COSA HO SCRITTO SU DI TE, NON POTRANNO PIU’ RIPROGRAMMARTI-

ED IL ROBOT – MACCHINA SENZA INPUT- RIMANENDO FERMO IN MEZZO AL LUOGO DI LAVORO.

NON C’ERANO MOLTI DIPENDENTI IN GIRO E TRA L’ALTRO NON VE NE ERANO NEANCHE TANTI A LAVORARE PER AMAZON. FATTO STA CHE QUELLA ZONA ERA ISOLATA DA ALTRE PERSONE.

LASCIAI IL ROBOT LA’E ANDAI A CERCARNE ALTRI, AVEVO INFATTI TROVATO SUL COMPUTERINO CHE AVEVO MANOMESSO LA PASSWORD PER ENTRARE NEL SISTEMA DEI ROBOT OLTRE A QUELLO CHE RILEVAVA LE PRESENZE E LO AVEVO APPUNTATO SUL TACCUINIO.

LA PAROLA CHIAVE ERA “LINGUAGGIO MACCHINA MUTO PER F6“ SI APRII LO SPORTELLETTO INSERII IL CODICE E SCRISSI SUL PROGRAMMA LA LORO MORTE CIBERNETICA.

LO FECI CON ALTRI 16 COMPUTER COSICCHE’ CI FU UN IMBARAZZO TOTALE SU QUELLO CHE ERA IL

LAVORO GIORNALIERO. FU COSI’ CHE I DIRIGENTI VENUTI A SAPERE DELLE MACCHINE FUORI USO CERCARONO DI FARLE RIPARTIRE MA NELLO STESSO TEMPO SI DIFFUSE UN VIRUS CHE COLPII’ TUTTI I DISPOSITIVI ELETTRONICI UN PO’PIU’ AVANZATI.

IL DIRIGENTE DI AMAZON AL TELEFONO – MA POTETE ORDINARE ALTRI 16 ROBOT- MA LA RISPOSTA

DALL’ALTRA PARTE ERA – NON POSSIAMO PER IL MOMENTO TUTTI I NOSTRI ROBOT NON FUNZIONANO IL

VIRUS SI E’ INSTALLATO COME IL VENTO SU UNA VELA CHE HA COMINCIATO A GONFIARSI, AL MOMENTO

NON SO QUANDO POSSANO RIPRENDERSI CI VORRANNO ANNI PENSO VEDENDO SUL NOSTRO DATABASE GLI INDICI DI RIAGGIORNAMENTO-

-MA NON POSSO ASPETTARE ANNI, COME E’ POSSIBILE CHE DALLA ROTTURA DEI NOSTRI ROBOT DIPENDA TUTTO QUESTO?-

ATTACCANDO IL DIRIGENTE DISSE – DOVRO’ ASSUMERE ALTRO PERSONALE-

COSI’ AL LAVORO DA STEFANO FURONO ASSUNTI ALTRE PERSONE.

TRA CUI GRAZIANO CHE MENTRE LAVORAVA CON STEFANO DOPO UN PAIO DI GIORNI DALL’ACCADUTO

MENTRE SELEZIONAVA I PACCHI  DISSE.- HAI VISTO E’ TUTTO COLLEGATO , L’UOMO STAVOLTA CON LA

SUA VOLONTA’ HA FATTO SI CHE VENISSERO ATTACCATI DA UN VIRUS I MACCHINARI DOPO LA SUA FERMA VOLONTA’ A DISTRUGGERE LE MACCHINE.-

IO –NON CI CREDEVO A TUTTO QUESTO, VOGLIAMO VEDERCI AL COSTONE A TIRARE I SASSI AL FUOCO STASERA DOPO LAVORO?-

- CERTO, VEDRAI BRUCERA’ PIU’ DEL SOLITO STANOTTE-

LA NOTTE SULLO SFONDO DI NOI DUE DAVANTI ALL’ISOLA VULCANO PASSAVAMO IL TEMPO A TIRARE SASSI E PARLOTTARE TRA NOI. 

OGGI

FABRIZIO – IO SARO’ LA SUA GUARDIA DEL CORPO E VIGILERO’ CHE NESSUNO POSSA FARE DEL MALE A LUI, ALMENO CI PROVERO’. GUARDA PAOLO CHE HO TANTI AMICI E SONO SCHIERATI TUTTI CON ME.-

-IO VI LASCIO FARE MA SAPETE BENE CHE ALCUNE COSE NON SI POSSONO CAMBIARE, SE CADE IN QUALCHE TRUFFA E’ PURTROPPO ALL’ORDINE DEL GIORNO NON CI SI PUO’ FARE NIENTE.-

PATRIZIO – IO UNA MANO GLIEL’HO DATA ADESSO COMINCIERA’ AD ENTRARE DENTRO AL SISTEMA E FARA’ QUELLO CHE E’ PIU’ GIUSTO PER LUI-

FABRIZIO – OK, PATRIZIO SPIEGAGLI IL FUNZIONAMENTO E POI STARA’ A LUI, QUESTO E’ VERO.-

-PATRIZIO – IO NON RIESCO A CAPIRE ANCORA COME IN TUTTI QUESTI ANNI NON SI SIA ACCORTO DI QUESTA’ REALTA’ CON UN INTELLIGENZA COME LA SUA-

FABRIZIO -SAI E’ DIFFICILE CAPIRE LA VERA CONDIZIONE IN CUI SIAMO, IL SISTEMA LA GESTISCE BENE, E POI

UNA COSA E’ DISTRUGGERE DEI ROBOT: CHE SONO VISIBILI, ED UN’ALTRA E’ AFFRONTARE UNA LOTTA CONTRO DEI NEMICI CHE NON SI PALESANO.-

PAOLO E FABRIZIO CHIAMARONO STEFANO.

ECCOCI QUA DI NUOVO SERA E ATTENDENDO NUOVE AVVENTURE. LA MIA AMICA ALESSANDRA COME AL SOLITO  PRONTA PER UNA NUOVA SERATA. ERA FUORI AL LOCALE DELLA SERA PRECEDENTE PIU’ O MENO ERANO LE 20.00. 

-DOVE VAI?-

-STO QUI, FACCIO UN GIRO, E TU NOTTATA ANCHE OGGI?

-NON CI LAMENTIAMO-

-LA SERA COMINCIAMO A LAVORARE ANCHE NOI O VUOI CHE SOFFRIAMO DI FAME ! TI AUGURO UN IN

BOCCA AL LUPO PER STASERA, QUESTA E’ LA TUA PRIMA SERA DA VISITATORE, CHE FARAI? TI BUTTERAI A CAPOFITTO NELLA MOVIDA?-

-PENSO DI NON FARE MOLTO TARDI, SAI DOMANI LAVORO.-

-LASCIA STARE GODITI LA SERATA CHE POI DOVRAI FARE UN RESOCONTO DOMANI QUANDO TI ALZERAI.-

-COMUNQUE VERRO’ SICURAMENTE DA TE ALL’INIZIO. NON MI TRATTARE MALE EH..-

-NON TI PREOCCUPARE CHE IN UN ANGOLINO DEL MIO CUORE CI SEI ANCHE TU-

-MI FA PIACERE, CHE NE DICI DI PARLARNE DAVANTI AD UNO SHOOTTINO-

-OK STEFANO , IO PERO’ DEVO ANDARE, CI VEDIAMO DOPO-

-OK A DOPO-

I DUE SI SALUTARONO E ALESSANDRA DALLA PIAZZA SI DIRESSE PER LA VIA DOVE STAVA IL LOCALE DI PATRIZIO MENTRE IO PRESI IL TELEFONINO E COMINCIAI A  SCRIVERE DEI MESSAGGI :

“SERA 1 : ORE 20.00 DECIDO DI ANDARE AL “FLORIDO” PER BERE UNA COSA E POI VISITARE I LIVELLI.

MI HANNO ASSICURATO CHE POTRO’ FARE UN GIRO SU TUTTI E 7 VISTO CHE E’ LA MIA PRIMA SERA. NON RISCHIERO’ DI FERMARMI AL PRIMO VISTO CHE QUESTA OPPORTUNITA’ CHE MI E’ STATA DATA SERVE A CONOSCERE BENE CIO’ CHE MI CIRCONDA.

QUANDO AVRAI ALTRE INFORMAZIONI DA DARMI COMUNICAMELE CON MESSAGGIO AL MIO BIOS.

PER ADESSO PENSO BASTI”

TIRAI FUORI LA TESSERA MAGNETICA LA AVVICINAI AL TELEFONO COLLEGANDO GLI INFRAROSSI TRA DI LORO E RIMISI TESSERA E TELEFONINO A POSTO.

PROPRIO IN QUEL MOMENTO SI AVVICINO’ A ME PAOLO.

-ALLORA STEFANO VIENI CON ME TI FACCIO VEDERE UNA COSA-

 LO SEGUII ANDANDO IN DIREZIONE DEI GIARDINI PUBBLICI, CHE PER INCISO, ERANO TENUTI BENE

NONOSTANTE IL PERIODO DELLA NONCURANZA RISPETTO A TUTTO IL PAESE SIMILMENTE VUOTO. ERA

INVERNO E ‘ FACEVA FREDDO COMUNQUE CI AVVICINAMMO A DELLE AIUOLE E SEGUENDO IL PERCORSO PEDONALE, TRA PANCHINE E ALBERI ARRIVAMMO ALL’INGRESSO DI UN MANUFATTO DI ORIGINE ROMANICA.

-SAI IO HO LA POSSIBILITA’ DI ENTRARE FINO AL SETTIMO LIVELLO ESSENDO UN PROCURATORE DI SPORTIVI HO SULLA TESSERA I DATI PER POTER INTERVENIRE FINO AL LIVELLO PIU’ BASSO-

-SARAI TU IL MIO CICERONE?-

-TU SEGUIMI TE LO SPIEGO IO MANO A MANO, NON ESSERE FRETTOLOSO-

PAOLO ERA INDISPETTITO CHE DOVESSE ACCOMPAGNARMI PROPRIO LUI VISTO CHE PROVAVA DEL

RISENTIMENTO VERSO STEFANO, PERCHE’ DALLA VICENDA CHE FERMO’ QUEI ROBOT E CON ESSI TUTTO IL

SISTEMA: TESSERE, ENTRATE AI DIVERSI LIVELLI, CON QUEL BLACK-OUT SI LIBERARONO MOLTI POSTI DI

LAVORO. COLORO CHE VIVEVANO LA REALTA’ DEI LIVELLI , EBBERO FRA LE MANI LA POSSIBILITA’ DI

VEDERLI TUTTI QUANTI STANDO SEMPRE ATTENTI A QUELLO CHE FACEVANO, PERO’ FU COME IL MONDO DEI BALOCCHI PER UN BIMBO. CI  SI POTEVA DIVERTIRE DI PIU’ E TUTTE LE SPESE FURONO A CARICO DEI ROBOT CHE ,MANTENEVANO IN VITA LA VITA DEI STRATI DALL’1 AL 7.

LE PERSONE RIUSCIVANO A CARICARE CARTE DI CREDITO, ANCHE SE NON DI GRANDISSIMO IMPORTO,

SENZA SPENDERE NIENTE , DI PARTECIPARE A GRUPPI E SEMINARI SU ARGOMENTI CHE COSTAVANO MOLTE LI’ SOTTO, COME TEATRO, CINEMA ;ESPERIENZE SENSORIALI, CHE FACEVANO TRAMITE L’OLFATTO E IL TATTO ESPERIENZE A PERCORSI SIMIL-SPA,

CORSI DI MUSICA, GIOCHI TELEVISIVI. PARTECIPANDO SIA COME CONCORRENTI CHE COME SPETTATORI. E

ANCORA VISITE A MOSTRE D’ANTIQUARIATO E ARTISTICHE, INFATTI IN QUELLA REALTA’ TRA I LIVELLI ORGANIZZAVANO ANCHE MOSTRE DI PITTURE, SCULTURE, CHE PRENDEVANO IN PRESTITO DAI MUSEI SUL PIANO TERRA E TRAMITE SCUSE VENIVANO PORTATE TRA 3^ E 4^ LIVELLO.

SUGLI ALTRI LIVELLI OLTRE AL CINEMA CHE SI TROVAVA DAL 1^ AL 7^ STRATO, IL TEATRO, PREROGATIVA

DEL 4^,5^ E 6^ LIVELLO, NON POTEVA ESSERE FATTO DALLE MACCHINE, QUINDI COLORO CHE

LAVORAVANO COME ATTORI CONTINUAVANO LO SPETTACOLO, CON LA DIFFERENZA CHE IL PUBBLICO ERA MAGGIORE. AL BAR DEL TEATRO MISERO A LAVORARE I ROBOT.

ALLORCHE’ ENTRAI CON PAOLO.

-NON TI PREOCCUPARE SE TROVERAI STRANE ALCUNE COSE E’SOLO L’INZIO DEL VIAGGIO.

ANDAMMO NEL 1^ LIVELLO, TUTTI CI GUARDAVANO STUPITI, NON ERA COMUNE VEDERE GENTE NUOIVA NEI LIVELLI, INFATTI TANTI ERANO LI’ SOTTO E SOLO POCHE PERSONE IN VERITA’ NON CONOSCEVANO COSA CI FOSSE SOTTO.

-E’VERO CHE TUTTI QUI SANNO CHE E’ UNA BUGIA IL POTER PASSARE DA LIVELLO A LIVELLO SENZA ACCREDITI TRAMITE TESSERA?-

-LASCIA STARE , GUARDA LA’. QUELLO E’ IL BAR DI IERI SERA. TI RICORDI?-

-NON ERA MALE C’ERA PARECCHIA GENTE.-

-SI MA NON HAI VISTO ANCORA IL CINEMA.ANDIAMO. LI’ GIU’ HO UNA MACCHINA, PRENDIAMOLA COSI’ TI POSSO PORTARE IN GIRO E SCENDERE DI PIU’ CON QUELLA-

ARRIVAMMO AD UN PARCHEGGIO: PARECCHIE UTILITARIE PARCHEGGIATE E ANCHE QUA E LA’ DELLE MACCHINE UN PO’ PIU’ DI LUSSO 

-ECCOLA LA’- MENTRE SBLOCCAVA LE PORTE COL TELECOMANDO

ED IO – QUELLE PIU’ LUSSUOSE APPARTENGONO A GENTE DI UN ALTO GRADO SOCIALE?-

-QUESTE APPARTENGONO PER DI PIU’ A GENTE CHE CURA IL DIETRO LE QUINTE DEGLI SPETTACOLI, IO

SONO UNO DI LORO PERCHE’ STO DIETRO AI CALCIATORI E AGLI SPORTIVI IN GENERALE; POI CI SONO GLI

ASSISTENTI DELLA REGIA, GLI SCENEGGIATORI, I FOTOGRAFI PROFESSIONALI PIU’ DI TUTTI QUELLI CHE

LAVORANO IN TELEVISIONE O AL CINEMA, IN PIU’ I DIRETTORI DEI LOCALI DEL 1^ LIVELLO CHE POSSONO

PERMETTERSI LA MACCHINA E CHE DI TANTO IN TANTO POSSONO VIAGGIARE SULLE PISTE “AL DI LA’ DELLE

NUBI” LE DEFINISCO IO, MENTRE COLORO CHE PARTONO DA PIU’ IN BASSO PARCHEGGIANO LA LORO AUTO NEI LIVELLI PIU’ BASSI, MA RICORDATI PRIMA O POI TUTTI RITORNANO SU PER LA MATTINA.- 

IL CINEMA DEL PRIMO LIVELLO ERA ASSAI DIVERSO DA QUELLO DA QUELLO DEL SETTIMO. LA SALA PICCOLA

E UN PO’ ANGUSTA NON MOLTO PULITA CON CARTACCIE DI PATATINE BUTTATE A TERRA ERA L’OPPOSTO

DI QUELLA DEL SETTIMO LIVELLO CHE NON ERA UNA VERA E PROPRIA SALA CINEMATOGRAFICA, MA

PIUTTOSTO UN VILLAGGIO DEDICATO AL CINEMA CON MOLTISSIME SALE E QUINDI CON L’IMBARAZZO DELLA SCELTA PER QUANTO RIGUARDA LA SCELTA DEI FILM. ENTRATA CON COLONNE SFARZOSAMENTE MARMORE E BAR PULITISSIMI E SCINTILLANTI DI CERA.

VEDEVO TUTTO QUESTO SOTTO LO SGUARDO DI PAOLO CHE MI APRIVA ILE SUE DESCRIZIONI CON : ECCO

VEDI.. LI’ C’E’ QUESTO… ALLORCHE’ CAMBIANDO LIVELLO APRIVA I SUOI DISCORSI CON UN: QUESTO A DIFFERENZA

DEL PRIMO LIVELLO E’..PIU’ SCELTA, PIU’ PULIZIA. ERA POVERO DI PAROLA E IO LO SEGUIVO A BOCCA APERTA SENZA PARLARE CON DEI SUONI: HMM..BELLISSIMO,OPPURE: VEDO VEDO, OPPURE :ACCIPICCHIA CHE DIFFERENZA..

ORA PARLIAMO DEI TEATRI.

NEL QUARTO LIVELLO GLI SPETTACOLI CHE ANDAVANO ALLA MAGGIORE ERANO DEI COMICI E DELLE COMPAGNIE DI AVANGUARDISTI CHE RECITAVANO METTENDO IN SCENA RIVISITAZIONI DI SPETTACOLI FAMOSI: AMLETO, GIULIETTA E ROMEO, 6 PERSONAGGI IN CERCA D’AUTORE ECC.

IN SILENZIO GIRAVAMO QUESTI VARI TEATRI CHE STAVANO ALL’INTERNO DEL CERCHIO 3, PICCOLI BRANI DI QUESTI SPETTACOLI ERANO SEGUITI DA NOI CON IL MIO GRADIMENTO ESPESSO TRAMITE APPLAUSI.

UN PICCOLO SCORCIO SU QUEL LIVELLO PER POI PASSARE AL SUCCESSIVO.

MI ACCORSI SOLO ALLORA, DOPO CHE PAOLO MI DISSE –PER NON FARTI SBAGLIARE POSIZIONE DI DOVE SEI CONTROLLA IL TUO SMARTPHONE VEDRAI CHE LI’ C’E’ SCRITTO DOVE SEI-

PRESI IL MIO TELEFONO, ACCESI IL DISPLAY E SOTTO ALL’INFORMAZIONI DEL METEO C’ERA UN NUMERO A CARATTERE CUBITALE DOVE VI ERA UN 4 E SOTTO SCRITTO IN STAMPATELLO LIVELLO.

ED IO –WOW-

E PAOLO- COSI’ NON POTRAI MAI SBAGLIARE DOVE SEI-

POI CI FU IL TEATRO DEL QUINTO. PERLOPIU’ CARATTERIZZATO DAI GRANDI MUSICAL NOSTRANI E INTERNAZIONALI FATTI CON L’AIUTI DI FAMOSI ATTORI E GLI SPETTACOLI ANDAVANO DA “GREASE” A “MAMMA MIA” A “AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA”.

QUI ANCHE I TEATRI ERANO PIU’ GRANDI E VI ERANO MOLTE POLTRONE, MI RESI CONTO CHE VI ERA TANTA GENTE VESTITA ANCHE MOLTO BENE.

PAOLO- QUI, ANCHE SE SIAMO AL QUINTO LIVELLO IL TEATRO RICHIAMA L’ATTENZIONE DI MOLTE

PERSONE CHE VELEGGIANO GLI STRATI PIU’ BASSI, INFATTI E’ INDISCUTIBILE CHE QUESTI SPETTACOLI

FANNO MOLTO PIACERE ALLE PERSONE DI TUTTI GLI STRATI SOCIALI, NON E’ DIFFICILE IMBARCARSI FUORI DA QUESTI TEATRI A GENTE VERAMENTE FAMOSA.-

-OK ANDIAMO- ESORTAI IO.

CI TROVAVAMO STAVOLTA IN UN MEGATENDONE DOVE DAVANO IL” GOBBO DI NOTRE DAME”, USCIMMO  E GLI ACROBATI RICHIAMAVANO QUEST’ALTRO SPETTACOLO DOVE ERAVAMO PRESENTI ADESSO “IL  CIRCO DE SOLEI”

ALTRI SCORCI DEL PAESAGGIO CHE STAVO VISITANDO CI PORTAVANO DAGLI SPETTACOLI SU DANZATORI, DAI PATTINATORI SUL GHIACCIOFINO  ALLO “SCHIACCIANOCI”.

TUTTI QUESTI SPETTACOLI ERANO VISTI DA ME E PAOLO SOLAMENTE IN POCHI ATTIMI OGNUNO E MAN MAN  CHE AUMENTAVAMO GLI SHOW VISTI, IO INCOMINCIAVO A PENSARE COME FOSSE POSSIBILE CHE

C’ERANO TANTE PERSONE QUI, CHE CON I LORO OROLOGI HI-TECH CONTROLLAVANO MESSAGGI E

MANDAVANO MESSAGGI VOCALI A DEI BROKERS, POTEVO SUPPORRE. MI SPECIFICO’ PAOLO, DOVE,MENTRE SEGUIVAMO ”IL CIRCO DE SOLEIS” AVEVO CHIESTO –MA A CHI MANDANO QUESTI MESSAGGI, PER

PRENOTARE ALTRI SPETTACOLI?- E PAOLO –PARLANO  SOPRATTUTTO DI SPORT, DEVI SAPERE CHE QUI CI SONO MOLTI IMPIANTI SPORTIVI E SPESSO CI SONO CAMPIONATI  DI NUOTO, SCHERMA, RUGBY, PUGILATO, ATLETICA LEGGERA E COSI’ VIA.

NON SE LI LASCIANO SFUGGIRE; POSSIAMO DEFINIRLI BROKERS, L’UNICA COSA E’ CHE LE PRESTAZIONI

SONO UN PO’ SFALSATE VISTO GLI ORARI NOTTURNI DOVE ATLETI FORTISSIMI NON RIESCONO A FARE

GRANDI PRESTAZIONI, PER QUESTO ESISTONO ANCHE I MONDIALE E LE OLIMPIADI NELLA RELTA’ TERRESTRE.-

-OK BROKERS MA COME PAGANO E PERCHE’ NON TUTTI POSSONO VENIRE QUAGGIU’?-

-IL METODO E’ SEMPRE LO STESSO QUELLO DI COMPILARE BEN BENE IL PROPRIO BLOG PERSONALE E

POI..A SECONDA DI COME INTERAGISCE CON LE PERSONE CHE INCONTRI O CHE DEVI CERCARE, PER POTER

DARE LORO LA DIMOSTRAZIONE CHE TU SEI IL PIU’ FORTE E CHEGLI ALTRI DEBBANO STARE AI TUOI PIACERI.-

-OK, MA NON HO CAPITO COSA RISPONDE IL P.C. UNA VOLTA INSERITA LA PROPRIA STORIA DILUITA

GIORNO PER GIORNO SUL BLOG, ANCH’IO STASERA PRIMA DI SCENDERE HO SCRITTO QUALCOSA MA ANCORA NON HO CAPITO COME SI INTERAGISCE CON GLI ALTRI-

-HAI COMINCIATO ADESSO, VUOI CHE TI SPIEGHI TUTTO? HAI LA PRESUNZIONE CHE TI SI SPIEGHI IL MONDO CON UN’ORA DI PROVA? QUANDO DOMANI APRIRAI IL PROGRAMMA SAPRAI.-

-IO NON C’ENTRO NIENTE, PERCHE’ PERO’ MI HAI FATTO ENTRARE SENZA SAPERE COSA FARE?-

-VEDI, QUESTE PERSONE SONO UNA VITA CHE CERCANO DI IMPROVVISARE PER GUADAGNARSI LA

GIORNATA, TU INVECE, I TUOI PROBLEMI SONO RISOLTI DA QUELLE STESSE PERSONE CHE INDICHI COME

SCALTRE. DA QUANDO BLOCCASTI QUEI COMPUTER 10 ANNI FA IL PROGRAMMA CHE SEGUIVANO TUTTI

FU CAMBIATO, SEMBRAVA CHE TUTTI AVESSERO UNA POSSIBILITA’ PER DECIDERE SE USARE O MENO LA

TECNOLOGIA. TI DICO IN VERITA’ CHE SENZA TECNOLOGIA ERA UNA BESTIALITA’ TUTTI POTEVANO AVERE

TUTTO, SONO STATI COSTRETTI COLORO CHE IN QUESTI LIVELLI BASSI DAL 5 AL 7 DOVE GIA’ VIVEVANO A

CHIEDERE SEMPRE PIU’ TECNOLOGIA PER RIACQUISTARE I PROPRI PRIVILEGI,. QUESTO HA PERO’

COMPORTATO CHE MOLTE COSE CAMBIASSERO IN PEGGIO. CON IL RIPRISTINO DEI PRIVILEGI AI POCHI

FORTUNATI. IL PROGRAMMA CAMBIO’ E CHIESE SEMPRE PIU’ SACRIFICI DI UMANITA’ RISPETTO ALVOLERE CHE UN UOMO DESIDERASSE. ORA PIANTALA CON LE TUE DOMANDE SECCANTI E PROSEGUIAMO.-

FINCHE’ C’ERA DA SPIEGARE PAOLO RIMANEVA CALMO, QUANDO POI SI TOCCAVANO I SUOI INTERESSI ALLORA MOSTRAVA IL PEGGIO DI SE’.

MI RIMASE STRANA PERO’ LA SUA USCITA AL MUSEO CON UNA MOSTRA SULL’ARTE CUBISTA, MI SEMBRA

AL 3^LIVELLO, INFATTI MENTRE GIRAVAMO PER LE SALE SBRIGATIVAMENTE PER IL POCO TEMPO CHE

AVEVAMO PER GIRARE TUTTI I LIVELLI FACENDO UNA VISITA CIRCOSCRITTA ALLE MAGGIORI ATTRAZIONI DAL 1^ AL 7^ LIVELLO, MI DISSE 

-STEFANO TI VOGLIO BENE- LI’ PER LI’ RIMASI STUPITO ALLARGANDO GLI OCCHI E RISPONDENDO –GRAZIE-

SENZA AVER UN SEGUITO, PAOLO SI VOLTO’ E CON ARIA SCOCCIATA MI DISSSE  – PROSEGUIAMO DI QUA-

NON VEDEVO DOVE AVESSE POTUTO FAR USCIRE DALLA SUA BOCCA QUELLE PAROLE, AVEVO SENTITO IL DISCORSO CHE AVEVA AVUTO CON PATRIZIO E FABRIZIO IL POMERIGGIO.

RIMASI DIETRO A LUI INCOLLATO QUANDO ARRIVAMMO AL 4^ LIVELLO AD UNA MOSTRA DI SCULTURE.

INFATTI LI’ MI ERO UN PO’ STACCATO DA LUI PERCHE’ STAVO GUARDANDO UNA SCULTURA CON UN

OCCHIO PIU’ ATTENTO, MENTRE PAOLO ERA 2 STATUE AVANTI E LO VIDI CHE SI AVVICINAVA IL SUO TECH-OROLOGIO ALLA BOCCA, MI AVVICINAI E SENTII :”..DETTO TI VOGLIO BENE”, POI SI GIRO’ E VEDENDOMI, ABBASSO’ SUBITO IL SUO OROLOGIO SPINGENDO ILPULSANTE CHE ERA DI LATO.

-COSA CREDEVI DI FARE? VUOI SPIARMI? NON SAI CHE TI DEVI FARE GLI AFFARI TUOI SE VUOI VIVERE IN QUESTO MONDO?-

-SCUSAMI MA MI SEMBRA ASSURDO CHE TU AVESSI DETTO TI VOGLIO BENE,E  VISTO CHE NON MI

SOPPORTI E’ ANCHE ASSURDO CHE LO REGISTRI ANCHE  SUL TUO BLOG E POI COSI’ IN FRETTA- E CONTINUANDO CON ORGOGLIO –MI VUOI FREGARE IN QUALCHE MODO?-

PAOLO MI LIQUIDO’ CON –TUTTO A TEMPO DEBITO- MA IO NON MI ACCONTENTAI DELLA RISPOSTA E DISSI ARRABBIATO CON ME STESSO PERCHE’ NON AVEVO UN PUNTO PER APPOGGIARMI TRANNE CHE LUI 

-COMUNQUE VABBENE , MA RICORDATI SE MI FAI QUALCHE SGARRO TE LO RIPAGHERO’ CON ADDEBITO-

PAOLO:-VUOI CONTINUARE O LA FINIAMO QUI?-

-PER ME POSSIAMO ANCHE METTERE UN PUNTO, HO VISTO GIA’ ABBASTANZA PER POTERMI FARE UN’IDEA.-

-TI CONSIGLIO DI CONTINUARE MANCA ANCORA UNA PARTE IMPORTANTE PER AVERE CHIARA LA VISIONE,

GLI STUDI TELEVISIVI DEL 7^, DOVE CI SONO I MAGGIORI CANALI CHE PROGRAMMANO IL GIORNO.SE POI

NON VORRAI CONTINUARE A VEDERE ANCHE I LOCALI DA BALLO E I BAR CHE VARIANO DA LIVELLO A

LIVELLO VA BENE UGUALE, PERO’ SBRIGHIAMOCI PER GLI STUDI, SO CHE DOMANI LAVORI NON TI VORREI FAR FARE TROPPO TARDI.-

MI FECI CONVINCERE E ACCETTAI LA PROPOSTA, L’AVEVO PRESA COME UNA SCUSA.

DA LI’ FUORI DEL MUSEO LASCIAMMO PARCHEGGIATA LA MACCHINA CON CUI AVEVAMO GIRATO GLI

STRATI DA SOPRA A SOTTO E CI INFILAMMO VERSO UNA TOILETTE DOVE APRIMMO LA PORTA E CON DUE PORTE ATTACCATE AL BAGNO ENTRAMMO VERSO IL SETTIMO GRADO DI SCALATA. ERAVAMO IN UNO STUDIO TELEVISIVO. SI GIRAVA UN PROGRAMMA TIPO “UOMINI E DONNE” E “STRANAMORE”.

ERAVAMO IN CIMA ALLE SCALE DELLO STUDIO DOVE SI REGISTRAVA. TUTTI QUESTI RAGAZZI CHE

FACEVANO PARTE DEL PUBBLICO INTERAGIVANO TRAMITE TABLET ALLE DOMANDE CHE DOVEVANO

ESSERE FATTE A I PARTECIPANTI, IL PROGRAMMA ERA FATTO ANCH’ESSO PERLOPIU’ DA RAGAZZI E LE DOMANDE GENERICHE SI RIFERIVANO: A” CHI TI PIACE DI PIU’, DELLE RAGAZZE CHE PARTECIPANO”, “CHE COSA FAI PER SEDURRE UN UOMO”, E COSI’ VIA.

IN QUESTO GIOCO DI COPPIE LA SCENOGRAFIA ERA ESSENZIALE: STUDIO IN LEGNO E PUBBLICO SULLE

SCALE, DOVE I GRADINI LIBERI AL CENTRO ERANO DIETRO LA TELECAMERA CHE SI

TROVAVA SULLA SCALINATA AL CENTRO. C’ERA GENTE CHE PASSAVA DIETRO DI ESSA E SE VOLEVA

RIMANEVA. OPPURE CAMBIAVA STUDIO.

POTEVA ANCHE CAPITARE CHE PASSANDO DIETRO LA

TELECAMERA SI VENIVA VISTI DAGLI AUTORI CHE TI DICEVANO DI RIMANERE COME PUBBLICO.

 

ERA COME UN’INVESTITURA DEL PROGRAMMA E NELLA FATTISPECIE ANCHE QUESTO ERA MOLTO DESIDERATO.

PER IL SUO ASCOLTO TELEVISIVO, CHI VENIVA PRESO ERA EUFORICO E SI METTEVA ALL’INIZIO DIETRO

QUELLA TELECAMERA PER VEDERE LO STUDIO: COME VENIVA MANDATO IN ONDA IN DIRETTA.

ASPETTAVANO PER SEDERSI PERCHE’ DOVEVA ESSERE DATO LORO IL TABLET CHE, NOTIZIA DELL’ULTIMA

ORA NON ERA COLLEGATO CON TUTTI I SISTEMI PERSONALI FINO AD ALLORA USATI PER SCOPO

OBBLIGATORIAMENTE PERSONALE.

SU QUESTI TABLET SI POTEVA ANCHE NAVIGARE SUI SITI PRIVATI DELLE

RETI INDICATE. LE NOTE CARATTERISTICHE DI QUESTI PROGRAMMI E’ CHE SI POTEVANO FARE MOLTE LIETE

CONOSCENZE, INFATTI NON MANCAVANO RAGAZZE PIACENTI E ATLETICHE, FACCIE DA TV. STESSA COSA VALEVA PER GLI UOMINI, MA IN DEFINITIVA ERA APERTO A TUTTI I TIPI DI PERSONE, BASTAVA AVER I CREDITI SUFFICIENTI SULLA SCHEDA PERSONALE PER POTER ENTRARE.

PATRIZIO NON VOLEVA CREDERMI CHE ERO LI’. INFATTI APPENA ENTRATO, TRONFIO DELL’AVVENIMENTO

FECI UNA CHIAMATA A LUI CHE MI DISSE – NON CI CREDO, PER ENTRARE LI’ CI VOGLIONO PERMESSI

SPECIALI, NON FA PARTE DEL TOUR CHE ALLE PERSONE NUOVE FANNO FARE, CERTO SE SEI LI’ DIVERTITI E FAMMI SAPERE COSA SI PROVA A VIVERE NELLO SPETTACOLO-

ED IO – SICURAMENTE NON MI HANNO AIUTATO A CAPIRE, PERCHE’ TANTE DISEGUAGLIANZE TRA ME E

COLORO CHE NON POSSONO ENTRARE, QUELLI CHE SONO OBBLIGATI A STARSENE PER FATTI LORO NEI PRIMARI LIVELLI. COMUNQUE IL GIOCO SI FA INTERESSANTE. CIAO TI SALUTO PAOLO MI STA DICENDO DI FARE SILENZIO, CI VEDIAMO DOMANI-

MI AVVICINAI A PAOLO E GLI DISSI: - COME MAI STIAMO QUI? MI DICE PATRIZIO CHE NON E’ VALIDO STARE QUI CON IL MIO PASS-

-NON TI PREOCCUPARE TU, STAI FACENDO UN GIRO CON ME-

LA CONDUTTRICE PRESE LA PAROLA E DIRETTA AD UNA PERSONA DEL PUBBLICO DISSE:- TU CHI PENSI CHE

SCELGA?- E FATTA LA DOMANDA SI GIRO’ VERSO DI NOI FACENDOCI UN CENNO COME PER ANDARE DI LA’

SULLE SCALE A SINISTRA DELLA TELECAMERA.

CI FU DATO IL TABLET E MI GIRAI VERSO PAOLO MOLTO

EUFORICO.  PAOLO SUBITO DOPO CAMBIO’ UMORE, ERA UN PO’ CONTRARIATO MENTRE GUARDAVA IL TABLET E LO SENTII DIRE – COME

FACCIO ORA?- E SI GIRO’ VERSO DI ME.IO GLI AVVICINAI IL MIO E DISSI –GUARDA QUI CI SONO LE

DOMANDE E SOTTO LE RISPOSTE CHE VUOI DARE, ANCORA PIU’ SOTTO PUOI TROVARE LE ICONE PER

NAVIGARE- LUI MI GUARDO’ COME PER DIRMI “NON CERCO QUESTO” MA DALLA SUA BOCCA USCII’ FUORI - OK GRAZIE-

SOLAMENTE CHI CONOSCEVA PAOLO POTEVA INDOVINARE COSA STESSE FACENDO.

ANCHE LUI ERA NUOVO IN QUELL’AMBIENTE MA SI ERA PREPARATO UN DISCORSO DA FARE QUANDO

FOSSE ENTRATO NEGLI STUDI TELEVISIVI.

RICORRERE AL TRUCCO CHE COLORO A CUI

AVEVANO L’INTELLIGENZA DI FARE A PATTI CON IL DIAVOLO MOSTRANDO LA DEBOLEZZA DEL MONDO UMANO A VANTAGGIO DELLE MACCHINE, FOSSERO COSTRETTI DAGLI AUTOMI A RACCONTARE NEL BLOG LA

PROPRIA STORIA E CHE PURTROPPO PROPRIO A CAUSA DI STEFANO CHE ANNI PRIMA AVEVA

RIVOLUZIONATO LA VITA SOCIALE DI QUEL GRUPPO DI PERSONE CHE SI AFFIDAVA ALLE MACCHINE. A

VOLTE ERANO COSTRETTI A DIRE DELLE COSE CHE NON VOLEVANO MA CHE SUL COMPUTER FACEVANO SI

CHE SI APRISSERO NUOVE OPPORTUNITA’. SE AVESSERO AGITO COME GLI ERA STATO PROPOSTO DA

QUESTO MONDO CYBERNEUTICO, NON SI SAREBBE SALVATO IL GENERE UMANO , MA GLI AUTOMI AVREBBERO SEMPRE POTUTO SOPRAFFARE L’UOMO. E’ CHE PRIMA NON FUNZIONASSE COSI’, MA QUESTO TIPO DI

AFFRONTARE DELLE SITUAZIONI RISPONDENDO A COLUI CHE AVESSE DECISO CHE IL PROPRIO

BLOG ERA COMUNQUE DECISO DAGLI AUTOMI E CHE INVECE L’UOMO , SE NON COMBATTEVA CONTRO DI LUI, VOLEVA CONQUISTARE PIU’ POTERE DI QUELLO CHE GLI ERA CONCESSO. AVVANTAGGIANDO COSI’ I ROBOT. NEGLI STRATI BASSI DAL 1^ IN GIU’ VI ERANO PERSONE CHE VIVEVANO UNA VITA SEMPLICE, SENZA USARE SOTTERFUGI PER POTER GUADAGNARE O AVERE DELLE SEMPLIFICAZIONI, SOTTOMETTENDOSI ALLE MACCHINE. MENTRE ERA MOLTO MENO MARCATO NEGLI STRATI PIU’ ALTI, DOVE MOLTI DEI PERSONAGGI SFRUTTAVA A PIENO LA TECNOLOGIA OGNI VOLTA CHE SI DOVESSE TROVARE AD UN BIVIO. MA QUESTO, SI RIFLETTEVA CONTRO GLI ORDINI NATURALI DELLE COSE.

E IN UN FLASHBACK STEFANO RICORDO’ “SPERIAMO CHE CONTINUI A BRUCIARE PER SEMPRE”.CAPII QUESTO QUANDO MENTRE PAOLO AVEVA IN MANO IL TABLET PRESE IL SUO SMART-PHONE E CHIESE SE POTEVA PARLARE IN QUEL MOMENTO.

ALZO’ LA MANO E LA CONDUTTRICE GLI DIEDE LA PAROLA.

-LA MIA STORIA E’ DIVERSA.- CONTINUAVA A CONTROLLARE PIU’ IL TELEFONO CHE IL TABLET E MI ERO ACCORTO CHE ANCHE LA CONDUTTRICE DAVANTI AGLI SCHERMI SUL GOBBO, ANCH’ESSO ERA ELETTRONICO, DAVANTI A LEI, C’ERA SCRITTO”LASCIALO PARLARE”.

 E CONTINUO’ – POSSO DIRE CHE SECONDO ME CHE LA TECNOLOGIA DI CUI PARLA IL RAGAZZO AL CENTRO,

CI AVVICINA ANCHE ALLE RAGAZZE, - IL TEMA ERA CHE NEL MONDO ATTUALE MOLTE PERSONE SI CONOSCEVANO TRAMITE INTERNET -UNA VOLTA C’ERA IL TELEFONO PER CERCARLE, ADESSO CI SONO I

SOCIAL.. CI SI AIUTA E CI SI AVVICINA SEMPRE DI PIU’ PERCHE’  E’ IN CONTINUA EVOLUZIONE.-

PAOLO LANCIANDOSI IN UN DISCORSO INNOVATIVO

 -HO SENTITO CHE SI STA CERCANDO DI TRASFORMARE UN  SISTEMA DI OLEOGRAMMA CONNESSO AL TELEFONO, LA “VR”, LA “REALTA’ VIRTUALE”, CHE FUNZIONA COME SE UNO AVESSE DAVANTI AGLI OCCHI UNA VISIONE CON CUI INTERAGIRE, UNA REALTA’ AUMENTATA, DOVE OGNUNO DI NOI SI INTERFACCERA’ NEL MONDO CON LA PROPRIA “VR” CHE SARA’ IMPOSSIBILE DA VEDERE A TUTTO IL RESTO DELLE PERSONE.-

INTANTO GUARDAVA LO SMART-PHONE

-AVREMO UNA REALTA’ AUMENTATA DOVE OGNUNO AVRA’ DAVANTI I SUOI OCCHI UN TELEFONO

OLEGRAMMATO CON IL QUALE E’ POSSIBILE UTILIZZARLO SENZA TOCCARE IL TELEFONO MA SOLAMENTE DOVE TOCCARE LE ICONE CHE CI SI PRESENTANO DAVANTI.-

RIPETENDO QUESTO CON MOLTA CALMA.

NEL MENTRE INFATTI ,DICEVA QUESTO, GUARDANDO SEMPRE IL SUO BLOG E NOTAI CHE TOCCO’ UN’ ICONA, MI AVVICINAI PER CAPIRE QUALE TRUCCO AVESSE USATO PER PARLAREDI QUESTO, PERCHE’ ANCHE IL  GOBBO CHE ERA SUL SUO CAMPO DI VISTA VI SI STAMPO’ QUELLO CHE AVEVA ACCENNATO ADESSO. RIMASI STUPITO.

E LUI, CONTINUANDO IL SUO INTERVENTO – ECCO DOBBIAMO ABITUARCI CHE SE SI VUOLE CONQUISTARE

UNA DONNA SI DEVE AVERE LA CAPACITA’ DI GESTIRE AL MEGLIO LE PROPRIE CONOSCENZE INFORMATICHE, PERCHE’ E’ QUESTO IL MONDO IN CUI VIVIAMO.-

DISSE COSI’ MOLTO ORGOGLIOSO DI CIO’ CHE AVEVA FATTO, NON SAPENDO PERO’ CHE

RICORDANDOMI DELLA MONTAGNA DI FUOCO AL QUALE TIRAVAMO LE PIETRE DA ADOLESCENTI, MI

VENNE UN COLPO AL CUORE.

 QUELLO CHE ERA STATO FATTO PER AIUTARE LA TECNOLOGIA, PER AVERE SUCCESSO UN PO’ PERSONALE E UN PO’  PER COLPIRE QUALCHE DONNA, COME SE IL LAVORO FATTO PER ACCENDERE QUELLA NUOVA TECNOLOGIA FOSSE UNA SUA SCOPERTA E NON UN SOLO USO DISCRIMINATORIO USATO COLPEVOLMENTE INSERENDO E PARLANDO COME SU DETTATO, AVESSE  LA CAPACITA’ DI AUMENTARE IL SUO SEX-APPEL.

UN NUOVO SISTEMA CHE PER IL MOMENTO AVEVA APERTO E QUINDI PER QUALCHE SECONDO, FINCHE’ NON SI SVILUPPASSE BENE, AVEVA SOLO LUI.

INTERFERI’ CON LA TRASMISSIONE.

 INFATTI SI PARLAVA IN STUDIO DI COME CORTEGGIARE LE RAGAZZE E IL CONCORRENTE NUOVO

DISCORREVA SUL FATTO DI MANDARE MESSAGGI E COMMENTI AI POST NON STALKARIZZANDO LA

PERSONA INTERESSATA.

APPENA EBBE PARLATO PAOLO SU TUTTI I MEDIA DISPONIBILI NELLO STUDIO E

QUELLO DELLE PERSONE IN STUDIO, TRAMITE LE VIBRAZIONE SUI DISPOSITIVI.USCI’ ALL’ATTENZIONE CIO’ CHE ERA STATO

CREATO NUOVAMENTE DAGLI AUTOMI. SUL GOBBO COMPARVE LA SCRITTA ”NUOVO SISTEMA REALTA’

AUMENTATA ACCESSIBILE” E PAOLO FELICISSIMO COMINCIO’ A TOCCARE TUTTE LE ICONE CHE GLI SI

SOVRAPPONEVANO NEL CAMPO DI VISTA CERCANDO DI MANDARE NUOVI SERVIZI E CERCANDO DI

ENTRARE NEL SOFTWARE NEL PROGRAMMA TELEVISIVO PER ACCAPARARSI LA NUOVA GESTIONE DEL

CANALE CHE ERA INDISCUTIBILMENTE PRIMO PER ASCOLTI.

PROPRIO TOCCANDO LE ICONE , VI SI

PROPONEVANO POST CHE DICHIARAVANO LA SICURA SUPERIORITA’ NELL’AUDIANCE DI QUESTO CANALE.

 

ERA NELLA POSIZIONE DI POTER COMANDARE LO STUDIO TRAMITE MESSAGGI INVIATI SUL GOBBO DELLO STUDIO, QUANDO ENTRO’ NEL SISTEMA DELLO STUDIO FACENDO SI CHE ALCUNI POTEVANO PARLARE E ALTRI NO, A PIACERE DI PAOLO CHE NE APPROFITTO’ SUBITO PER FAR PARLARE LE RAGAZZE PIU’ CARINE.

TUTTI SAPEVANO CHE ERA PAOLO CHE COMANDAVA CON QUELLA NUOVA SCOPERTA E LUI PERO’ GIA’ SAPEVA CHE AVREBBE DOVUTO SFRUTTARE L’OCCASIONE PERCHE’ PRIMA O POI LA TECNOLOGIA SI SAREBBE DIFFUSA.

PRESI LA PAROLA E DISSI: -TUTTI CONOSCIAMO LA MONTAGNA NELLA RISERVA NATURALE DOVE

DALL’ALTRA PARTE DELLA COSTA CI SONO VULCANI CHE ERUTTANO E CONTINUANO A ERUTTARE SENZA FINE,

 RISPETTO A CIO’ CHE DICE MARIO-

E QUI DOVETTI SCENDERE A COMPROMESSI, SAPETE COM’E’ LA REALTA’ NON SI PUO’ PRETENDERE CHE TUTTO IL MONDO SI FERMI, COME SI DICE LO SHOW VA AVANTI, MA POSSSIAMO SE VOGLIAMO METTERE DELLE PAROLE LI’, IN UN VERSO DOVE POSSANO ESSERE CAPITE UGUALMENTE.

-IL RAGAZZO CHE STAVA PARLANDO PRIMA DI NON STALKERARE LE PERSONE, IO

DICO CHE LA LEGGENDA NARRA CHE IL FUOCO E’ LA NOSTRA UNICA SPERANZA DOVE QUESTE NUOVE

TENOLOGIE NON OTTENGONO IL PRIMATO SULL’UOMO. SONO MOLTO DISPIACIUTO INFATTI QUANDO

SIAMO NOI CHE SENZA USARE LA NOSTRA MENTE MA UTILIZZANDO I MEDIA IN MANIERA DISTORTA

FACCIAMO SI CHE SIANO LORO A CREARE CIO’ CHE PER NOI NON E’ UN SERVIZIO PRIMARIO, SONO LORO

CHE CREANO COSE, BISOGNA UTILIZZARE LA TECNOLOGIA CON INTELLIGENZA OPPURE PRIMA O POI LEI CI FARA’ SCOMPARIRE A NOI-

E MARIO – IO PARLAVO DI USARE LA MESAGGISTICA CON MODERAZIONE E NON VOLEVO DEMONIZARE LA

TECNOLOGIA, ANCHE SE SAI ANCHE TU CHE LORO IN UN CERTO SENSO CI COMANDANO, LA STORIA DELLA MONTAGNA DI FUOCO HA PERO’ ANCHE UN RISVOLTO, QUELLO CHE SE NON CREIAMO NUOVA TECNOLOGIA RIMARREMMO ADDIETRO E PARLO DI SINGOLI.-

PAOLO CONTINUAVA A TOCCARE IL SUO SMARTPHONE OLEOGRAMMATO E MENTRE SPINGEVA “FAR

DISCUTERE SULL’ARGOMENTO RELAZIONI AMOROSE: COME FARE PER CONVINCERE UNA RAGAZZA AD USCIRE CON TE E SCEGLIERE LA RAGAZZA CON CUI SI VUOLE TENERE UN RAPPORTO AMICHEVOLE CON

POSSIBILI RISVOLTI”, QUESTA DICITURA COMPARI’ SUL GOBBO MA SOTTO A QUELLE ISTRUZIONI VI ERA

ANCHE SCRITTO “LASCIAR PERDERE ASSOLUTAMENTE IL DISCORSO SULLE MONTAGNE DI FUOCO, PENA : LA

NON POSSIBILITA’ DI ENTRARE CON LA PROPRIA SCHEDA ELETTRONICA A NESSUN PROGRAMMA TELEVISIVO DAL GIORNO SEGUENTE”

APRII IL MIO TELEFONO E COSA VIDI IL PROGRAMMA INTERNET BLOCCATO E SULLO SCHERMO LA DICITURA

7^ LIVELLO STUDIO TELEVISIVO. CLICCAI SUL DISPLAY E COMPARVE LA SCRITTA : “CAMBIARE STUDIO TELEVISIVO” CON UNA FRECCIA CHE INDICAVA VERSO SINISTRA. LO STUDIO ERA QUELLO IN CUI SI PARLAVA DELLA RISOLUZIONE DI GIALLI E CASI ANCORA SOTTO ESAME. 

VIDI PARLARE LA CONDUTTRICE SUL FATTO DELLA SETTIMANA, UN RAGAZZO UCCISO DAL PADRE DELLA

SUA AMICA, SI PARLAVA DI COME IL PADRE VENUTO A CONOSCENZA DELLA RELAZIONE DI LUI CON SUA FIGLIA ALLE PAROLE DEL GIOVANE CON LA FIGLIA DI ESSERE RIMASTA INCINTA LO AVESSE BRUTALMENTE AGGREDITO E FACILMENTE ACCOLTELLATO. IL TITOLO SULLO SFONDO ERA:

“SENZA ONORE” IN GRANDE E SOTTO: “COME PUO’ UN UOMO UCCIDERE IL FIDANZATO DI SUA FIGLIA ALLA SCOPERTA DEL FIGLIO CHE DOVRA’ VENIRE”

SI PARLAVA DI QUESTO ARGOMENTO QUANDO SU UN VIDEO DI UN INVIATO LA MADRE DELLA RAGAZZINA

INCINTA COMINCIO’ A INVEIRE AL GIORNALISTA PRENDENDO LE DIFESE DEL MARITO E DICENDO

ALL’INVIATO –LEI CHE NE PUO’ CAPIRE? IL NOSTRO SANGUE INVISCHIATO CON QUEL POCO DI BUONO! NO

LEI NON PUO’ PROPRIO CAPIRE- E RIVOLGENDOSI ALLA TELECAMERE – VORREI SENTIRE IL PUBBLICO  SE SUCCEDESSE A LORO COSA AVREBBERO FATTO-

LA CONDUTTRICE  RISPOSE- SI CALMI SIIGNORA E’ VERO CHE NON SI PUO’ CONDIVIDERE LA STORIA DI 2 RAGAZZI MA ARRIVARE A UCCIDERE UNA PERSONA , LI’ IL SOLCO E’ GROSSO.-

LA SIGNORA BATTEVA I PUGNI SUL MURO E VIDI CHE LA MIA LUCE DEL TELEFONO SI ACCENDEVANO,

PENSAI CHE FOSSE GIUNTO IL MOMENTO DI AGGIORNARE LA MIA STORIA SUL BLOG. PRESI IL TELEFONO E

SCROLLAI I MESSAGGI CHE VI AVEVO SCRITTO SOPRA, NON MOLTI IN VERITA’ . FECI PER ACCENDERE IL

TELEFONO E MI COMPARVE IL VR, LA REALTA’ AUMENTATA, SENZA BISOGNO DI OCCHIALI FATTO CON

OLEOGRAMMI. QUI SUL DISPLAY MI DICEVA. QUESTA TECNOLOGIA TI E’ STATA DATA PER IL TUO

PERPETRARE A COMBATTERE LA TECNOLOGIA IN PASSATO, MA SE NON SEGUI LE REGOLE TI INVIEREMO TANTI SPAM CHE ALLA FINE DIVERRAI MATTO PER CAPIRE COME FUNZIONA IL PACCHETTO VR. ORA SEGUI LE INDICAZIONI E CONTINUA SUL BLOG.

-LA TECNOLOGIA IMPAZZITA E CONTRO DI ME, COME ERA POSSIBILE UN SIMILE APPROCCIO DA CHI DAVA SPIEGAZIONI SUL TELEFONO? CHI POTEVA ESSERE?- DISSI

COMUNQUE LA TRASMISSIONE ANDAVA AVANTI, IO FECI PER POSARE IL TELEFONO, MI SCOPPIAVA LA MENTE A PENSARE A CIO’CHE ERA SUCCESSO E MI DEDICAI A SENTIRE I COMMENTI DELLA STORIA, MENTRE PERO’ PENSAVO A QUELLO CHE STAVA SUCCEDENDO.

LASCIAI CORRERE AL COMMENTO PRESO SICURAMENTE DA AGITAZIONE DELLA MOGLIE DELL’ASSASSINO E

MI GIRAI, MI ERO SCORDATO DI PAOLO CHE STAVA NELLO STUDIO ADIACENTE. – MA PAOLO?-

 MI VENNE IN MENTE ALESSSANDRA, ANZI NO ERA PROPRIO LEI.

E DISSI –E’ LUI CHE HA CREATO TUTTO QUESTO CON L’ASSURDO GIOCO DI VOLER COMANDARE SU MOLTI CREANDO CONFUSIONE PER MOLTI ALTRI E ALTRI ANCORA-

-NON TI PREOCCUPOARE ALLA CONFUSIONE CI PENSIAMO DOPO- E MI BACIO’.  MI DISSE –ADESSO TOGLICI DAI GUAI, CANCELLA QUESTO SCHIFO O SE PUOI ALMENO FALLO SEMBRARE REALE-

L’AMBIENTE DELLO STUDIO E LEI CHE MI BACIO’ MI SCONVOLSE ANCORA DI PIU’, MI GIRAI E NON C’ERA PIU’ ,ERA RIMASTA SOLAMENTE NELLA MIA MENTE.

PRESI IL TELEFONO E LO PORTAI ALLA BOCCA, E CON IL VOCALE COMINCIAI A DETTARE:

“SONO PASSATI MOLTI ANNI DA QUANDO CREAVO VIDEOGIOCHI MA LA MIA INTENZIONE PRIMA DI OGNI

ALTRA COSA E’ CAPIRE CON CHI HO A CHE FARE QUESTI COLLEGAMENTI CHE ACCELERANO GLI AUTOMI

SONO SICURAMENTE MOSSI DA QUALCUNO E QUELLO CHE VOGLIO SCOPRIRE” E QUI SI BLOCCO’ IL

SISTEMA E USCII UNA VOCE DAL TELEFONO CHE DICEVA “ADESSO PARLA DELLA STORIA TRA TE E PAOLO, DARAI DEI CREDITI A PAOLO MA RICEVERAI IN CAMBIO DEI CREDITI CHE TI FARANNO UTILIZZARE L’APPLICAZIONE E CHE POTRAI SPENDERE PER SCENDERE DEI LIVELLI”.

COME VOLEVASI DIMOSTRARE LA MINACCIA ANNUNCIATA PRIMA FU CONCLAMATA DA QUESTO.

MI GIRAI DI NUOVO ED ECCO ALESSANDRA, MI SI AVVICINO’ E MI DIEDE UN PEZZETTO DI CARTA:- TI DEVO SALUTARE DEVO RITORNARE AL LIVELLO TERRA, SAPPI CHE LA MIA E’ UNA COPERTURA LAVORARE SOPRA,

POSSO PERMETTERMI DI SCENDERE E DI ARRIVARE ANCHE FINO A QUA, NEL 7^ RAGGIO NEGLI STUDI TELEVISIVI. RISPONDI CIO’ CHE VUOI AL CYBERBULLO CI SENTIAMO DOMANI-

SOPRA C’ERA IL SUO NUMERO SUL TELEFONO.

LA NOTTE LA PASSAI SENZA SONNO.ERO LI’ A CROGIOLARMI NEL LETTO QUANDO MI VENNE IN MENTE DI CHIAMARE ALESSANDRA MA PENSANDO E PENSANDO DAVANTI  A QUEL NUMERO MI DISSI PRIMA DI CHIAMARE PATRIZIO.

LO CHIAMAI ERA NOTTE TARDA ERANO PASSATE LE DUE, MA SAPEVO DI TROVARLO.

SQUILLI DI TELEFONO ED IO – PATRIZIO DEVO PARLARTI-

E LUI -NON TE L’HO DETTO MA QUI SAPPIAMO TUTTI E DUE CHE NON E’ COSA PARLARE, CI SONO TROPPE

ORECCHIE CHE CI SENTONO CI VEDIAMO DOMANI-

-ASPETTA-

-VA LA NON PUOI MICA METTERTI A SCONFIGGERE UN INTERO PIANETA, NON SAI CHE ANDANDO AVANTI TI METTERANNO BENZINA SUL FUOCO PER FARTI CREDERE CHE NON PUOI RIUSCIRE A FARE QUELLO CHE VUOI? E’ QUELLO CHE TI VORRANO FARE.-

-NO NO SCHERZO IO NON CREDO A UNA PAROLA DI QUELLO CHE DICONO, SOLO POSSO CAPIRE COSA

SUCCEDE, MA QUANDO SI E’ INSIEME AGLI ALTRI NON PUOI CAPIRE DOVE TI PORTINO.LA GENTE E’

CATTIVA E QUESTO LO SO DA ME CI SONO GIA’ PASSATO SOPRA.-

-  FATTO STA E’ CHE SOFFRIRAI. MA NON HAI PAURA?-

-  NO, E DI CHE POI? DI QUELLO CHE DICONO.-

-  CERTO CHE QUELLO CHE PENSANO E’ PEGGIORE DI QUELLO CHE DICONO.NO DI QUELLO CHE PENSANO

MA DI QUELLO CHE FANNO AVVENIRE E’ QUELLO CHE PASSA INOSSERVATO AGLI OCCHI DEI PIU’FURBI,

DICIAMO MEGLIO AI PIU’ CINICI MA NON A NOI, LE COSE ANCHE BRUTTE CAPITANO E NON SOLO, POSSONO CAMBIARTI L’INTERA VIA DELLA VITA.-

-  CERTO CHE SE LE COSE STANNO COSI’ STIAMO PROPRIO NEI GUAI. MA A ME NON M’IMPORTA.-

-  FAI COME CREDI MA LAMENTARSI DOPO NON OTTIENE NESSUN RISULTATO-

IL GIORNO DOPO NEL POMERIGGIO SI INCONTRARONO ALESSANDRA CON LA SUA MIGLIORE AMICA MARIA. INCOMINCIARONO A TWEETARE E A PARLARE DELLA SERA PRECEDENTE DEL  BACIO CHE DIEDE A STEFANO.

-LO SAI HO BACIATO STEFANO- -NO..FANTASTICO, E COME E’ STATO?-

-MAGNIFICO COMUNQUE DOBBIAMO AIUTARLO PER CAPIRCI FINO IN FONDO-

-AH COME TI INVIDIO! STEFANO E’ SEMPRE STATO IL PIU’ BELLO.DAI DIMMI COME VUOI PROSEGUIRE QUESTA AVVENTURA CON LUI.-

ALESSANDRA SCOCCIATA – LASCIAMI STARE COSI’ E FAMMI VIVERE LA MIA VITA. E COMUNQUE NON CI SIAMO INCONTRATE PER CONTINUARE LA STORIA?-

-NO LO SAI CHE NON MI METTO IN MEZZO, MA…-

 -…MA SE NON COMINCIAMO NON FINIREMO MAI.-

-OK COME VUOI TU-

 

ALESSANDRA SI RIVOLSE A MARIA E GLI DISSE – TWETTA CHE IERI SONO STATA AL LIVELLO 7^ E HO

PARTECIPATO COME PUBBLICO AD UN PROGRAMMA TELEVISIVO.POI, HO INCONTRATO STEFANO. VEDI CHE TI DICE?-

SUL COMPUTER SI ACCESE UNA FINESTRA DI DIALOGO DOVE VEDEVA DEI COMANDI:

“CONVINCERE A FAR CAMBIARE GESTORE DI TELEFONO A PAOLA.COMPRARGLI UNA CUCCIA DA CANE E FAI FINTA DI INTERESSARTI DI ANIMALI, SCENDI AL LIVELLO 5^…ATTENDERE PREGO…”

E TRA DI LORO, ALESSANDRA- LASCIA STARE, VAI VAI TWETTAGLI CHE MI SONO BACIATA CON STEFANO-

SI ERA INFATTI MESSA UNA PAUSA E IL TELEFONO AVEVA SQUILLATO PER INDICARGLI LO STATO ONLINE DELLA LORO AMICA SONIA.

-CHE TI RISPONDE?- ALESSANDRA TUTTA ECCITATA

MARIA – ECCO STA SCRIVENDO…- E LESSE IL MESSAGGIO “TUTTE LE FORTUNE A TE, NON E’ GIUSTO.”

E MARIA CONTINUO’- TE L’AVEVO DETTO CHE TI INVIDIANO-

-SI SI LO SO E’ PROPRIO SQUISITO- SEMPRE CON L’ANIMO DI UNA SCOLARETTA, E POI CONTINUO’

-DOBBIAMO RITORNARE ALLA REALTA’ , MA CHE VUOLE QUESTO SISTEMA CHE IO CONVINCA PAOLA A

CAMBIARE GESTORE- E CON TONO DI FASTIDIO – QUESTO COMPUTER VUOLE LA NOSTRA ANIMA.-

MARIA CHE ERA UN PO’ MENO FORTUNATA, DAL PUNTO DI VISTA DEI CREDITI SULLA SUA TESSERA

MAGNETICA E FORSE ANCHE PIU’ CINICA DI ALESSANDRA DISSE –ALLORA, NON DECIDI DI METTERLA SU STA MESSA IN SCENA CHE PUO’ CAMBIARE LA NOSTRA POSIZIONE?-

-SE DOVESSI METTERLA SAREI PROPRIO UN’ARRIVISTA, MA SE NON LO FACCIO QUI MI FA SCOPPIARE TUTTO, UFFA NON VOGLIO.-

 E MARIA – TI RICORDO CHE NON E’ STATA PROPRIO LEI A CONVINCERTI DI CAMBIARE GESTORE CHE POI LEI INVECE NON HA CAMBIATO? PAN PER FOCACCIA-

ALESSANDRA – NON LO FACCIO ANZI LO SAI CHE TI DICO OGGI IL COMPUTER LO LASCIO PROPRIO A CASA.-

MARIA -NON SARAI MICA MATTA. NON GLIELA VORRAI MICA DARE VINTA-

ALESSANDRA -STO DIVENTANDO CONTRO QUESTO USO DEL COMPUTER SE POI CAMBIO IDEA VENGO E LO FACCIO, MA NON HO VOGLIA-

- ALLORA GLIELO FACCIO IO QUESTO SGARBO E GLI COMPRO PURE LA CUCCIA DEL CANE COSI’ SAI STASERA

COME MI DIVERTIRO’ AL LIVELLO 5^…- A QUESTO PUNTO LA PROBALITA’ FECE FARE QUESTA DOMANDA

DAVANTI AL COMPUTER -SICURO COMPUTER?-

LA SERA

STEFANO ERA DAVANTI AL TELEFONO, NESSUNO QUESTA SERA POTEVA NASCONDERSI.

CHIAMO’ PAOLO, CON LA PAURA CHE QUELLO CHE ERA SUCCESSO LA SERA PRIMA POTESSE

COMPROMETTERE QUEL SUO AVVICINARSI ALLA NUOVA TECNOLOGIA CHE AVEVA ACCETTATO  LA SERA PRIMA CON VARI DANNI CHE AVREBBE PER CERTO CAUSATO ALL’EQUILIBRIO MACCHINE-UMANI.

LASCIAI STARE  E CHIAMAI ANCHE LUCA PER INVITARLO LA SERA  A PASSARE DA LUI PER POTER GIOCARE A CASA DI MIA ZIA AI VIDEOGIOCHI NELLA SUA CASA. INVITAI ANCHE IL FRATELLO RICCARDO.

USCIMMO INSIEME QUELLA SERA E ANDAMMO A CASA DEI MIEI ZII; SAPEVO CHE LA SERATA FOSSE

DIVERTENTE MA MI DIVERTII ANCORA DI PIU’ QUANDO ARRIVAMMO E OLTRE AD UNA QUANTITA’ INFINITA DI GIOCHI ARCADE, I MIEI AMICI VIDERO LA PISCINA E SENZA PERDERE UN’ATTIMO MI CHIESERO SE SI POTEVA FARE IL BAGNO. 

FU UNA SCOPERTA PER ME QUANDO VOLTANDOMI VIDI MIA ZIA CHE SI ALLONTANAVA E UN INSERVIENTE AVVICINANDOSI CI DISSE CHE DOVEVAMO ANDARCENE.

IO GLI DISSI CHE LA PADRONA DI CASA ERA MIA ZIA  E CHE CI AVREBBE FATTO GIOCARE TUTTA LA SERA.

L’INSERVIENTE DISSE – NON VEDI CHE E’ PIENA DI GENTE QUESTA CASA, QUESTO MOMENTO DOVRESTE ABBANDONARE PERCHE’ E’ L’ORA CHE DI UN GRUPPO DI SOLIDARIETA’ CHE HA DA FARE.-

TUTTI COLORO CHE ERANO NELLA CASA SI SPOSTARONO VERSO L’ESTERNO, QUANDO…

ALL’IMPROVVISO MI GIRAI E VIDI COME UNA SPECIE DI PORTA SPAZIO-TEMPO CHE SEMBRAVA FOSSE

UN’OLEOGRAMMA DOVE A DESCRIVERLO SEMBRAVA UN MURO, UN DIVISORIO A 45^GRADI DA DOVE

USCIVANO COME UN’ESODO DI GENTE SPORCA E STANCA CON I BAMBINI IN BRACCIO CHE SCAPPAVANO

DALLA GUERRA. A CONFERMARLO FU L’IMMAGINE DI UNA DOTTORESSA POCO PIU’ IN LA’, QUINDI VICINO A ME, CHE DICEVA: QUESTI SONO PROFUGHI, AIUTATECI A NON FAR MORIRE ANCORA PIU’ PERSONE DI QUELLE CHE SONO GIA’ MORTE.

E TUTTI I PARTECIPANTI CHIESERO A MIA ZIA COSA POTESSERO FARE PER RISOLVERE LA QUESTIONE, MA PURTROPPO QUELLO CHE CAPII ERA CHE PROPRIO QUESTO SCONTRO  TRA UMANI E,  AUTOMI CON CERVELLI PENSANTI AVEVANO SUPERATO IL LIMITE A FAVORE DEGLI AUTOMI.

NESSUNO VOLEVA PIU’ DI NOI SCOPRIRE, COME DIAVOLO FOSSE POSSIBILE CHE QUELL’IMMAGINE FRESCA DELLA GENTE CHE VENIVA DALLA GUERRA, POTESSE ESISTERE DAVVERO, NON SI POTEVA CANCELLARLA DALLA MENTE. 

A SOCCORSO DELLE NOSTRE MENTI CI VENNE LA STORIA CHE CI RACCONTO’ LA DOTTORESSA.

-AIUTATECI QUELLO CHE STA ACCADENDO E’ MOSTRUOSO, VI SONO PARTI DEL MONDO DOVE GLI AUTOMI

PENSANTI RIESCONO A IMMISCHIARSI CON GLI UMANI SFRUTTANDOLI FINO A QUANDO ENTRANDO I MASSIMA CONFIDENZA, LI OBBLIGANO A FARE CIO’ CHE VOGLIONO LORO, DIVENTANTO PIANO PIANO DEI DITTATORI.

ESSI SONO ALIMENTATI DA NOI CHE PRETENDIAMO PER SCIOCCHEZZE PUERILI LE NOSTRE VITTORIE

TRAMITE L’AGGIOGAMENTO DEI TWEETER, DEI LIKE E DI TUTTA QUESTA MONDEZZA DI CUI SIAMO AVARI-

-NON CE NE SIAMO ACCORTI SOLO OGGI- DISSE RICCARDO

-POSSIAMO MASCHERARE, MA POI IL BENE CHE NE TRAIAMO NOI, E’ QUELLO DI VIVERE SOPRA LE PROPRIE

POSSIBILITA’, E’ UNA SCELTA CHE FACCIAMO PER RENDERE LE NOSTRE VITE PIU’ VISSUTE, SENZA CAPIRE CHE DIVENTIAMO SCHIAVI SENZA VERI PIACERI.- DISSE LUCA

E MIA ZIA PRENDENDO LA PAROLA -NON VOGLIO CHE LA MIA GENTE FINISCA QUA, POSSO SOLO

DIFFONDERE COSA C’E’ DIETRO QUESTO, ADESSO PER FERMARE TUTTO DOBBIAMO RISCHIARE, ANCHE LE NOSTRE VITE SE NECESSARIO. –

E DALLA SALA UN UOMO DI COLORE – COSA POSSIAMO FARE?-

-DOBBIAMO MANTERE IN VITA IL NOSTRO SISTEMA INFORMATICO E TRAMITE QUELLO CERCARE DI ANDARE A SCONFIGGERE IL LORO RICHIAMO ALLA GUERRA-

ED IO – COSA POSSIAMO CONTRO CHI VUOLE ARRAFFARE PIU’ DEL DOVUTO? PROPRIO IO SONO STATO SPETTATORE DI UN EVENTO CHE MINACCIA L’ORDINAMENTO UOMO-MACCHINE.-

-COMINCIAMO A METTERE DEI PALETTI, POSSIAMO ANCORA CAMBIARE LE LEGGI DEL NOSTRO

TERRITORIO, QUI PER FORTUNA NON CI SONO ANCORA DEI DITTATORI. PENSIAMOCI INSIEME. CHI DI VOI CI PUO’ DARE UNA MANO A SOSTENERE IL GOVERNO DELLA LIBERTA’?.. IO HO UN’IDEA-

-SE CE LA SPIEGHI ZIA, FORSE TI POSSIAMO ESSERE UTILI ,  SAI POSSO ENTRARE NEI SISTEMI DI QUELLE MACCHINE SE MI CI METTO- DISSI IO

 E MIA ZIA – VOGLIO CAMBIARE IL SISTEMA DI ACCENSIONE-SPEGNIMENTO DEI COMPUTER CHE SONO

VENUTA A SAPERE CHE SI RICARICA DAGLI AUTOVELOX E DA QUALCHE SEMAFORO. INFATTI GLI INFRAROSSI DELL’AUTOVELOX   RIESCONO A FARGLI CAPIRE QUANDO PASSA UN UOMO DA UNA PARTE ALL’ALTRA DEL MURO-OLEOGRAMMA; MENTRE I SEMAFORI DANNO IL TEMPO PER PASSARE DA UNA DIMENSIONE ALL’ALTRA. SI RICARICA ANCHE CON IL MOTORE DELLE MACCHINE, CHE IN UN SISTEMA

PIU’GRANDE SI AUTOALIMENTA ANCHE CON IL VERSO DI DIREZIONE DEL TRAFFICO.-

-SI E’ UNA BUONA IDEA- MORMORAVANO I PRESENTI

-TUTTI NOI DOBBIAMO ELABORARE UN PROGRAMMA- DICEVA MIA ZIA –SO PER CERTO CHE, COME SA MIO NIPOTE, DOBBIAMO METTERE A SOQQUADRO LE LORO MACCHINE AFFINCHE’ SI POSSA INTERROMPERE IL  LORO FLUSSO.-

IL POMERIGGIO DOPO DELLA SERA STESSA A CASA DI MIA ZIA

NELLA RIUNIONE CHE C’ERA STATA IL GIORNO PRIMA NEL GRUPPO DI SOLIDARIETA’ CON A CAPO MIA ZIA AGATA, SI ERA DECISO CHE PER COMBATTERE I LORO AUTOMI, UNA STRADA PERCORRIBILE POTESSE ESSERE QUELLA DI BLOCCARE AUTOVELOX E SEMAFORI.

MIA ZIA – ALLORA OGGI SI E’ AGGIUNTA UNA NUOVA TECNOLOGIA CHE CI FARA’ SICURAMENTE PIANGERE

PER QUEI POVERI DISPERATI. QUANDO ANDRA’ IN FUNZIONE A PIENO REGIME SAPPIATE CHE QUELLO CHE

STA SUCCEDENDO DALL’ALTRA PARTE DEL MONDO SI AVVICINERA’ SEMPRE DI PIU’ A NOI. GLI ESERCITI DI

QUESTI AUTOMI SI INFILTRERANNO NELLE NOSTRE AMBASCIATE E CI RIEMPIRANNO LE NOSTRE VITE

SOCIALI DI SITUAZIONI SEMPRE PIU’ COMPLICATE. LE LORO SOVRASTRUTTURE INFESTERANNO I NOSTRI LINGUAGGI

MACCHINA FINO AL PUNTO CHE ANDARE ANCHE DAL FORNAIO SARA’ CATASTROFICO.

COME SAPPIAMO DALLA LORO, HANNO QUESTO SISTEMA TEMPO-SPAZIO DOVE, SE AIUTATI DA NOI POSSONO METTERE

QUESTE PORTE ANCHE NEI LUOGHI PIU’ SEMPLICI, RITROVANDOCI OGNI QUAL VOLTA IN SITUAZIONI DA NORMALI A ..”COME SONO FINITO QUA?”.-

DICEVA QUESTO MENTRE NELLA SALA AL BUIO MOSTRAVA CON UNA BACCHETTA DELLE IMMAGINI ANCHE

DI QUESTE PORTE SPAZIO-TEMPORALI CHE COME GIA’ DESCRITTO ENTRANDO IN ESSE SI TROVA COME UN MURO SCHERMATO A 45^ GRADI ALLORQUANTO ENTRATI SI GIRA LA TESTA E SI E’ DA UN’ALTRA PARTE.   LO SPIEGAVA CON QUESTE DIAPOSITIVE PROIETTATE SU UN MURO BIANCO.

-GIRATE LA TESTA E SCOPRITE CIO’ CHE CI PUO’ SALVARE-

LA GENTE GIRO’ LA TESTA E VIDE UN VECCHIO MODELLINO DI UN TRENO CON ANNESSE STRADE VEICOLARI.

E DALLA SALA –CHE DOVREMMO CAPIRE DA QUESTO?- E ZIA AGATA – VEDETE IL TRENO. FINO A QUANDO

SEGUE I BINARI CONTINUA A FILARE SENZA NESSUN INTOPPO, MA SE FACCIAMO UNO SCAMBIO : IL TRENO

CAMBIA DIREZIONE E LE MACCHINE CHE PRIMA PASSAVANO SENZA PROBLEMI, ORA SI RITROVERANNO

SULLA LORO STRADA BLOCCATE. UN PASSAGGIO A LIVELLO CHIUSO. CON TUTTA LA PERDITA DI TEMPO CHE AVRANNO SICURAMENTE ECCO IMMAGINATE CHE IL TRENO BLOCCATO SIA LA LORO PORTA SPAZIO-TEMPO E LO SCAMBIO SIA LA DISTRUZIONE DELL’AUTOVELOX E DEL SEMAFORO CHE VI INDICHERO’. PER ORA CONOSCIAMO QUESTE ZONE INFRAROSSO DA ATTACCARE.- 

INTANTO MENTRE SPIEGAVA LA PROPRIA PROPOSTA MIA ZIA MI GUARDO’ E MI DISSE – DEVI PER FORZA DARCI UNA MANO- -E COSA DEVO FARE?-

-ECCO NOI POSSIAMO TAGLIARE I PONTI DELLA LORO CONNESSIONE DISTRUGGENDO GLI AUTOVELOX E I

SEMAFORI. MA TU DEVI ENTRARE NEL LORO SISTEMA PER BLOCCARLI, SAPPIAMO CHE L’HAI GIA’ FATTO E

PER AGGIORNARTI TI ISCVRIVEREMO AD UNA SCUOLA DOVE POTRAI RINFRESCARTI LA MEMORIA SU QUELLO CHE DI NUOVO C’E’.-

-MA IN VERITA’ IO ZIA SONO UN PO’ ARRUGGINITO.-

-NON TI DEVI PREOCCUPARE CI PENSIAMO NOI.-

QUELLA NOTTE INCOMINCIARONO LE PRIME AVVISAGLIE DEL PIANO CONCORDATO.

UNA BANDA DEL GRUPPO SI PESE LA BRIGA DI DISTRUGGERE GLI AUTOVELOX.

SI AVVICINAVANO A D ESSO E CON UNA BOTTIGLIA INCENDIARIA FECERO SALTARE QUELLO ALL’INGRESSO

DEL PAESE. SI AVVICINARONO AL BENZINAIO E COMPRARONO UNA TANICA DI BENZINA CON LA QUALE

FABBRICARONO ALTRE 3 BOTTIGLIE MOLOTOV, E PIAN PIANO NELLA NOTTE SI AVVICINAVANO A QUESTI E

 

LI INCENDIARONO. IN QUEL MOMENTO LE MACCHINE FECERO FATICA  AD AGGIUNGERE A TUTTI COLORO CHE L’AUTOMA RITENESSE VALIDO DI AGGIUNGERE LA NUOVA TECNOLOGIA DELL’OLEOGRAMMA

PERSONALE. QUESTO FECE SI CHE ALLO SCOPPIO DELL’ULTIMA BOTTIGLIA MENTRE SI CONDUCEVANO I

PROGRAMMI TELEVISIVI NEL MONDO DI SOTTO SI CREARONO DEI PROBLEMI DI AGGIORNAMENTO. PROPRIO NELLO STUDIO DELLA SERA DOPO, INCENTRATO SUI FATTI DI CRONACA NERA. SI APRI’ IL GIALLO DI CHI POTESSERO ESSERE COLORO CHE LO FECERO.

INFATTI PRIMA DELL’ACCADUTO NELLO STUDIO SI PARLAVA

-  GLI ASSASSINI ERANO PIENI DEL LORO ORGOGLIO CHE NON METTONO IN DISCUSSIONE I LORO VALORI

ANCHE SE LA SOCIETA’ CIVILE E’ AVANZATA CON MIGLIAGLIA DI BOMBARDAMENTI MEDIATICI- E IL CONDUTTORE- CHE SPINGONO MOLTO SULLA CIVILTA’ DEI COMPORTAMENTI-

ED IO DAVANTI ALLO SCHERMO CHE ERA IN CASA DI MIA ZIA DOVE POTEVO VEDERE ANCHE I CANALI SOTTERRANEI IN DIRETTA DISSI AL MIO AMICO VICINO A ME

-  CON L’ISTITUZIONE DELLA MORALE INDOTTA DAL GOVERNO CHE CERCA DI FAR CRESCERE ANCHE SE IN

UNO STATO DI DISAGIO TOTALE LA VITA SECONDO UN PIANO ”ORDITO DALLE MACCHINE” DI ACCETTARE

SUPINAMENTE LA LORO CONDIZIONE, TUTTO QUESTO PER NON FARLI INSORGERE SPERANDO IN UNA

POSIZIONE MIGLIORE. ESSI HANNO TUTTO L’INTERESSE A LASCIARE COSI’ COM’E’ TUTTO CIO’ CHE C’ERA NEL MONDO TERRENO.-

DOPO UNA PAUSA MI RIVOLSI A MIA ZIA AGATA E ‘ DISSI –ZIA E’ FORTISSIMO QUESTO CANALE CHE TI PERMETTE DI VEDERE IN DIRETTA QUESTI CANALI CHE NON VANNO IN DIRETTA A TUTTI .-

-NON TI PREOCCUPARE  E GUARDA L’ALTRO CANALE CI SONO I NOSTRI CHE STANNO PER DISTRUGGERE GLI AUTOVELOX, VEDIAMO CHE SUCCEDE-

E CAMBIANDO CANALE VIDI CIO’ CHE HO RACCONTATO.

INTANTO MIA ZIA:

-E VEDI ANCHE CHE COSA STANNO FACENDO CAPIRE ALLA GENTE!

SONO SENZA RITEGNO, QUANDO AVRANNO IL POTERE SULLE PERSONE PERCHE’ SFRUTTATANO LE LORO DEBOLEZZE  TI CAMBIANO LA REALTA’.

ALLORA ESSI TOGLIERANNO TUTTI I SISTEMI OPERATIVI E DIVENTEREMO MACCHINE PER LORO CHE CI

USERANNO COME VEDETTE.

 NOI, I NOSTRI OCCHI, I NOSTRI SOGNI CHE ABBIAMO NEL NOSTRO

SUBCONSCIO GLI PERMETTERA’ DI PROGETTARE LE NOSTRE PIAZZE, LE NOSTRE ARCHITETTURE, I NOSTRI

LUOGHI DI AGGREGAZIONE. TUTTO QUESTO LORO NELLA LORO TESTA NON L’ HANNO. CIO’ CHE PER NOI E’

BANALE: AD ESEMPIO CIO’ CHE VEDIAMO NEL GIORNO, POI NELL’INCONSCIO DI NOTTE NEI SOGNI DOVE

LE NOSTRE IDEE HANNO UN VALORE IMPORTANTE CHE NESSUNO PUO’ COPIARE E’ SEGRETO. MA E’ QUESTO CHE VOGLIONO FARE, SFRUTTARE I NOSTRI SOGNI.-

STEFANO VISUALIZZATO QUESTO, RICOMINCIO’ A VEDERE LA DISTRUZIONE DELLE MOLOTOV. MENTRE

NELL’ALTRO CANALE SI ERA NELLO STUDIO E GLI ANIMI INCOMINCIARONO A SCALDARSI. I CONCORRENTI

PRENDEVANO PAROLA MA LEGGENDO IL GOBBO, QUESTO NON AVEVA SENSO. SU DI ESSO VI ERA SCRITTO “TECNOLOGIA OLEOGRAMMA MOMENTANEAMENTE SOSPESO” E SU ESSO INCOMINCIAVANO A COMPARIRE LE NOTE DI UNO SPARTITO.

LA GENTE NON CAPIVA E COMINCIAVA A NON STARE PIU’ SUL PEZZO PERCHE’ DISTRATTI DALLA TECNOLOGIA OLEOGRAMMA CHE LO DISTOGLIEVA CON VIDEO E FOTO AL MOMENTO INOPPORTUNE FACENDOLI BALBETTARE NELLE RISPOSTE CHE DAVANO SUL CASO GIALLO DEL GIORNO.

IL GIORNO DOPO A SCUOLA

ERA IL MOMENTO PIU’ PROPIZIO PER CAPIRE DAVVERO COME POTEVANO FUNZIONARE QUELLE MACCHINE.

LE LEZIONI SI SVOLGEVANO CON DEI BANCHI INTERATIVI COLLEGATI AD UN DISPLAY CENTRALE DOVE NON C’ERA BISOGNO DI LIBRI PERCHE’ VI ERANO CONTENUTI DENTRO. ANCHE LI’ VIGEVA LA REGOLA DEI LIKE.

INFATTI AD ESEMPIO IL  MIO COMPAGNO DI BANCO ROBERTO MI MOSTRAVA  CHE ALLA FINE DELLA

LEZIONE DOVEVAMO CONDIVIDERE DEI POST, DOVE METTERE DEI LIKE SUGLI ARGOMENTI CHE CI ERANO PIACIUTI DI PIU’.

NON ERO ANCORA PRONTO PER RICATAPULTARMI SUI BANCHI. TUTTE QUELLE NOZIONI CHE PASSATO DEL TEMPO NON RIUSCIVO A SEGUIRE BENE.

IO – MA E’ VERO CHE SE COMINCIAMO CON UN CODICE, INSERENDOLO NEL ROBOT ESSO COMPIE LE

ISTRUZIONI,MA SE NON VENGONO IN AIUTO DEGLI AUTOMI QUESTE INFORMAZIONI VENGONO SCARTATE E VIENE RIPRISTINATO L’ALGORITMO PRECEDENTE.-

ROBERTO – SI E’ LA MACCHINA CHE SI COLLEGA CON IL SUO CENTRALONE CHE NE GIUDICA L’ESATTEZZA O MENO.-

-CERTO CHE SIAMO ARRIVATI AD UN PUNTO CRUCIALE, LE MACCHINE HANNO UN SERVER CHE DISCRIMANA QUESTA O QUELLA INFORMAZIONE. MA E’ UMANO QUESTO?-

-NON CREDO E QUELLO CHE CI MANCA FINO AD OGGI E’ CHE NON SAPPIAMO DOVE SIA QUESTO PUNTO DI RACCOLTA DELLE INFORMAZIONI.-

- QUINDI POSSONO COMUNICARE MA CON QUALE CONOSCENZA LO POSSONO FARE?-

E QUI COMINCIO’ L’ORA SUCCESSIVA DOVE VENIVA SPIEGATO CHE LE MACCHINE ERANO DIVENTATE

INTELIGGENTI PERCHE’: RIUSCIVANO AD INCANALARE I NOSTRI MONDI CON LE VISIONI, CON LA LUCE CHE SI

GENERA DURANTE I SOGNI.

NESSUNO PUO’ CAPIRE SE ALMENO UNA VOLTA NON ABBIAMO FATTO UN

SOGNO CHE CI LASCIA IMMAGINI CHE SOLO CON LE NOSTRE CONNESSIONI NEURONALI LE IDEALIZZA E CI AIUTA NEL COMPREDERE ALCUNI FATTI PERCHE’ NEL SUBCONSCIO ABBIAMO UN MONDO  A PORTATA DI UOMO, CHE LE PUO’ TRASFORMARE IN IDEA NELLE MENTI PIU’ BRILLANTI.

QUESTI SOGNI RILASCIANO ANCHE UNA SENSAZIONE POSITIVA PERCHE’ RIGENERATA. QUESTE IMMAGINI CHE CADONO A PENNELLO PER IL NOSTRO COMPIACIMENTO CHE CI LASCIANO QUANDO CI SVEGLIAMO.

ROBERTO – IN GENERALE SONO I SOGNI POSITIVI QUELLI DA CUI I COMPUTER RIESCONO A RILEVARE,

CONCENTRARE, IDEALIZZARE E PORTARE A COMPIMENTO PER I LORO SCOPI. FORSE, DICO FORSE, SONO

RIUSCITI A CONTROLLARE UN MONDO DI INFORMAZIONI CHE NOI NON SIAMO ANCORA RIUSCITI A

DECIFRARE E CIOE’ L’INPUT CHE GENERA I NOSTRI SOGNI.-

IL PROFESSORE – LA MACCHINA IN SE’ E’ RIUSCITA A PRENDERE UNA PROPRIA INIZIATIVA GENERANDO SOTTO FORMATO

BINARIO INFORMAZIONI CHE NOI NON ABBIAMO DATO LORO QUANDO PROGETTATE. QUESTA

INTELIGENZA ARTIFICIALE CI COSTRUISCE DAVANTI A NOI, COSE CHE LA NOSTRA MENTE PENSA, MA CHE

NOI NON POSSIAMO VEDERE. PERLOPIU’ SONO LUOGHI CHE LI CONNETTONO TRA LORO, CHE NON

RIUSCIAMO AD IDENTIFICARE COME LE PORTE SPAZIO-TEMPORALI MA CHE IN REALTA’ SONO I LORO POSTI CON CUI RIESCONO A COLLEGARSI GLI UNI CON GLI ALTRI.-

-MA GLI INCUBI?- CHIESI IO.

-ESSI SONO PROGETTATI E INCANALATI TRASFORMANDO LA NOSTRA REALTA’ E SERVONO ANCHE LORO

PER DOMINARE LA NOSTRA TERRA. QUESTA E’ SOLO UN IPOTESI, PERCHE’ NON SAPPIAMO SE QUESTI

INCUBI SIANO VERAMENTE REALIZZATI. FATTOSTA’ CHE LE MACCHINE CONOSCONO QUALCHE COSA IN

PIU’ SUL NOSTRO INIZIO VITA, QUELLO CHE NOI STIAMO ANCORA STUDIANDO LORO LO HANNO SCOPERTO. I NOSTRI ESPERIMENTI FISICI SULLE PARTICELLE CHE SERVONO E CHE SONO SERVITE A CREARE LA VITA SONO, PER NOI ANCORA SCONOSCIUTI, PER LORO SONO UNA REALTA’.-

-IO PENSO CHE QUESTO SIA PERICOLOSO—

SUI BANCHI C’ERANO ANCHE DELLE NOZIONI MUSICALI INFATTI ERA LI’ CHE ERANO ANDATI I COMPUTER QUANDO DISTRUSSERO GLI AUTOVELOX E I SEMAFORI, ERANO TORNATI INDIETRO E QUESTO ERA UN SEGNALE POSITIVO, C’ERA LA POSSIBILITA’ CHE TRAMITE LA MUSICA SI POTESSE DISTRUGGERE IL LORO CENTRALONE.

-HAI VISTO LE NOTE DEGLI SPARTITI MUSICALI?-

-CERTO, PENSO CHE POSSIAMO DISTRUGGERE IL SERVER CON DELLE NOZIONI CHE DOBBIAMO CAPIRE-

LA LEZIONE ANDAVA AVANTI E IL PROFESSORE IN CATTEDRA CERCAVA DI FARE RICERCA OLTRE CHE A SPIGARE COME FARE PER DISTRUGGERE GLI AUTOMI.

INSERENDO DEI CODICI MACCHINA AL DI SOTTO DELLO SPARTITO CHE ERA PRESENTE SULLA “LAVAGNA” ELETTRONICA. ESSA AD UN CERTO PUNTO DIEDE UN SEGNALE CHE FECE SOBBALZARE IL PROFESSORE.

INFATTI MENTRE SI ERA NEL PROGRAMMA SOTTOSCRITTURA SOTTO AD UN  PICCOLO SPARTITO DEL

RITORNELLO DI UN VALZER INSERIRI’ LA PAROLA “DIZIONARIO TRADUTTORE” CHE ERA UN PROGRAMMA

CHE ERA NEL COMPUTER, E  INSERENDO UNA NOTA ESSA ANDAVA RICERCANDO UNA PAROLA DAL

DIZIONARIO, FACENDO SI CHE AD OGNI SPARTITO CORRISPONDESSE UNA FRASE, UNA POESIA, UN COMPONIMENTO CON UNA SUA GRAMMATICA E SINTASSI CHE CI SUGGERIVA LA LEZIONE CHE POTEVAMO CAPIRE.

ED IO –L’ABBIAMO TROVATO-

 E ROBERTO – SE QUESTO E’ IL MODO DI PARLARE CHE DA’ FASTIDIO AL ROBOT, PRESTO LI SCONFIGGEREMO.-

IL PROFF.- SE RIUSCISSIMO AD INSERIRE QUESTO PROGRAMMA SPARTITO TRANSLATORE RIUSCIREMO A

AVERE NEL CONTEMPO AIUTO PER NOI E DIFFICOLTA’ PER LORO- E CONTINUO’ – CERTO PER LORO NON CI

POTEVA ESSERE IL PROBLEMA DI CAPIRE CIO’ CHE DICIAMO, MA SICURAMENTE IO PENSO CHE LA MUSICA POSSA ESSER INATTACCABILE PERCHE’ PROPRIA DELLA FANTASIA DI NOI UMANI-

CHIAMATA DALLA CLASSE ALTRE PERSONE INFLUENTI CHE STAVANO CON MIA ZIA AGATA, PROVRAMMO AD USARE LA TECNOLOGIA OLEOGRAMMA.

E AVVENNE PROPRIO CIO’, A NOI COMPARIVA DELLE NOTE CON SOTTO SCRITTE DELLE PAROLE CHE INVECE

DI COSTRINGERE A DIRCI DELLE COSE, CI SUGGERIVANO AD ESEMPIO SE PRONUNCIAVAMO “UNA SERATA

AL LAGO” NEL DISCORSO, CHE STAVAMO FACENDO AD UN ALTRO, CI COMPARIVANO : I POSTI PIU’ BELLI DEI

LAGHI VICINI, I RISTORANTI, LE PIAZZETTE, I PREZZI DEI LOCALI, LA STORIA DEI POSTI. TUTTE QUESTE INFORMAZIONI VENIVANO DATE CON LA POSSIBILITA’ DI APPROFONDIRE QUALSIASI RICERCA CHE NOI VOLEVAMO.

A QUESTO PUNTO CHIAMAI ALESSANDRA  A TELEFONO E LA INVITAI DOVE OGNI POMERIGGIO COL SOLE CHE CALAVA ERA UN DIVERTIMENTO ANDARE, SU UNA ROCCIA DOVE SULLO SFODO C’ERA L’ORIZZONTE.

ERA COSI’ STRANO STARE LI’ , INVECE DI STARE CON I PESCI, C’ERA LA MONTAGNA CHE BUTTAVA FUOCO, ERA LA NOSTRA VALVOLA DI SFOGO TIRARGLI I SASSI E NON SMETTERE DI RIDERE LI’ ACCOVACCIATI DAVANTI LA MONTAGNA. NON SOLO STAVA IN LONTANANZA OGGI DOPOQUELLO CHE AVEVAMO SCOPERTO, ERA PIACEVOLE PER NOI ANCHE PER LA STORIA CHE QUEL LUOGO AVEVA.

LA MONTAGNA ERA CRUDELE E QUEL GIORNO CON ALESSANDRA NON POTEVAMO SMETTERE DI PENSARE

CHE ECCO IL FUOCO PERENNE CHE STAVA DALL’ALTRA PARTE DELLA SFONDA NON FINISSE PIU’. ERAVAMO SOPRE LE NUVOLE, E TI DIRO’ CHE CI SCAPPO’ ANCHE UN BACIO, APPASSIONATO, DOPO QUESTO SULLA SPONDA DISSI – GUARDA LA DISTANZA CHE CI SEPARA DAL FUOCO SPERO SIA QUELLA CHE CI SEPARA DALL’ESODO DI ALTRE PERSONE COSTRETTE DALLA GUERRA.-

E LEI – SPERO CHE BRUCI SEMPRE DI PIU’-

ED IO – COME BRUCIA IL MIO CUORE PER TE- E LI’ CI DEMMO UN BACIO APPASSIONATO. 

SPERO CHE LA SPENSIERATEZZA NON LASCI MAI QUEL LUOGO.

 

                                                                                                                                       THE END.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

PARTE SECONDA

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Direttore                                                                                                                                        Di

detto                                                                                                                          Stefano D’Alessio

MONKEJ                                                                                                                raggix90@gmail.com

                                                                                                                                       3493645125

 

 

 

 

 

 

 INTANTO IL GIORNO DOPO MENTRE USCIVO DI CASA PER ANDARE DAL FORNAIO A COMPRARE IL PANE, VIDI, ATTACCATO ALLO SPAZIO PER I MANIFESTI FUNEBRI, CHE C’ERA SEGNATO SU UNO DI QUESTI IL NOME, CON LA FOTO DI UN MIO AMICO: GIOVANNI. LA FOTO ERA LA SUA E DICEVA CHE CI SAREBBE STATO IL FUNERALE IL GIORNO STESSO ALLE 14.00 ALLA CHIESA DEL PAESE. CHIAMAI SUBITO IL LAVORO PER PRENDERMI QUALCHE ORA DI PERMESSO PER POTER ASSISTERE AL FUNERALE. MANGIAI E USCII PER ANDARE VERSO LA CHIESA, DOVE ALL’ESTERNO C’ERANO I MIEI AMICI CHE PERO’ NON VOLEVANO PARLARE CON NESSUNO. IL LUTTO ERA TROPPO GRANDE. VENNI A SAPERE CHE ERA MORTO PER UN PROBLEMA AL CUORE DI CUI EGLI SOFFRIVA.

MI RICORDO QUANDO LO INCONTRAVO PER STRADA E ANCHE SE NON ERAVAMO PIU’ ATTACCATI COME NELL’INFANZIA, C’ERA SEMPRE QUALCOSA DA DIRSI, UN ANEDDOTO, UNA CHIACCHERA SU COME ERANO LE NOSTRE VITE. INSOMMA ERAVAMO RIMASTI IN BUONI RAPPORTI, MA NON SAPEVO PROPRIO DI QUEL PROBLEMA CHE AVEVA. NON ME NE AVEVA MAI PARLATO E FUORI LA CHIESA TUTTI AVEVANO LE LACRIME AGLI OCCHI. FUORI C’ERA UN LENZUOLO CON SU SCRITTO, “RIMARRAI SEMPRE NEI NOSTRI CUORI”.

LA CHIESA ERA GREMITA E ANCHE ALL’ESTERNO NON C’ERA PIU’ POSTO.

FINITA LA CERIMONIA ANDAI A CASA DA SOLO, SENZA SALUTARE NESSUNO, ERO VERAMENTE COMMOSSO.

RITORNAI A CASA E MI PREPARAI PER ANDARE AL LAVORO, QUEL GIORNO AVREI FATTO IL TURNO DI POMERIGGIO.

CI SIAMO. ARRIVATI A FINE GIORNATA LAVORATIVA, POTEVO DECIDERE SE ANDARE NEI LIVELLI SOTTERRANEI O SE STUDIARE INSIEME A ROBERTO, IL MIO COMPAGNO DEL CORSO CHE CI AVEVA OFFERTO MIA ZIA AGATA. POTEVO INFATTI PERDERE TEMPO SOPRA QUEGLI SCAFFALI DOVE ALLE PAROLE SI ASSOCIAVANO SPARTITI MUSICALI. SAREBBE STATA UNA DECISIONE CHE AVREBBE, SPERO, PORTATO ALLA DISTRUZIONE DI QUELLA VITA ARTIFICIALE CHE GIORNO DOPO GIORNO VOLEVA CONTROLLARCI SEMPRE DI PIU’.

DECISI DI TORNARE A CASA, MA PRIMA AVVISAI PER TELEFONO ALESSANDRA CHE SAREI RIMASTO IN CASA A CERCARE TRA I MIEI APPUNTI QUALCOSA CHE POTESSE CAMBIARE IL MONDO! ALLA FRASE PRONUNCIATA, SI LASCIO’ ANDARE DICENDO – FAI QUELLO CHE PIU’ TI PIACE, TI AMO.-

SAPEVO PERO’ CHE LEI SAREBBE SCESA GIU’, MA COME GIA’ HO DETTO BISOGNA SAPER ANDARE AVANTI CON LA VITA: PERCHE’ LEI TI VUOLE BENE, ANCHE SE IN QUESTO PERIODO STORICO, FACCIAMO L’OCCHIOLINO A QUELLA VITA CHE NON VORREMMO, MA CHE CI AFFASCINA . SIAMO UMANI, SIAMO FATTI DI CARNE.

CHIAMAI ROBERTO PER INVOGLIARLO A VENIRE A CASA MIA PER STUDIARE QUEGLI SPARTITI CHE SI AGGIUNGEVANO ALLA REALTA’ VIRTUALE, IL VR. E PER INVOGLIARLO GLI DISSI CHE AVREMMO POTUTO ENTRARVI DENTRO E CAMBIARE ALCUNE SCELTE DEDICATE AL FUNZIONAMENTO DELLE MACCHINE.

ECCOLO ALLA PORTA.

GLI CHIESI SE VOLEVA BERE QUALCOSA E CI METTEMMO ALL’OPERA. LA PRIMA COSA CHE FACEMMO FU DI ACCENDERE IL “SIMULATORE-TRANSLATORE” E CI TROVAMMO DI FRONTE LA TECNOLOGIA DEL VR CON FRASI  SOTTO DELLE NOTE. APPUNTAMMO SU UN FOGLIO LE FRASI CON LE NOTE SOTTOSTANTI E CERCAMMO DI RIFLETTERCI SOPRA , SE C’ERA UN MODO PER CAPIRE SE LE NOTE CON LE PAROLE SI POTESSERO INSERIRE IN UN SISTEMA PIU’ VASTO. NON RIUSCIMMO A CAPIRE SE LE NOTE FOSSERO SCRITTE CON LA TECNOLOGIA, QUELLA UMANA, CHE SI RICHIAMAVA AI GRANDI MAESTRI DELLA MUSICA: MOZART, BEETHOVEN, BACH.

ALLORA CERCAMMO DI SCOMPORRE E SENTIRE PRIMA LA MUSICA.

ROBERTO CHE AVEVA UN PO’ DI DIMISTICHEZZA CON LE TASTIERE, SI MISE SEDUTO E INCOMINCIO’ A SUONARE QUEGLI SPARTITI CHE MOSTRAVANO A SECONDA DELLE PAROLE USATE DEGLI ACCENTI MAGGIORI SULLE PAROLE PIU’ DURE, DOVE C’ERA UN’ESCLAMAZIONE AD ESEMPIO.

ALLE PAROLE “IL VIAGGIO CHE INCOMINCIAMO A COMPIERE E’ SICURAMENTE UNO DEI VIAGGIO PIU’ AVVENTUROSI CHE CI PROPONIAMO DI FARE. E COME TURISTI ANDREMO A SCOPRIRE TUTTO CIO’ CHE E’ INTERESSANTE VEDERE!”

CON LA MUSICA CHE AVEVA COMPOSTO IL CERVELLONE ERA UNA MELODIA CHE AVEVA UN SUONO MOLTO SOFT, QUELLA MUSICA CHE SI PRATICA CON LO YOGA.

INCOMINCIAMMO A RIFLETTERCI SOPRA E PENSAMMO CHE LA MUSICA FOSSE DOLCE, PERCHE’ DOLCE ERA ANCHE IL RIPOSO CHE UNO SI PRENDE DURANTE LA VACANZA.

POTREBBE DARSI CHE QUESTA ASSOCIAZIONE SIA STATA FATTA COME SE IL NOSTRO PENSIERO SEGRETO AVVICINASSE LE DUE COSE COME SE FOSSERO LA STESSA COSA: ERA QUELLA LA CAPACITA’ CHE IL SOGNO AVEVA, E CHE LE MACCHINE CERCAVANO? ERA FORSE QUELLA LA VERITA’ DEGLI AUTOMI CHE AVEVANO CAPITO PER INTERCETTARE LE NOSTRE ENERGIE NEL SONNO?

ARRIVAMMO A CONCLUSIONE CHE SAREMMO DOVUTI ANDARE A CASA DI MIA ZIA PER MOSTRARGLI IL FATTO CHE FORSE AVEVAMO SCOPERTO.

-OLTRE AGLI AUTOVELOX E AI SEMAFORI, LE MACCHINE HANNO ANCHE ALTRE POSSIBILITA’ DI COMANDARCI, SOLO SEGRETAMENTE AVEVO SCOPERTO DEGLI INFRAROSSI CHE ABBIAMO DISTRUTTO, E FORSE QUESTA COSA CHE MI DITE ADESSO PUO’ ESSERE UN SEGRETO CHE HANNO LE MACCHINE, MA CHE ANCORA DOBBIAMO SAPERNE DI PIU’ PER POTERLI COMBATTERE.-

 MIA ZIA AGATA CI DISSE COSI’ PRIMA DI ALLONTANARCI PERCHE’ STAVA VERIFICANDO SUI MONITOR COSA STESSE SUCCEDENDO ALLE PORTE SPAZIO-TEMPORALI DOPO CHE ERANO STATI DISTRUTTI CON LE MOLOTOV QUEI PASSAGGI CON GLI INFRAROSSI. E PER FARE QUESTO STAVA SENTENDO LE DOTTORESSE COLLEGATE, CHE SI TROVAVANO IN VARIE PARTI DEL MONDO, CHE AVEVANO A CHE FARE CON POSTI DI GUERRA, CHIEDENDO A LORO SE SAPESSERO QUALCOSA DI PIU’, SE IL PIANO AVESSE FUNZIONATO O MENO.

 COSI’ CE NE ANDAMMO, LASCIANDOGLI DETTO CIO’ CHE AVEVAMO SCOPERTO E CHE FORSE POTEVAMO AIUTARE MIA ZIA AGATA A CERCARE DEGLI SPAZI CHE AVEVANO LE NOSTRE INFORMAZIONI.

ERAVAMO LI’ FUORI QUANDO AD UN CERTO PUNTO CI VENNE IN MENTE CHE SIA IO CHE ROBERTO POTEVAMO INCOMINCIARE A PENSARE A QUELLE PORTE SPAZIALI CON L’ANNESSIONE DELLA MUSICA.

-POTREMMO SCARICARE IL PROGRAMMA MUSICALE ED INSERIRLO DENTRO ALL’ELETTROENCEFALOGRAMMA DURANTE IL SONNO E SAPERE- DISSE ROBERTO

-SI E ‘ VERO CI PORTEREBBE A CAPIRE SE CIO’ CHE VERAMENTE SOGNAMO VENGA PORTATO ALLA LUCE SE INSERIAMO ALL’INTERNO DEL MOTO DEI NEURONI NEL SONNO CON UN: COME POSSIAMO DIRE. UN “SOGNO TRANSLATORE”-

-BELLA IDEA, MA CI SONO COSE CHE NON CONOSCIAMO E PER PORTARLE ALLA LUCE CI SERVIREBBE L’AIUTO DI QUALCHE DOTTORE ESPERTO DEL CERVELLO UMANO.-

-SI, SI, INFATTI SE CI PENSI TUA ZIA PRIMA DI CACCIARCI, STAVA PARLANDO CON TUTTE DOTTORESSE E DOTTORI. SICURAMENTE LA CHIAVE E’ ANCHE LI’, CIOE’ FISIOLOGICA. CI POTREMMO INCAPPARE SE NO A PROBLEMI SCIENTIFICI DI CUI NON CONOSCIAMO LE ORIGINI.-

-COME FACCIAMO AD INTERCETTARNE UNO CHE CI POSSA DARE UNA MANO?-

-DOVREMMO SICURAMENTE PARLARE CON TUA ZIA.-

-ROBERTO. PENSO’ CHE CIO’ CHE GLI ABBIAMO RIFERITO, GLI FACCIA VENIRE IN MENTE CIO’ CHE STIAMO PENSANDO ENTRAMBI, DOBBIAMO STARE SICURI.-

E COSI’ CI ZITTIMMO E CONTINUAMMO A CAMMINARE SU QUELLA STRADA DEL RITORNO. QUESTO CI FECE SOFFRIRE ENTRAMBI CHE CIO’ CHE LORO AVEVANO PENSATO NON FOSSE RECEPITO DA COLORO CHE PER DAVVERO POTEVANO SFRUTTARE QUELL’INTUIZIONE.

ARRIVATI A CASA DI ROBERTO CI SALUTAMMO PROMETTENDOCI CHE SAREMMO SCESI QUELLA SERA NEL MONDO SOTTO DI NOI.

-CERTO, SCENDIAMO UN ATTIMO E VEDIAMO LA SITUAZIONE, POTREMO ANCHE TROVARE QUALCOSA CHE CI POSSA RITORNARE UTILE!-

IO NON ERO MOLTO ENTUSIASTA INFATTI IL MIO AVATAR TECNOLOGICO, FATTO TRAMITE BLOG , ERA ANCORA VUOTO DELLE GIORNATE PRECEDENTI; DA QUANDO CIOE’ ERO SCESO LA PRIMA VOLTA CON PAOLO.

DI LI’ AD ALLORA ERANO CAMBIATE UN PO’ DI COSE, INFATTI CON IL NOSTRO PIANO D’ATTACCO CHE AVEVAMO FATTO SULLA CAPACITA’ CHE I ROBOT NON POTESSERO PIU’ CAPIRE COME APRIRE QUELLE PORTE SPAZIO-TEMPORALI, ANCHE SE NON NE AVEVAMO CAPITO COME TUTTO ERA ANDATO A FINIRE.

IN QUEI GIORNI, IL SOLE ERA RITORNATO A SPLENDERE ANCHE SE NON A PIENO REGIME E LA DESOLAZIONE IN GIRO SI ERA FATTA MENO PRESSANTE, CON PIU’ PERSONE CHE GIRAVANO ATTORNO AL PAESE E CON MOLTE ATTIVITA’ CHE CI FACEVANO DA AIUTO NELLA CITTA’, ANCHE IL SOLO USARE DI ANDROIDI PER LAVORARE AI BANCHI DEL BAR O I ROBOTTINI DEGLI OSPEDALI CHE PORTAVANO I PASTI, OPPURE I SEMPLICI SISTEMI HOME-DEVICE CHE IN CASA BASTAVA DIRGLI UNA COSA CHE LORO LA EFFETTUAVANO, BEH.. NON FUNZIONAVANO MOLTO. AVEVANO MOLTI DIFETTI.

PER ME CHE LAVORAVO ALL’AMAZON CAPII ANCHE CHE MOLTE MACCHINE ROBOT NON FUNZIONAVANO GRANCHE’, SI SCARICAVANO SUBITO CON BUONA SPERANZA PER CHI CERCAVA UN LAVORO.

CERTO E’ CHE IL SISTEMA “VR” FUNZIONAVA LO STESSO, FACENDOMI PENSARE CHE AVEVAMO DATO UNA SPALLATA AI ROBOT, MA CHE LA LORO ENERGIA NON SI ESAURIVA QUI.

RICERCAI QUINDI IL MIO LAPTOP E INSERENDO LA SCHEDA, PRIMA DI AGGIORNARE IL BLOG, FECI, ANCHE GRAZIE ALLA “VR” DELLE RICERCHE SU COSA POTESSI FARE NEL MONDO DI SOTTO: DOVE ANDARE, COSA AVREI DOVUTO FARE. COMUNQUE MENTRE ASCOLTAVO MI PROMISI DI ANDARE NELLO STUDIO TELEVISIVO DELL’ALTRA SERA DOVE SI INCONTRAVANO DEI RAGAZZI. QUESTO PERCHE’ ERO CURIOSO DI SAPERE COME SI INTERFACCIAVANO I DISOSITIVI “VR” APERTI L’ALTRA SERA E IL GOBBO ELETTRONICO, SE ANCORA ERA POSSIBILE INSERIRE SULLO STESSO COSE CHE AVREBBERO POTUTO PIACERE A CHI CERCAVA DI FOTT..RE IL SISTEMA, SAPENDO ANCHE CHE IL SISTEMA FOTT..VEVA LUI.

MI ACCORSI SUBITO FATTA LA RICERCA CHE IL COMPUTER MI CHIEDEVA DI FARE DELLE AZIONI PER POTER SCENDERE AL 7° LIVELLO. AVREI DOVUTO INCONTRARE UNA RAGAZZA A CASO E DIRLE CHE SICURAMENTE “TUTTO IL MALE VIENE PER NUOCERE”, QUESTO QUANDO LO SMARTPHONE AVREBBE VIBRATO. IL SISTEMA AVREBBE FATTO SI CHE RICERCANDO NEI PROPRI ARCHIVI , MI AVREBBE MESSO DAVANTI UNA RAGAZZA APPENA LASCIATA DAL RAGAZZO.

-COME E’ POSSIBILE CHE IL SISTEMA SAPEVA TUTTO E CON TUTTI I DATI CHE INSERIVAMO NOI, COME SAPEVA CHE QUELLA RAGAZZA, VABBE’, CHE CI SAREBBERO STATE PIU’ RAGAZZE LASCIATE DA POCO, MA CHE IL COMPUTER AVREBBE FATTO SI CHE ME LA METTESSE DAVANTI.-

INCOMINCIA A PENSARE CHE COME LE PORTE SPAZIALI, ANCHE NOI NEL PICCOLO ERAVAMO SPOSTATI DA QUELLO CHE SEMBRAVA CIO’ CHE DOMINA IL MONDO. NON VOLEVO CREDERCI, MA ARRIVATO IN CASA E MESSOMI SUL LETTO, MI AFFLIGGEVA QUESTO QUESITO: “NON SAREMO TUTTI CONTROLLATI E SPOSTATI A PIACIMENTO?”, PIU’ PRENDEVO SONNO E PIU’ MI ENTRAVA NELL’ORECCHIO IL DUBBIO “COME FARANNO?”

DURANTE IL SOGNO, MI VENNE ALLA MENTE CIO’ CHE FACEVAMO DA PICCOLI PER ALLONTANARCI DAI GENITORI E VIVERE UNA PICCOLA AVVENTURA SENZA ESSERE VISTI. COME PRIMA COSA DOVEVAMO ASPETTARE CHE I GENITORI SI DISTRAESSERO, POI INSIEME AI NOSTRI AMICI CI DOVEVAMO AVVICINARE TRA NOI E POI NASCONDERCI DIETRO QUALCHE SIEPE, E DA LI’ COMINCIAVA L’AVVENTURA CHE OGNUNO DI NOI POTEVA RINCORRERE L’ALTRO IMMAGINANDO UNA STORIA CHE CONDIVIDAVAMO.

COSI’ DA GRANDI, E IO LO VOLEVO FARE, PER POTERCI NASCONDERE, DOVEVAMO ASPETTARE CHE IL SISTEMA NON SI ACCORGESSE DI NOI: POTEVAMO AD ESEMPIO ANDARE DA UNA STANZA ALL’ALTRA SENZA FARE AZIONI IMPORTANTI. MI VENNE IN MENTE CHE POTEVO PRENDERE DEGLI OGGETTI E PORTARLI SU IN SOFFITTA, DOVE PIU’ CHE SOFFITTA, ERA UN VERO E PROPRIO APPARTAMENTO, UNA MANSARDA. GIA’ USATA COME RIPOSTIGLIO DI MOLTE COSE VECCHIE, ORDINATE ALLA MEN CHE PEGGIO.

QUANDO SALITI DI SOPRA , E NON ESSENDO VISTI, POTEVAMO USUFRUIRE DI QUELLO SPAZIO PER DARE AD OGNI OGGETTO UN SUO VALORE, QUESTO AVREBBE PERMESSO CHE NON ESSENDO SPIATI, QUANDO SI SALIVA LA SU’, POTEVAMO CREARE DEGLI SPAZI DOVE POTERCI INCONTRARE CON DEGLI AMICI E COMPLOTTARE CONTRO IL SISTEMA CHE CI SPIAVA GIORNO E NOTTE.

MA C’ERA ANCHE IL FATTO CHE NON DOVEVAMO ESSERE SPOSTATI DA NESSUNO CHE SIA E PER FARE QUESTO CERCANDO DI CAPIRE COME, PORTAI SU IN MANSARDA: UN LETTO, DOVE FACENDO DEI SOGNI SOPRA, MA NON VISTI MENTRE SALIVAMO, NON POTEVANO INTACCARCI I SOGNI, NON RIUSCENDO A PRENDER E ENERGIE DA NOI.

E PORTAI DI SOPRA TUTTE LE CIANFRUISAGLIE CHE NON ENTRAVANO PIU’ IN CASA, LE METTEVO IN ORDINE: VESTITI CHE NON MI ENTRAVANO PIU’, BORSE NON PIU’ USATE, SCARPE, SCARPE DA GINNASTICA INSIEME AI BORSONI CON ABITI DA PALESTRA ECC.

PORTAI SU ANCHE DEI TAVOLI, DEI DIVANI, INSOMMA TUTTO CIO’ CHE MI ERA POSSIBILE PORTARE SU.

AVREI SICURAMENTE PORTATO SU TUTTA QUELLA ROBA, AFFINCHE’ NON POTESSE ESSERE RIPRESA DALL’INTELIGGENZA ARTIFICIALE. AVEVO MESSO IN UN PUNTO STRATEGICO, UNA SPECIE DI TAPPETO SOPRA AD UN BUCHETTO CHE C’ERA TRA IL PAVIMENTO DELLA MANSARDA COLLEGATA CON IL PIANO INFERIORE.

DI LI’ DOPO AVER DORMITO SUL LETTO, BEATO E CORAGGIOSO DAL FATTO CHE NON POTEVO ESSERE SPIATO, ANDAVO A GUARDARE SOTTO IL TAPPETO PER VERIFICARE COSA SOTTO STAVA SUCCEDENDO.

DOPO INNUMEREVOLI VOLTE CHE AVEVO DORMITO DI SOPRA, MI CAPITO’ CHE FECI UN SOGNO: MIO PADRE CHE MI PORTAVA SU IN MANSARDA E MI FACEVA VEDERE TUTTI GLI SCAFFALI DOVE AVEVO ACCUMULATO GLI OGGETTI PORTATI SU. MI RICORDO CHE LA MIA PAURA ERA QUEL TAPPETO, LASCIATO LI’ COME ESPERIMENTO CHE I SOGNI NON POTEVANO ESSERE SPIATI. UN NON SO CHE MI PORTAVA A PENSARE CHE QUEL BUCO NON TAPPATO POTESSE SVOLGERE UNA SORTA DI SPAZIO-TEMPO AL CONTRARIO DI QUELLO CHE USAVANO GLI AUTOMI PER PORTAR IN LUOGHI DIFFERENTI PERSONE GIA’ PROVATE DA UNA CRISI DI GUERRA O DI FAME.

INSOMMA MIO PADRE PASSAVA SU QUEL BUCHETTO, MA IN CUOR MIO NON VOLEVO CHE FOSSE VISTO ERA COME SE AVESSI FATTO IL PASSO PIU’ LUNGO DELLA GAMBA E CHE FORSE QUEL LUOGO SEGRETO POTEVA ESSERE INTERCETTATO.

SEMPRE MIO PADRE PASSATO DAVANTI AD UN DIVANO SI AVVIAVA AD ARRIVARE AD UN DIVANO A FORMA DI MACCHINA TAGLIATA, AVEVA I POGGIATESTA A FORMA DI “MINI COOPER” E I SEDILI UGUALMENTE DELLA STESSA MACCHINA, CHE SI APRIVA A FORMARE UN LETTO.

ARRIVATO A QUESTO DIVANO, C’ERA UNA VETRATA A ROSONE, MI PRESE PER MANO E MI FECE AVVICINARE, PRIMA DI SCOMPARIRE ALLA FINESTRA. LA APRII E VIDI SULLA STRADA SOTTO, DEI MOTORINI CHE LANCIAVANO BOTTIGLIE CONTRO LA VETRATA. IO A QUEL PUNTO DIVENTAVO UNA BELVA E INCOMINCIAI AD URLARE: - MANIGOLDI, ANDATE VIA A FARE I VOSTRI SHOW!-

A  QUEL PUNTO UN MOTORINO PRENDEVA UNA DI QUELLE STRADE CHE VANNO VERSO IL CIELO E SI AVVICINO’ ALLA FINESTRA DOVE ERO AFFACCIATO.- SCUSAMI, NON VOLEVO CREEARTI DANNI- FECE UNA RISATA MALIGNA E RITORNO’ TRA GLI ALTRI TEPPISTI.

CHIUSI LA FINESTRA E MI GIRAI PER ANDARE VERSO IL DIVANO A FORMA DI MACCHINA, QUANDO AD UN CERTO PUNTO IN UN PUNTO LI’ VICINO VIDI UN DIVANO NON MIO E ALZATO VICINO AL DIVANO, C’ERA IL MIO AMICO, MORTO, DOVE OGGI ERO STATO ALLA CERIMONIA FUNEBRE: GIOVANNI, CHE MI DISSE :

-CIAO STEFANO, COME VA?- ERA SORRIDENTE SEMBRAVA MOLTO SICURO DI SE’.

VOLEVO CHIEDERGLI COME ANDAVA, MA MI VENNE IN TESTA, CHE TUTTA QUELLA SICUREZZA CHE OSTENTAVA FOSSE CAUSATA DAL FATTO CHE ERA VIVO E VEGETO E CHE AVEVA TROVATO RIPARO LI’ SOPRA E GUARDANDOMI MI FECE CAPIRE DI NON CHIEDERGLI NIENTE, -SONO UNA SPIA-

-COSA? LA MORTE ERA SOLO UNA COPERTURA?-

NON RISPOSE E SI RIAVVICINO’ AL DIVANO, MENTRE IO RITORNAVO VICINO ALLA BOTOLA DI APERTURA DELLA MANSARDA E MI SVEGLIAI DAL SONNO.

-FOSSE VERO O NO, QUELLO ERA UN SOGNO, VERITIERO,MA COMUNQUE UN SOGNO, DOVREI AVVERTIRE ZIA AGATA.- DISSI TRA ME E ME.

COMINCIAI A RAZIONALIZZARE L’ACCADUTO E MENTRE CHIAMAVO ZIA AGATA, RIPENSAVO A GIOVANNI: ERA COSI’ REALISTICO CHE MI SEMBRAVA VERO. COME E’ POSSIBILE?

CHIAMATA MIA ZIA, LA SUA RISPOSTA FU MOLTO FANTASIOSA A VEDERLA COSI’ A PRIMA VEDUTA.

-POTREBBE ESSERE CHE NEL SOGNO SI SONO AFFACCIATI QUESTI CONTROLLONI DELLA MENTE E CHE LE PERSONE A NOI PIU’ CARE ABBIANO NELLA TUA TESTA, AIUTATO I TUOI PENSIERI A NON USCIRE, METTENDOSI A CONTROLLARE I TUOI SPAZI, E’ QUESTO IL PERCHE’ DELL TUO AMICO.-

 NON C’ERANO ALTRE SPIEGAZIONI, AVREI DOVUTO METTERMI A TAVOLINO CON ROBERTO, IL MIO COLLEGA DI STUDI E CERCARE DI PROVARE QUELL’ELETTROENCEFALOGRAMMA NOTTURNO, PER POTER VERIFICARE SE LA BASE DEI MIEI SOGNI CAMBIAVA, DAL MIO LETTO NORMALE ALLA MIA MANSARDA. POTEVANO ESSERCI MOLTI MOTIVI E PER CUI QUELLA SERA FECI NELLA MIA TESTA ADDORMENTATA QUEL PENSIERO. E SE FOSSIMO REALMENTE RIUSCITI AD ALLONTANARE I ROBOT.

MENTRE ANDAVO VIA DA CASA DI MIA ZIA, PENSAI DI ANDARE A VEDERE LO SPETTACOLO DEI VULCANI DELLA TERRA EMERSA DAVANTI ALLA NOSTRA VISUALE DI CITTADINI.

-FORSE DOVREI PRIMA VERIFICARE SE IN TELEVISIONE, DAI TELEGIORNALI, USCIVA QUALCHE NOTIZIA NUOVA SULL’INTELIGENZA ARTIFICIALE CHE CERCAVA DI RECUPERARE LE RISORSE AUREE CHE AVEVAMO PERSO IN GUERRA.

QUESTA ERA UNA DELLE NOTIZIE CHE OCCUPAVANO SEMPRE DI PIU’ I TELEGIORNALI E C’ERA UNA LOTTA ENORME CHE VOLEVA DA UNA PARTE: GLI UOMINI E DALL’ALTRA: LE MACCHINE.

FORSE VEDERE CHE LE SCOPERTE DEGLI AUTOMI ERANO FERME E CHE IL MIO PAESE SI RIFACESSE UN NUOVO LOOK E CANCELLASSE LA DESOLAZIONE, COME ANCHE LA DISOCCUPAZIONE, ERA PER ME UN ESEMPIO PER POTER FARMI CAPIRE CIO’ CHE STAVA SUCCEDENDO INTORNO A NOI.

ERO SEMPRE PIU’ CERTO CHE LE MIE ESPERIENZE PERSONALI FOSSERO CONCATENATE TRA LORO E CHE AVESSERO UN CERTO SVILUPPO VERSO TUTTE LE ALTRE COSE, QUESTO PERCHE’ AVEVO GRANDE CURIOSITA’ ED ERA COME SE VIAGGIASSI A STEP CHE MI PORTAVANO SEMPRE PIU’ DENTRO AGLI EVENTI

TRA LE COSE CHE ANDAVANO ANCHE FATTE ERA ANCHE VEDERE COME SI COMPORTAVANO I BLOG PERSONALI E LA VITA SOTTERRANEA CHE AVEVO UN PO’ ACCANTONATO, MA TRA I MIEI STEP CHE ANDANDO AVANTI CERCANDO DI RISOLVERE, RIUSCIVANO A FARMI CAPIRE LE ESPERIENZE CHE FACEVO E CHE SI TRASFORMAVANO IN DETTAGLI PER LA VITA INTORNO.

CERCAI QUINDI DI METTERE IN FILA CIO’ CHE ANDAVA FATTO PRIMA POSSIBILE E TRA LE COSE CHE IMPORTAVANO, VOLEVO ANCHE VEDERE COME SI COMPORTAVA QUELLA LINGUA DI FUOCO CHE SI SPRIGIONAVA NELLA TERRA DI CONFINE.

ANDAI ALLORA NELLE VICINANZE DEL PAESE E PASSANDO PER IL SENTIERO, ARRIVAI A QUELLA SPIAGGIA FATTA DI SCOGLI E AMMIRAI LE ERUZIONI DEI VULCANI. SENTIVO IL RUMORE DI QUESTE E MI SEMBRAVA CHE FOSSERO PIU’ RUMOROSE, CHE QUINDI IL GENERE UMANO SI AVVICINAVA AD UNA RISOLUZIONE DEL CONFLITTO APERTO CHISSA’ QUANDO CON I COMPUTERS. LO SCENARIO APOCALITTICO, ERA DAVANTI A ME, NUVOLE DI FUOCO SI ALZAVANO DALLA SPONDA OPPOSTA E NON RIUSCII A TRATTENERMI, PRESI DELLE PIETRE E COME TRADIZIONE VOLEVA, LE INCOMINCIAI A TIRARE.

IN QUEL MOMENTO TRA URLA DI LAVA E LAPILLI ROSSO FUOCO, CHE VENIVANO DIRETTAMENTE DAL PROFONDO DELLA TERRA, INCOMINCIAI A PENSARE ANCHE A CIO’ CHE ERA SUCCESSO CON ALESSANDRA. NON E’ CHE LO AVEVO DIMENTICATO, CON TUTTO QUELLO CHE ERA SUCCESSO, MA NON CI AVEVO MAI RIFLETTUTO. ERA LA NOSTRA UNA STORIA STRANA. NON CI VEDEVAMO SPESSO E VOLEVO PARLARLE, DIRLE CHE ANCH’IO PROVAVO QUALCOSA PER LEI, CHE LE NOSTRE STRADE CHE ANDAVANO IN MANIERA DIVERSA, ERANO ALLO STESSO MODO FATTE PER INCONTRARCI. SI LE AVREI DETTO CHE IO AVEVO UNA MISSIONE, A CUI DOVEVO RISPETTO, NON PERCHE’ COSTRETTO, MA PERCHE’ DOPO AVER VISTO QUEI PROFUGHI, NON POTEVO PIU’ GIRARE LE SPALLE. GLI AVREI RACCONTATO CHE LA STORIA DEL BLOG, DEI LIVELLI, DELLA RICERCA SPASMODICA DI POTER SOPRAVVIVERE: TUTTO ERA NIENTE RISPETTO ALLE IMMAGINI CHE AVEVO VISTO.

 SAPEVO CHE ANCHE LEI ERA VENUTA A VEDERE QUESTO SPETTACOLO, AVREBBE CAPITO, MA NON POTEVO OBBLIGARLA A FARE CIO’ CHE FACEVO IO, POI SI SA LE DONNE HANNO SEMPRE UNA MARCIA IN PIU’ , E LEI, MA ANCHE IO, SAPEVANO CHE LO SHOW DEVE ANDARE AVANTI, ANCHE PER NON DARLA VINTA A COLORO CHE SE CI COMPORTASSIMO IN UN'ALTRA MANIERA LI AVVANTAGGEREMMO, OGNUNO DOVEVA COMPIERE LA PROPRIA VITA, ANCHE IN QUEI TEMPI BUI, COSI’ COME ERA DA FARE, SPERANDO CHE PRIMA O POI TUTTO FINIRA’ E RIMARREMO A FARE UNA VITA  PIU’ UMANA.

RITORNAI VERSO CASA PRONTO A VEDERE IL TG E SUBITO DOPO A CHIAMARE ROBERTO, E COSI’ FECI.

ACCESI LA TV: STAVANO FACENDO UN PROGRAMMA PRESERALE, DOVE I QUIZ- GAME SPOPOLAVANO. SI VINCEVANO INVECE CHE GETTONI D’ORO, OGGETTI D’INFORMATICA: COMPUTERS DA CASA COLLEZZIONI DI ENCICLOPEDIA IN CD, PLAYSTATION, VIDEOGIOCHI, TELEVISORI SMART; MA ANCHE COSE PIU’ SEMPLICI: DALLE CHIAVETTE USB, A CD.

CERTO LA NOSTRA STORIA ERA FATTA COSI’, TECNOLOGICA E POVERA ALLO STESSO TEMPO, PENSAVO ALLA SERA DOVE SAREI SCESO E PENSAVO A QUANTA DIFFERENZA C’ERA TRA PASSETEMI IL TERMINE DA “NORD” A “SUD”.

ASPETTAI CHE FINISSE IL GAME-SHOW E ARRIVO’ IL TELEGIORNALE.

PRIMA NOTIZIA: LE MACCHINE CI STANNO DANDO UNA MANO IN PIU’ ALLA RICERCA DEL BENE DEL PIANETA, SCOPERTA UNA MINIERA DI CARBONE IN CINA DOVE I GEOLOCALIZZATORI HANNO ESPRESSO IL LORO CONSENSO A SCAVARE, TROVERANNO QUALCOSA?

SECONDA NOTIZIA: IL BELPAESE SEMPRE CONTRARIO A LASCIARE NELLE MANI DELLE MACCHINE, LA NOSTRA VITA. DOPO L’ENTRATA IN CAMPO DEGLI AUTOMI SI ERA RILEVATA SEMPRE PIU’ UN TASSO DI CRESCITA INFERIORE ANNO DOPO ANNO. CHE LE MACCHINE SIANO UTILI LO SAPPIAMO MA NON CI DANNO SVILUPPO ECONOMICO CHE AVEVAMO PREVISTO.

TERZA NOTIZIA: GLI ANDROIDI E GLI UOMINI A BRACCETTO, COSA PUO’ FARE UN ROBOT CON NOI E COSA POSSIAMO FARE NOI PER LORO. SICURO E’ CHE SENZA DI NOI NON VIVREBBERO.

TUTTE E TRE LE NOTIZIE ERANO DI UN TAGLIO DIVERSO, MA FACEVANO CAPIRE L’OSTILITA’ DELL’UOMO VERSO LA MACCHINA, ERA UNA PROVA CHE L’ESPERIMENTO DI ROMPERE QUEGLI INFRAROSSI ERA ANDATO BENE?

SICURAMENTE PENSAI

-SE C’E’ QUESTO  DUALISMO E CHE NON VENIAMO CENSURATI NEL DIRE CIO’ CHE PENSAVAMO, ALLORA E’ SICURAMENTE UNA COSA POSITIVA.

SCENDIAMO AL LIVELLO PIU’ BASSO

MI ASPETTAVA LA’ ROBERTO E ANCHE QUANDO STAVA PER ARRIVARE IL MIO PENSIERO NON ANDAVA CHE PER ALESSANDRA, DI CERTO PRIMA DI ANDARE A LETTO L’AVREI SICURAMENTE ANDATA A TROVARE, MA PER ORA ERO CONCENTRATO A CERCARE SOLUZIONI.

STAVO NELLO STUDIO DEL PROGRAMMA CHE FA INCONTRARE RAGAZZI CON RAGAZZE PER FIDANZARSI.

ERA DIVERSO DA QUANDO L’AVEVO LASCIATO L’ULTIMA VOLTA. INCOMINCIAMO A DIRE CHE LA TECNOLOGIA “VR” NON ERA PIU’ COLLEGATA AL GOBBO, QUESTO NON VUOL DIRE CHE NON FUNZIONASSE PIU’, MA CHE ERA STATA RICONVERTITA AL SERVIZIO DI NOI, IN FONDO LA VERITA’ E’ CHE LA TECNOLOGIA PUO’ ESSERE AL SERVIZIO DELL’ UOMO OPPURE A INCAPACITARE L’UOMO ALLE SUE AZIONI.

CAPACITA’ CHE IL “VR” ERA USATO IN MANIERA PIU’ ISTRUTTIVA, NON SI ACCENDEVA PIU’ MOSTRANDO TANTISSIME CARTELLE TUTTE IN UNA VOLTA E POI C’ERA UN OPZIONE CHE SE IL DIRETTO INTERESSATO INSIEME AI REGISTI AVREBBERO DECISO DI FAR VEDERE IL MESSAGGIO PRIVATO O UN PEZZO DELLA RICERCA, QUESTO INSIEME AL SISTEMA DELLA REGIA, LO TRASFORMAVA FACENDOLO VEDERE A TUTTI COME UN POP-UP SUL TELEVISORE, COSI’ CHE NON FOSSE UNA COSA PRIVATA CHE CI FACEVA ESTRANIARE DAGLI ALTRI, MA FACENDOCI PALESEMENTE ENTRARE NEL PROPRIO INTIMO. ERA UNA TECNOLOGIA USATA SOPRATTUTTO DAI GIOVANI, PIU’ VELOCI AD APPRENDERE RISPETTO AI PIU’ GRANDI E CHE CON LE EMOTICON, MENTRE SI GUARDAVA LA TELEVISIONE SI POTEVA BEN DIRE: -OHHHH…ADESSO SI CHE SIAMO NEL 2020!-

ERO LI’ DOVE POCHI GIORNI FA ERA ACCADUTO AI MIEI OCCHI, QUELLO CHE NON AVREI MAI IMMAGINATO: IL SOPPRAVVENTO DELLA STUPIDITA’ UMANA VERSO LA PROPRIA INTELIGGENZA.

FELICE DI VEDERE CHE LE COSE STAVANO ANDANDO BENE NON FECI ALTRO CHE CAMBIARE STUDIO, C’ERA SEMPRE UN GIOCO DI SOPRAVVIVENZA, QUESTO ERA UN REALITY E LO STUDIO COL PUBBLICO FACEVA DA CORNICE AD UN PALCO DOVE SOPRA C’ERANO 6-7 PERSONE CHE ERANO STATE MESSE A DISTANZA TRA LORO E LA SCENOGRAFIA ERA FORMATA DA UNA STANZA DOVE VI ERANO PIU’ SPAZI, C’E’ CHI STAVA IN CUCINA, CHI NEL SALOTTO, CHI NELLE CAMERETTE. IL GIOCO CONSISTEVA DI GIOCARE NEL PROPRIO SPAZIO CON UN TABLET DOVE VI ERANO CARICATI DEI LIBRI, DELLE STORIE D’AVVENTURA. UN PO’ COME JUMANJI FATTO AL COMPUTER. I CONCORRENTI TRAMITE L’AUSILIO DI OCCHIALI VIRTUALI SFIDAVANO GLI ALTRI CONCORRENTI IN UNA STORIA CHE RISULTAVA BEN VISIBILE AGLI SPETTATORI GRAZIE AD UN GRANDE LED MESSO SOPRA AL PALCO. CI SI IMMERGEVA DENTRO UNA NATURA ESOTICA, FATTA DI FITTE BOSCAGLIE INTERMEZZATE DA LAGUNE STRAORDINARIE. IL PUNTO DEL GIOCO ERA DI ANDARE NEGLI SPAZI CHE ERANO PRESENTI SULLA STRADA DOVE RACCOGLIEVANO RISORSE PER MANGIARE. QUESTO ERA IL SOLITO GIOCO. MA OGGI, C’ERANO SPARSE UN PO’ QUA E UN PO’ LA’, SULLA SPIAGGIA, COME NEI BOSCHI DEI PUNTI ILLUMINATI CHE SE TOCCATI TRASFERIVANO IL GIOCATORE IN UN ALTRO STRATO DEL GIOCO. FACENDO SI CHE CAMBIANDO SCENARIO POTESSERO ARRIVARE IN ALTRI LUOGHI SEMPRE NATURALI E CON QULCHE OSTACOLO CHE ANDAVA EVITATO CERCANDO, IL GIOCATORE TRAMITE LO SPAZIO CHE AVEVA O IN CUCINA O IN SALOTTO ECC. E L’UTILIZZO DEGLI OCCHIALI VIRTUALI, POTEVA METTERE A FUOCO TUTTO IL PERCORSO TOCCANDO A DESTRA E SINISTRA  NELL’AERE DEL SUO TERRITORIO. SULLO SCHERMO LED IN ALTO SUL PALCO A DIFFERENZA DELLE VOLTE PRECEDENTI A QUANDO AVEVO VISTO IL GIOCO PER LA PRIMA VOLTA. LO SPETTATORE CON LO SCHERMO E LA TECNOLOGIA “VR” POTEVA VEDERE TUTTO CIO’ CHE VEDEVA UN GIOCATORE IN QUEL MOMENTO, I SUOI PROGRESSI, I SUOI POSTI VISITATI E POTEVA INTERAGIRE CON OGNUNO DEGGLI ATTORI COINVOLTI

-NON CI CREDO, E’ DIVERSO DAL SOLITO. QUESTO GIOCO E’ STATO SVILUPPATO E COME NELL’ALTRO STUDIO LE NOVITA’ SONO STATE MOLTO EFFICACI E EFFICIENTI. LO STUDIO CHE HO FATTO A CASA E L’AZIONE SUBORDINATIVA CONTRO AUTOVELOX E SEMAFORI HA DATO I SUOI FRUTTI.-

RIFLETTEVO ORA A QUEL GIOCO:- LA NOVITA’ E’ CHE I CONCORRENTI POSSONO CAMBIARE LUOGO, SARA’ COLLEGATO ALLE ZONE SPAZIO-TEMPORALI?-

ECCO CHE MI SI SEDE’ ACCANTO ROBERTO.

-HAI VISTO?-

-WOW.. E’ PERFETTO-

DOPO QUALCHE SECONDO CHE ASPETTAI PER FAR VEDERE A ROBERTO BENE COME ERA STATO AVANZATO IL GIOCO, MI GIRAI E DISSI: -PENSI ANCHE TU A QUELLO CHE PENSO IO?-

-DICI DELLE ZONE CHE FANNO CAMBIARE LUOGO?-

-PROPRIO QUELLO, SARA’ UN BENE O UN MALE QUESTA NUOVA VERSIONE?

-A VEDERLA UN BENE, MA IN REALTA’ POTREBBE ANCHE DARSI CHE SI STIANO AD ORGANIZZARSI PER PORTARE PIANO PIANO QUEL MURO TRASVERSALE DA DOVE SI ENTRA DA UN POSTO E SI ESCE DALL’ALTRO.-

- FORSE E’ VERO, MA METTENDO INSIEME I PEZZI, IO PENSO CHE NON POTENDO PIU’ TRASPORTARE GENTE DA UN POSTO ALL’ALTRO, L’INTELIGGENZA ARTIFICIALE ABBIA FATTO SI CHE FOSSE PRESENTE NELLA VITA DI TUTTI I GIORNI QUESTO SPAZIO CHE NON CANCELLA VERAMENTE IL PROPRIO CORPO, MA CHE E’ SOLO UN ILLUSIONE DELLA MENTE COLLEGATA AD UN COMPUTER. INSOMMA, FORSE NON CI RIESCONO PIU’ A SOVRASTARCI.-

-CHE VUOL DIRE METTENDO INSIEME I PEZZI.-

-VUOL DIRE CHE SONO STATO SULL ISOLA DI FUOCO, E IL FUOCO ARDE QUASI A RICOPRIRE TUTTO IL SUO TERRENO DI FUMO ROSSO-NERO, AL TELEGIORNALE LE NOTIZIE CHE ERANO CLASSICHE, SONO STATE DATE IN UNA MANIERA DOVE GLI UMANI METTEVANO TESTA IN QUESTA DIATRIBA E INFINE I GIOCHI CHE, SI PUR USANDO MOLTA TECNOLOGIA, SONO STATI PERO’ PRESENTATI IN UNA FORMA PIU’ ACCESSIBILE E GARANTITA DAL FATTO CHE NON ACCADEVANO SOLUZIONI MIRACOLOSE.-

-HAI VERIFICATO TUTTO QUESTO, MA ANCORA NON MI SENTO AL SICURO.-

-CERTO, E POI DOBBIAMO DECIFRARE ANCORA LA STORIA DEI MIEI SOGNI IN MANSARDA, FORSE CANTIAMO VITTORIA SUL FATTO CHE NON CI POSSANO SPOSTARE, MA SIAMO CARENTI ANCORA AL LORO PROGETTO DI COMANDARCI ASSORBENDO ENERGIA ATTRAVERSO I NOSTRI SOGNI. E’ TUTTO DA VERIFICARE QUESTO.-

-OK, POTRESTI SPIEGARMI COSA E’ SUCCESSO NELLA TUA MANSARDA?-

-TI CONVIENE VEDERLO. ANDIAMO, QUI E’ TUTTO A POSTO, ORA E’ IL TEMPO DI CONTINUARE LE NOSTRE RICERCHE SUL SONNO E SULLE NOTE CHE POTREMMO EMETTERE DURANTE I SOGNI.-

USCIMMO DAGLI STUDI E SULLA STRADA, GIRAMMO L’ANGOLO ENTRAMMO IN UN BAR E CI SEDEMMO. INCOMINCIAI A RACCONTARGLI DEL LETTO IN MANSARDA DOVE CREDEVO CHE NON FOSSI SPIATO E CHE IL SOGNO CHE AVEVO FATTO POTEVA FORSE ESSERE UN SOGNO PREMONITORE.

- FORSE QUANDO INCOMINCIAMO A SOGNARE LA NOSTRA MENTE SI COLLEGA CON I NOSTRI NEURONI AGLI SPAZI VISIVI CHE CI SI MOSTRANO INTORNO DURANTE IL GIORNO, QUINDI NELLA NOTTE, TUTTI CHI PIU’ CHI MENO COLLEGANO LE STORIE DEI PROPRI SOGNI A CIO’ CHE CI CIRCONDA, CHE DEVE ESSERE A SPECCHIO RIFLESSO DELLA PERSONA CHE CI TROVIAMO AD ESEMPIO DAVANTI A NOI IN  OGNI OCCASIONE DI GIORNO. NON SO SE MI SONO SPIEGATO. SE TI INCONTRO PER STRADA E TU PORTI UN MAGLIONE ROSSO E IO BLU E TI FACCIO UN COMPLIMENTO: ”CHE BEL MAGLIONE…SI MA ANCHE IL TUO”, IL MIO CERVELLO ELABORA UN RICORDO CHE E’ ANCHE IL TUO, QUINDI NELLA NOTTE, DURANTE IL SONNO, NEL SOGNO, E’ COME SE LE NOSTRE MENTI SIANO IN PARALLELO, UNENDO CHE SO’ IL MIO SOGNO CON IL TUO. VABBE’ FORSE STO ANDANDO TROPPO FORTE, MA LA SITUAZIONE E’ CRITICA, IL MIO SOGNO DI GIOVANNI ERA PROPRIO VERO!-

ROBERTO SI FECE DUBBIOSO SUL SOGNO MA MI FECE CORAGGIO DICENDOMI ANCHE – SE TI SBAGLI STEFANO ABBIAMO ANCHE LA POSSIBILITA’ DI BUTTARCI SULL’IDEA DELLE NOTE COLLEGATE ALLE PAROLE-

-SI MA SEMPRE NEL SEGNO DI MORFEO DOBBIAMO ANDARE A CERCARE. E PER DI PIU’ NON VOGLIO ESSERE SVEGLIATO DA UNA MACCHINA PER DIRMI CHE SONO UNA BATTERIA PER LA SUA RICARICA!-

 

 

TORNIAMO A CASA A VEDERE COME POTEVAMO VIVERE INSIEME A CIO’ CHE CI ERAVAMO PROPOSTI. ERO AFFEZIONATISSIMO A QUEL PROGETTO E NON VEDEVO L’ORA DI POTER ESSERE UTILE ALLA CAUSA CHE TANTE PERSONE FECE PIANGERE. COME ME ANCHE ROBERTO CHE DOPO L’AGGIORNAMENTO SUI COMPUTERS ERA  DECISO AD AIUTARMI E A STARMI VICINO PER POTER ESSERE NOI QUELLI CHE AVREMMO MESSO LE COSE APPOSTO. NOI LAVORAVAMO GIORNO E NOTTE PER POTER VEDERE CRESCERE QUELLA SPERANZA CHE OGNI GIORNO DI PIU’ CI FACEVA VENIRE LA VOGLIA DI ANDARE AVANTI IN CERCA DI NUOVE SCOPERTE, L’ADRENALINA CHE CI DAVA NEL METTERE INSIEME IL PUZZLE, CI RIPAGAVA DEI NOSTRI SFORZI. INFATTI DA QUANDO CI SIAMO OCCUPATI DELLA QUESTIONE, DORMIVAMO POCO: IL LAVORO, IL SEGUIR GLI EVENTI, DALLA CASA ALLE USCITE PRIMA E DOPO LE 22.00. COMUNQUE QUESTA STRADA CI PORTAVA ALLA FELICITA’, PERCHE’ SAPEVAMO CHE SI PARLAVA DELLA NOSTRA CASA.

ANDANDO AVANTI NELLO SCOPRIRE NUOVE COSE: CI INCONTRAMMO, PRIMA DI SALIRE A CASA, VERSO IL LABORATORIO IN CUI FACEVAMO LEZIONE IO E ROBERTO.

-POSSO? C’E’ QUALCUNO?-

E QUALCUNO IN REALTA’ C’ERA.

-CIAO, SALVE SI RICORDA DI ME?-

ERA UNO DEI PROFESSORI CHE CI AIUTO’ A CAPIRE CON QUALI COMANDI LE MACCHINE SI PROGRAMMAVANO. ERA LUI CHE RIUSCI’ A CAPIRE CHE I RAGGI INFRAROSSI DEGLI AUTOVELOX AL PASSAGGIO DI UNA MACCHINA, COSI’ COME I SEMAFORI, FACEVANO CRESCERE SUGLI AUTOMI UNA SORTA DI CARICA CON LA QUALE PRENDERE FORZA. NON ERA ANCORA CHIARO IL TUTTO, MA PENSO CHE GRAZIE A LUI AVEVAMO DATO UNA BELLA SBERLA AGLI AUTOMI.

 ERA DI GUARDIA ALLO SPAZIO ADIBITO A CLASSE, MI AVVICINAI E DISSI:

-SCUSI SE LA DISTURBO, MA VOLEVAMO SAPERE SE AVEVATE A DISPOSIZIONE UN MEDICO CHE SI INTENDESSE DI NEUROLOGIA O CHE CI FOSSE LI’, IN QUALCHE SPAZIO DELLA CLASSE UN APPARECCHIO PER L’ELETTROENCEFALOGRAMMA.-

-RAGAZZI, LO SAPEVATE CHE NON POTETE PIU’ VENIRE QUI, VE L’ABBIAMO DETTO A LEZIONE, E’ PERICOLOSO!-

-LO SO MA STIAMO ARRIVANDO AD UNA SOLUZIONE CI SERVE L’AIUTO DI QUALCUNO ESPERTO.-

-ZITTI, ZITTI- ESORDI’ –VEDIAMO COSA POSSIAMO FARE!-

E CON MOLTA CALMA, E COMPLICITA’, PUR SAPENDO CHE NON SAREBBERO DOVUTI VENIRE..

-VADO A VEDERE, FORSE LA MACCHINA CHE CERCATE L’ABBIAMO-

ANDO’ VERSO UNA PORTA DAVANTI ALLA CLASSE, NOI NON AVEVAMO VISTO DI PIU’ CHE L’INGRESSO, L’AULA, IL CORRIDOIO E IL BAGNO, MA CERTO CHE L’EDIFICIO ERA GRANDE E ALL’INTERNO CHISSA’ COSA NASCONDEVA VERAMENTE. AD UN CERTO PUNTO SI SENTIRONO I PASSI DEL RITORNO DEL  PROFESSORE CHE TRASCINAVA SU UN CARRELO CIO’ CHE CERCAVAMO.

SI AVVICINO’.

-ECCO QUELLO CHE VI SERVE. VI RICORDO PERO’ CHE PER LA NOSTRA SICUREZZA QUESTO POSTO NON DEVE ATTRARRE OCCHI INDISCRETI.- GLI DIEDE IL CARRELLO E UN PANNO CON CUI COPRIRE LO STESSO UNA VOLTA USCITI. – SE DOVETE RIFERIRE QUALCOSA DELLA VOSTRA RICERCA, PASSATE PRIMA DALLA SIGNORA AGATA, ULTIMA SPIAGGIA IO.-

-FAREMO COSI’, GRAZIE MILLE-

CI GIRAMMO CON QUEL CARRELLETTO E USCIMMO CON LO STESSO COPERTO DAL VELLO DATO IN DOTAZIONE. ANDAMMO VERSO CASA, CHE COME CASA DI ZIA AGATA, NON ERA LONTANA.

E COSI’ CON IN MANO IL TESORO CHE CI ERA STATO PRESTATO, CI AVVIAMMO VERSO CASA E VERSO IL TETTO DELL’APPARTAMENTO. COSI’ AVREMO COMINCIATO A SCOPRIRE COSA VOLEVA DIRE “ NON ESSERE VISTI NEI SOGNI”. IL MIO SOGNO SI REALIZZAVA. DARE UN CALCIO ALLE MACCHINE E SPERANDO CHE NON RITORNINO PIU’, CHE QUELL’ARCIPELAGO DEL FUOCO, SCOMPAIA PER SEMPRE E CHE NOI POTESSIMO RITORNARE IN AUGE RITROVANDO QUELLE RISERVE AUREE, CHE SECONDO ME ERANO SOLO UNA SCUSA PER GIUSTIFICARE IL MONDO DI SOTTO.

I SOLDI IN REALTA’ GIRAVANO, MA… DURANTE LA NOTTE QUANDO IL MONDO POVERO CHIUDEVA I BATTENTI PER DARE IL CAMBIO A QUELLO PIU’ VERO, ALMENO VEROSIMILE, DOVE LA VITA SI POTEVA CHIAMARE TALE.

MA COSA SAREBBE SUCCESSO SE DAVVERO ELIMINASSIMO LE MACCHINE? QUEL MONDO SURREALE, DELLA NOTTE SCOMPARIREBBE, E CON ESSO TUTTA LA STORIA DEI LIVELLI E DI QUEL SISTEMA CHE FACEVA SALIRE O SCENDERE DI LIVELLO?

DOVE VIVIAMO IN REALTA’? ERA UNA TECNOLOGIA REALE QUELLA DEI 7 LIVELLI, DELLE MACCHINE CHE SALGONO VERSO LE NUVOLE? OPPURE ERA UN SISTEMA CHE L’UOMO AVREBBE POTUTO CONTROLLARE CON LA MATEMATICA E LA FISICA?

SE FOSSE CONTROLLABILE, SAREBBE UNA TECNOLOGIA CHE AVREMMO CAPITO TRA MILLE ANNI? O CHE ALCUNI CERVELLONI AVEVANO LE BASI GIA’ PER RIDURLA IN UN SISTEMA REALE?

FORSE INVECE NO: DISTRUZIONE INTELLIGENZA ARTIFICIALE, DISTRUZIONE DI QUELLE PORTE.

CHE FOSSERO TELETRASPORTO?

E CHE QUEL TELETRASPORTO DA CANCELLARE, DEI PROFUGHI, FOSSE DIVERSO E FORSE SOLO QUELLO INVENTATO DAL SISTEMA, MENTRE QUELLO DEI LIVELLI ERA PLAUSIBILE SOTTO LE LEGGI DELLA MATEMATICA?

QUESTE E MOLTE ALTRE ERANO LE DOMANDE CHE MI FACEVO GIA’ DA QUALCHE TEMPO.

SULLA STRADA DISSI – BUONO COME IL PANE, QUEST’AGGEGGIO!-

E ROBERTO – SI, LO POSSIAMO UTILIZZARE PIU’ VOLTE, FINCHE’ SCOPRIREMO CHE L’ESAME E’ ANCORA BUONO PER I NOSTRI SCOPI.-

-TRASCINA.. PORTIAMOLO A CASA SENZA ESSERE VISTI, QUI C’E’ CARESTIA E FARCI VEDERE CON UN MACCHINARIO COSI’ POTREBBE FAR PENSARE CHE LO UTILIZZIAMO PER SCOPI CHE POSSONO SERVIRE A TUTTI, LO SAI COM’E’ TUTTI COMPRANO DELLE MACCHINE, DEGLI APPARECCHI SE GLI SERVE PER PRENDERE PIU’ PUNTI. DOBBIAMO TORNARE A CASA E LAVORARCI SU, SPERIAMO FUNZIONI E NON CI ABBANDONI SOLO DOPO IL PRIMO TENTATIVO.-

NON TI PREOCCUPARE IL PROFESSORE E’ UN AMICO, NON CI AVREBBE RIFILATO UNA SOLA.-

-OK, ECCOCI- STEFANO APRII LA PORTA E INSIEME CON LA SODDISFAZIONE NEGLI OCCHI PER AVER PORTATO QUELLA MACCHINA UTILE ALLE LORO RICERCHE, FECE SALIRE L’ADRENALINA IN CORPO.

-NON VEDO L’ORA DI USARLO-

-NON TI AGITARE E’ NOSTRO ORMAI E NESSUNO PUO’ VENIRE QUI A PORTARCELO VIA! SON SICURO CHE OGGI POSSIAMO LAVORARE, COME OGNI GIORNO, MA CON UN ADDENDO IN PIU’!-

-SI, DAI- STEFANO ERA ECCITATO, NON ASPETTAVA ALTRO CHE POTER METTERLO IN CAMPO NELLA SUA MANSARDA E A TURNO UTILIZZARLO, ANCHE SE L’OGGETTO FUNZIONASSE BENE, AVREBBERO DOVUTO CONDIRE IL TUTTO CON LA PROPRIA PROSPETTIVA VERSO L’UNIONE DEI DATI CHE DAVA QUELLA MACCHINA CON I SUONI DEL TRASLATORE; CHE SAREBBE STATA ANCH’ESSA PARTE INTEGRANTE DELLO SVILUPPO DELL’ESAME CHE AVREBBERO DOVUTO COMPIERE. METTERE TUTTO CIO’ CHE AVEVANO INSIEME AL CARRELLETTO DELL’ENCEFALOGRAMMMA, NEL SENSO CHE NON SOLO LE SOLE MACCHINE POTEVANO DARE UN SENSO ADATTO ALLA RICERCA, MA AVREBBERO DOVUTO RIUSCIRE NEL TUTTO TONDO DELL’IMPRESA CHE COMPORTAVA UN PRELIMINARE STUDIO PER POTER RIUSCIRE A TERMINARE IL PROPRIO ESPERIMENTO.

SOLO LA SPERANZA DI OTTENERE UN RISULTATO, LO FECE INTORPIDIRE NEL CERCARE IL SONNO, ANCHE SE NESSUNO DI LORO DUE ERA COSI’ STANCO DA POTER METTERSI A DORMIRE SUL LETTO.

STEFANO – PROVA TU, IO TI ATTACCO GLI ELETTRODI E CERCHERO’ DI VEDERE SE LA TUA ATTIVITA’ NEL SONNO CI MOSTRI DEI PICCHI, DAL PUNTO DI VISTA DELLE NOTE ACCERTERO’ CHE LE NOTE DEL TRASDUTTORE SIANO RICONOSCIBILI DAL SEGNALE, QUESTO PERO’ NON L’ABBIAMO MAI PROVATO.-

-PERCHE’ INVECE NON VAI TU A LETTO E ANZI LO SAI CHE TI DICO, PRIMA TI FARO’ UN ELETTROENCEFALOGRAMMA A RIPOSO COSI’ POSSIAMO PASSARE I SEGNALI ELETTRICI IN NOTE DI UNO SPARTITO, QUANDO SEI SVEGLIO POSSO ANCHE CHIEDERTI DI PENSARE A DELLE COSE MATERIALI E ASTRATTE IN MODO CHE POSSIAMO BASARCI SU QUELLO.-

-IO DICO CHE ANCHE L’UNIVERSO HA IL SUO SUONO E FORSE E’ MEGLIO COMINCIARE SUBITO DAL SONNO E CERCARE LI’ LA RISPOSTA, SENZA AIUTARSI CON LE IMMAGINI DA SVEGLIO CHE QUASI SICURAMENTE NEL SONNO NON SONO RICONOSCIBILI. PERCHE’ NON MI FAI IL FAVORE DI ANDARE TU A DORMIRE?-

-UNA COSA SOLA TI VOLEVO DIRE, NON ERI TU CHE HAI FATTO QUEL SOGNO STRANO, ECCO IO POSSO INCASTONARE IL TUO SOGNO CON L’ATTIVITA’ CEREBRALE E IL TRANSDUTTORE MUSICALE POTRA’ FACILMENTE RICONOSCERE I SUONI!-

-VABBE’ FACCIAMO COME VUOI TU, INTANTO VADO SU!

SCUSA MA TU DOVE TI METTERAI SOPRA CON ME O SOTTO NELL’APPARTAMENTO?-

LASCIARONO I DUE BICCHIERI D’ACQUA IN CUCINA, DOVE STAVANO PREPARANDO L’ESPERIMENTO E SI AVVIARONO AL PIANO DI SOPRA.

-PROVIAMO SOPRA TUTTI E DUE-

-OK E SCUSA PER PRIMA, FORSE IL TUO METODO E’ MIGLIORE DEL MIO-

-NON TI PREOCCUPARE CHE FACCIAMO UN PO’ PER UNO.-

SI MISERO ENTRAMBI SUL LETTO, STEFANO SI SDRAIO’ E ROBERTO PRIMA DI COMINCIARE, SCRISSE SUL COMPUTERRINO DIGITALE LA STORIA DEL SOGNO DI STEFANO IN MANIERA GROSSOLANA E ASPETTO CHE USCISSE LO SPARTITO DEL SOGNO FATTO. ERA UNA MUSICA ROCK, UN ROCK CHE RICORDAVA GLI AC-DC, COMUNQUE ERA UNA MUSICA FORTE, FORSE ASSOCIATA AL FATTO CHE GIOVANNI DA MORTO ERA VIVO E COMBATTEVA IL MALE DELL’INFORMATICA, MENTRE GLI ALTRI OGGETTI DEL SOGNO QUALI TUTTE LE CIANFRUSAGLIE CHE ERANO, ED ANCHE IN REALTA’, MESSE SU NEL SOTTOTETTO FACEVANO PENSARE CHE NON POTEVAMO ESSERE PIU’ UTILIZZATI PER QUELLO SPAZIO CHE I COMPUTER USAVANO PER FAR ENTRARE NEL TEMPO ATTUALE PASSEGGERI DA UN POSTO ALL’ALTRO.

ACCESE IL TRANSDUTTORE E CON LO SPARTITO DEL SOGNO, COLLEGO’ GLI ELETTRODI, SEGUIRONO UN FOGLIETTO CHE ERA NEL CARRELLINO DOVE VI ERANO LE ISTRUZIONI DAL POSIZIONAMENTO ALLA LETTURA. UN OCCHIATA RAPIDA GIUSTO PER POSIZIONARE GLI ELETTRODI E VIA: L’ESPERIMENTO AVEVA INIZIO.

STEFANO SDRAIATO SUL LETTO ED ECCITATO DA TUTTO QUELLO CHE ERA SUCCESSO, CHIUSE GLI OCCHI E COMINCIO’ A RIMURGINARE TUTTO QUELLO CHE ERA SUCCESSO QUEL GIORNO E PIAN PIANINO RIUSCI’ AD ADDORMENTARSI. LA MACCHINA FUNZIONAVA, ROBERTO LA GUARDAVA.

ROBERTO SI APPUNTO’ LA STORIA E COMINCIO’ AD USARLA , DI CERTO NON SAPEVA COSA STESSE SOGNANDO STEFANO E QUINDI MANDAVA DI CONTINUO IL SOGNO DEL GIORNO PRIMA DI STEFANO MA IL RISULTATO NON ERA SODDISFACENTE, OGNI VOLTA CHE USAVA IL TRANSDUTTORE PER TRAMUTARE LE PAROLE IN SUONI, QUESTI CAMBIAVANO DI CONTINUO. PROVO PIU’ VOLTE A FARE UN BEL LAVORO, MA NIENTE, OGNI CICLO DI SONNO CAMBIAVA LA MUSICA, PENSO’ ALLORA DI DOVER ASPETTARE LA FASE R.E.M. CHE SI OTTIENE VERSO LA FINE DEL SOGNO, QUINDI MENTRE ASPETTAVA CHE IL TEMPO PASSASSE, CERCO DI UNIRE LE LINEE ONDULATORIE MANDATE CON L’ELETTRODO, CON LE FASI DEL RACCONTO : DOVE PER I PICCHI PIU’ ALTI EGLI INTENDEVA CHE FOSSERO LE FASI SALIENTI, MA NULLA, IL LAVORO RIUSCI’ A META’. ROBERTO SPERAVA IN UNA SINFONIA NOVE DI BEETHOWEEN MA IN REALTA’ AVEVA A CHE FARE CON CANZONI POP DEL MOMENTO. NON  SAPEVA CHE PESCI PRENDERE, EPPURE CI DOVEVA ESSERE UNA SOLUZIONE. ASPETTO’ ANCORA MA STEFANO SI RISVEGLIO’ E NON RIUSCI’ A CAPIRE COME FUNZIONASSE L’ATTREZZO.

STEFANO – ALLORA?-

-ALLORA, NIENTE STEFANO. NON SONO RIUSCITO A CAPIRE GRANCHE’. DOBBIAMO RIPROVARE MA PRIMA DOBBIAMO DARCI UN METODO CHE POSSA ESSERE SVILUPPATO, SE NO NIENTE, DOBBIAMO RICOMINCIARE DACCAPO PER POTER TRADURRE CIO’ CHE CI STAVA SUCCENDENDO INTORNO.-

E STEFANO – PENSO CHE PER STASERA BASTI COSI’, CONTINUEREMO DOMANI, ORA PER UN PO’ E ‘ MEGLIO CHE SCENDIAMO.-

APRIRONO I LAPTOP E INSERENDO LA SCHEDA COMINCIARONO AD AGGIORNARE IL BLOG. ERA L’UNICA COSA CHE SAPEVANO FARE PER POTER RIMANERE AGGIORNATI ANCHE CON IL MONDO ESTERNO.

-CI SARA’ UN USCITA DOVE NON SIAMO STATI E CHE CI PORTI A VEDERE CHE LE MACCHINE STIANO FACENDO IL PROPRIO LAVORO, QUELLO PER CUI GLI SIAMO RICONOSCENTI, E CIOE’ QUELLO DI LAVORARE PER RISCOPRIRE LE ZONE AUREE CHE NON RITROVAVAMO PIU’-

PER QUESTO AGGIORNARONO IL BLOG, OMETTENDO QUELLO CHE AVEVANO FATTO E , CERCANDO DI FREGARE L’AUTOMA SCRISSERO CHE IL LORO INTERESSE PRIMARIO ERA QUELLO DI VEDERE LE MACCHINE ALL’OPERA PER POTER TROVARE INSIEME L’ORO PERSO, CHE LA TELEVISIONE LI AVEVA INCURIOSITI MOLTO E CHE  AVEVANO SAPUTO CHE LE RISERVE AUREE ERANO NASCOSTE IN OGNI BANCA CENTRALE DI OGNI NAZIONE, QUINDI SI CHIEDEVANO SE FOSSE POSSIBILE CHE ANCHE LE BANCHE NON FOSSERO PROVVISTE DELLE RISERVE. E CONTINUANDO: “CERTO E’ CHE SE GIRANO POCHI SOLDI, CI DEVE ESSERE POCO ORO, MA COME MAI IL LAVORO NASCOSTO SOTTO I LIVELLI NON SI RICONDUCEVA ALLA DISPONIBILITA’ AURIFERA?”

CONTINUANDO POI VOLEVANO INCONTRARE QUALCUNO CHE LI AIUTASSE IN QUESTO.

LA RISPOSTA DEL COMPUTER FU QUELLA CHE LA SERA STESSA AVREBBERO INCONTRATO UN MINATORE CON CUI POTER SCENDERE SOTTO-STRATO E CHE AVREBBERO FATTO SI CHE LA SUA RISERVA AURIFERA ERA BEN NASCOSTA, IN CAMBIO AVREBBERO DOVUTO PASSARE AL BANCOMAT E FARE UNA RICARICA AD UN NUMERO DI CELLULARE CHE SAREBBE DEL MINATORE.

-BEH.. SE FOSSE TUTTO QUI SAREBBE FACILE, SPERIAMO CHE NON SI COMPLICHI STRADA FACENDO, POI SE CI SONO BANCOMAT SOTTO AL MONDO STRATRIFICATO VORREBBE DIRE CHE I SOLDI CI SONO. VEDIAMO NON ABBIAMO MOLTO TEMPO.-

ROBERTO INTANTO – IO NON VENGO, FORSE SE ANDIAMO TUTTI E DUE IL SISTEMA NON NE GIOVEREBBE, VAI TU, POI MI RACCONTI.-

-OK, MA FAMMI UN FAVORE, VAI DA ALESSANDRA E DIGLI CHE CI VEDIAMO PIU’ TARDI.

SAI COM’E’ QUEST’IMPEGNO CI TOGLIE TEMPO E DOBBIAMO VIVERE ANCHE LA NOSTRA VITA, E LA MIA VITA E’ QUELLA DI ESSERE FELICE, E SE ALESSANDRA MI RENDE FELICE, LA MIA VITA E’ QUELLA DI STARE CON LEI, ALMENO PER IL MOMENTO.-

-TI CAPISCO-

-LO SAI, POTREMMO AVERE TUTTI I SOLDI DEL MONDO, MA SE LA NOIA E LA TRISTEZZA PRENDONO IL SOPPRAVVENTO, NON C’E’ GIOIA!-

-OK GLIELO FARO’ SAPERE-

 -DILLE CHE LE VOGLIO BENE-

-OK, CI VEDIAMO DOMANI, DOPO UNA BELLA DORMITA, ALMENO IO, PERCHE’ TU UN SONNELLINO GIA’ L’HAI FATTO.-

TEMPO DI SCENDERE AL LIVELLO CHE AVEVA PREVISTO IL CERVELLONE: IL QUARTO; CHE UN UOMO CON UN CAPPELLO IN TESTA E IL VISO COME SE FOSSE DIPINTO DI NERO, CHE ERA IL MIO MINATORE MA IN REALTA’ ERA UN SEQUESTRATORE. MI PRESE CON LA FORZA IN UN VICOLO DOVE MI AVEVA PORTATO IL SEGNALE GPS DEL TELEFONINO PER RICARICARE IL TELEFONO DELLO STESSO CHE FATTA L’OPERAZIONE, MI SI AVVICINO’ QUEST’OMONE. SAPEVO CHE I  MINATORI PER NATURA SONO MINUTI, DEVONO SCAVARE DENTRO TUNNEL PICCOLI E DEVONO MUOVERSI MOLTO AGILMENTE, MA QUEST’OMONE, DIPINTO IN FACCIA E SULLE BRACCIA DI NERO, DOVE COPERTE LE SPALLE E I BICIPIDI DA UNA CAMICIA AZZURRINA ANCH’ESSA SPORCA DI NERO QUA E LA’, CON UN PAIO DI CALZONI BEIGE, SI AVVICINO’ E MI CHIESE:- SEI TU L’AIUTO DELLA RICARICA?-

DISSI – SI-

NON FECI TEMPO A DIRLO CHE SI GIRO’ INTORNO, MI PRESE PER LE BRACCIA E MI TAPPO’ LA BOCCA, PORTANDOMI VERSO UN TOMBINO ALLA FINE DEL VICOLO

-ENTRA! ENTRA HO DETTO-

 AL SECONDO RIFIUTO, MI ARRIVO’ UN PUGNO NELLO STOMACO, DIVENTAI MANSUETO E PER L’UOMO FU FACILE FAMMI SCENDERE NEL TOMBINO.

NEL FRATTEMPO ROBERTO ERA DA ALESSANDRA

-SOLAMENTE TU PUOI RINCUORARMI ERA DA UN PO’ CHE NON SENTIVO STEFANO, MA TUTTO APPOSTO, COME VANNO LE VOSTRE RICERCHE?-

-BENE , BENE CI VUOLE TEMPO, TI VA DI ANDARE ALL’ARCIPELAGO DEL FUOCO?-

-COSI’, CON TE?-

-SE TI VA E’ PER PENSARE UN PO’-

-VABBENE, ANDIAMO, TANTO NON HO DA FARE PIU’ NIENTE QUA-

ARRIVATI DAL PUNTO DI VISTA PRIVILEGIATO, PRESERO LE SOLITE PIETRE E INCOMINCIARONO A PARLARE

-SAI, STEFANO E’ STATO SEMPRE UN RAGAZZO BRAVO E INTELLIGENTE, ERA DA QUANDO CHE CI SIAMO CONOSCIUTI CHE HO PROVATO QUALCOSA PER LUI-

-MI HA RACCONTATO CHE VI SIETE CONOSCIUTI AL LICEO-

-SI, LUI HA LASCIATO, MA NO PERCHE’ ERA INDIETRO CON LO STUDIO, MA PERCHE’ AVEVA URGENTE BISOGNO DI LAVORARE. A 16 ANNI ERA GIA’ ENTRATO IN AMAZON E A 17: COME SANNO TUTTI, E’ RIUSCITO A METTERE K.O. UN INTERO SISTEMA- E ALESSANDRA GETTO’ LA SUA PIETRA VERSO IL FUOCO.

-TE L’HO DETTO CHE E’ INTELLIGENTE. MA QUESTO PENSO CHE SIA CHIARO. LUI PERO’ AVEVA UN MODO DI FARE CHE A ME HA COLPITO SUBITO, NON ANDAVA DIETRO LE RAGAZZE ERANO LE RAGAZZE CHE ANDAVANO DIETRO LUI, ANCHE IN SEGRETO. NON SO QUANTE NE HO SENTITE CHE ERANO FELICI SOLO PERCHE’ AVEVANO SCAMBIATO UNA PAROLA CON LUI.-

-LO CONOSCO DA POCO IO, MA PER QUELLO CHE SENTO E QUELLO CHE SAPEVO SUL FATTO DEI ROBOTS DELL’AMAZON, ERA CONOSCIUTO DA MOLTI, POI IO STAVO GIA’ DA QUALCHE ANNO LAVORANDO CON SUA ZIA E PENSAVO SINCERAMENTE CHE STEFANO FOSSE LI’ DA MOLTO TEMPO, INVECE.. FINO ALL’ALTRO GIORNO NON ERA A CONOSCENZA NEMMENO DI QUELLO CHE CI CIRCONDA.-

-SI E’ PROPRIO DA LUI, ESSERE LUI IL CENTRO ANCHE SE IL MONDO E’ ALTROVE. QUELL’ARIA DI SPENSIERATEZZA CHE LO TIENE LONTANO MA ALLO STESSO TEMPO OCCUPATO PER LA STESSA CAUSA. ECCO IO ME NE SONO INNAMORATA E FINALMENTE LO POSSO DIRE : GIOIOSA E FELICE CHE LUI PENSI A ME.-

-SONO FELICE PER VOI, STEFANO NON MI HA PARLATO ALTRO DI TE, MA SAI CI STIAMO PREOCCUPANDO PER UNO SCOPO UMANITARIO, SPERO DI ARRIVARE ALLO SCOPO.-

NEL SILENZIO E NEL LUCCICHIO DEGLI OCCHI DI ALESSANDRA, LANCIARONO ALTRE PIETRE VERSO QUEI VULCANI ORMAI SEMPRE GORGOGLIEGGIANTI.

SOTTO IL TOMBINO

IL MINATORE SI TOLSE IL TRUCCO NERO DALLA FACCIA E MI COSTRINSE AD ENTRARE IN UN VICOLO DELLE FOGNE, FINO AD ARRIVARE AD UN ANGOLO DI LI’ UNA PORTA, ENTRAMMO E C’ERA UNA STANZA COMPUTERIZZATA CON VIDEO E ALTRE TECNOLOGIE CHE SEMBRAVA DI STARE IN UN FILM DI 007.

MI PRESE E MI LEGO’ AD UNA SEDIA CON UNA CORDA LUNGHISSIMA, AL CENTRO DELLA STANZA. IO RIPRESI FIATO DOPO IL PUGNO CHE MI DIEDE ALLO STOMACO E UNO IN VOLTO E ALZAI LO SGUARDO.

 IL RAPITORE MI DISSE – TI SEI VOLUTO METTERE CONTRO DI NOI E’?-

-MA VOI CHI SIETE?-

ALTRO PUGNO – SIAMO QUELLI CHE TI VOGLIONO A TUTTI I COSTI FERMARE NEL TUO INTENTO DI SCREDITARE IL NOSTRO LAVORO-

-MA IO VOLEVO SOLO PARLARE..-

-PARLARE .. ECCO PARLA CON NOI- E GIU’ UNO SCHIAFFO,

 COMUNQUE PENSAI SE I LIVELLI SONO CONTROLLATI DA QUESTI COMPUTERS E’ POSSIBILE CHE LA GESTIONE DEGLI STESSI SIA AFFIDATA A UOMINI E CON QUESTI SIANO POSSIBILI CERCARE DI RICOSTRUIRE UN MONDO REALE. NON ERA UN MONDO IMMAGINARIO COME L’AVEVO PROSPETTATO, MA UNA MACCHINA IN MOTO CONTROLLATA DA ESSERI UMANI.

DOPO QUESTO PENSIERO MI RINCUORAI PROPRIO PER QUESTA SCOPERTA

-MA ALLORA SIETE VOI CHE CI CONTROLLATE CON QUESTI MACCHINARI, DA QUI DECIFRATE TUTTE LE PORTE E TUTTE LE PORTE SPAZIALI CHE CI SONO NEL MONDO DEI LIVELLI-

-NOI GIOCHIAMO CON LA TUA VITA, LA TUA VITA E’ NOSTRA E PER QUESTO SIAMO RICONOSCENTI ALLE MACCHINE CHE CI PERMETTONO DI COLLEGARCI PIU’ VELOCEMENTE E AVERE A CHE FARE CON DONNE E DIVERTIMENTI A NOI SPETTANTI, MA ECCO CHI TI FACCIO VEDERE..-

CERCAI DI ALZARE LO SGUARDO E VERSO L’USCIO SI AVVICINAVA UNA PERSONA. ERA PAOLO, QUELLO CHE MI AVEVA FATTO DA CICERONE NEI LIVELLI L’ULTIMA SERA CHE ERO SCESO SOTTO.

-PAOLO? TU ..TU…LO SAPEVO CHE SOTTO DI TE C’ERA QUALCOSA DI STRANO, SEI UN IPOCRITA- E QUI UN ALTRO SCHIAFFO – TU..VISCIDO SCHIFOSO, FAMMI USCIRE DA QUI. TI SEI VENDUTO L’ANIMA AI NEMICI DELL’UOMO. SE TI VUOI DEFINIRE TALE LIBERAM!-

PAOLO –QUANTA FRETTA SEI APPENA ARRIVATO!-

-NON TI PREOCCUPARE CHE TE LA FARO’ PAGARE!-

DALL’ALTRA PARTE DELLA CITTA’, TRA ROBERTO E ALESSANDRA

-NON CI PIACE PENSARE DI ESSERE COMANDATI- DISSE ROBERTO – MA DEVI CAPIRE CHE LORO CERCANO DI INDIVIDUARE I NOSTRI MOVIMENTI PER PRENDERE DAI NOSTRI GESTI LA NOSTRA SPONTANEITA’ UMANA CHE SERVE A LORO PER CRESCERE E SENTIRSI COSI’ LIBERI DI MUOVERSI E DI INVENTARE COSE CHE NOI APPRENDIAMO PER LA NOSTRA PECULIARE INTELLIGENZA.-

-SI?-

-CI PIACE ANCHE PENSARE CHE I NOSTRI SOGNI SIANO IMPOSSIBILI DA VEDERE, MA QUESTE MACCHINE CONTINUANO A SPIARCI FINO A QUANDO NON APPRENDERANNO IO PENSO L’OPPORTUNITA’ DI SPAZIARE NEL NOSTRO PIANETA E CHI LO SA, FORSE ANCORA PIU’ IN LA’-

-CIOE’ VOGLIONO LIBERARSI DI NOI, PER DIVENTARE LORO COME NOI!-

-NON PROPRIO, ALESSANDRA, LORO HANNO UNA VITA COSTRETTA A CERCARE NEL CENTRO DELLA TERRA IL FUOCO CHE LI ALIMENTA NEI LORO CIRCUITI E ASPETTI ESTERIORI, QUALI: CARBONIO, FIBRE OTTICHE E COSI’ VIA. LORO CERCANO DI IMPOSSESSARSI DEL FUOCO PER POTER FARCI  SCOMPARIRE, FARCI FONDERE L’ UNO CON L’ALTRO. IL FUOCO CHE LI ACCOMUNA E CHE VORREBBE CHE FACESSERO FINIRE IL NOSTRO MONDO, COSI’ FARE LA FINE DI POMPEI, NOI BRUCIATI E LORO PIETRIFICATI, NON LO SOPPORTANO PIU’ QUEL CALDO IN TUTTO IL NOSTRO CORPO. IL LORO SCOPO E’ FARCI RAFFREDDARE RIUSCENDO COSI’ A FAR RIMANERE SOLO IL CALDO INERNO, PRENDENDO ENERGIA PER I LORO CIRCUITI E AVERE LA POSSIBILITA’ CHE ANCHE IL CALDO INTERNO FACCIA COLLEGARE TRA LORO I VARI CHIPS METTENDOLI IN UNO STATO DI GRAZIA, IN UN NIRVANA. MENTRE IL NOSTRO CORPO NON SERVE PIU’ E PUO’  RIMANERE BEN RAFFREDDATO. -

-E’ PER QUESTO QUINDI CHE SI SPIEGA QUESTO FUOCO DAVANTI A NOI? RAPPRESENTA NOI?-

-SI, ME L’HA RACCONTATO LA ZIA DI STEFANO, LA SIGNORA AGATA.-

-LO SCOPO ALLORA E’ QUELLO, NON L’AVREI MAI PENSATO. E CHI LO SA OLTRE A VOI DUE? SI INSOMMA QUESTA VERITA’!-

-POCHE PERSONE, LA MAGGIOR PARTE CHE SE L’E’ CHIESTO PENSANO CHE CI VOGLIANO USARE COME BATTERIE PER I LORO SCOPI, ANCHE STEFANO CREDE QUESTO.-

-E PERCHE’ LO STAI DICENDO A ME?-

-SO CHE TU SEI LEGATA A STEFANO E NOI ANCHE SE E’ UN INFORMAZIONE TOP-SECRET, SAPPIAMO CHE MOLTE NOSTRE AZIONI CI FANNO SCOPRIRE SEMPRE DI PIU’ COME FARE PER SUPERARE QUESTO SISTEMA E SCOPRIRE NUOVE FORMULE  PER COMBATTERE. VISTO CHE STEFANO SI STA DANDO DA FARE, NOI LO FACCIAMO INGEGNARE CON LE SUE CREDENZE CHE ALLA FINE CI POSSANO PORTARE ANCHE DELLE NUOVE E UTILI SCOPERTE PER NOI, E SICCOME TU LE SEI VICINO E’ MEGLIO CHE CONTROLLI CIO’ CHE STEFANO DICE, PERO’ SAPENDO LA VERITA’, SAI COM’E’ PER FILTRARE NOTIZIE CHE POSSANO PORTARCI AVANTI CON LA GUERRA.-

-QUINDI MI STAVI DICENDO CHE GLI AUTOMI CI CONTROLLANO ANCHE I SOGNI E CHE VOI DUE STATE CERCANDO IL MODO DI VENIRNE A CAPO! MA E’ VERO O LO STAI SOLO SFRUTTANDO?-

-IO NON DIREI COSI’ ALESSANDRA! STIAMO ALLA RICERCA DI ALTRE INFORMAZIONI, E SE PER SCOPRIRLE DOBBIAMO MENTIRE: IL FINE GIUSTIFICA I MEZZI! E IN VERITA’ FORSE STIAMO VICINO AD ALTRE INFORMAZIONI UTILISSIME.-

-CAPISCO CIO’ CHE DICI, MA MANTENERE IL SEGRETO NON E’ ROBA DA POCO…-

-TI PREGO NON FARLO SAPERE E’ IMPORTANTE-

ALESSANDRA TIRATO UN SOSPIRO DISSE –VABBE’ TERRO’ LA BOCCA CHIUSA!-

INTANTO SOTTO IL QUARTIER GENERALE DEI ROBOTS

-STATE SCOPRENDO QUALCOSA, EH…!-

ERA PAOLO CHE LI’ SOTTO MOSTRAVA TUTTA LA SUA INDIFFERENZA VERSO CIO’ CHE NON CONVENIVA FARE PER IL BENE COMUNE, MA CHE ADESSO SCONVOLGEVA LE VITE DI MILIONI DI PERSONE CHE LAVORAVANO ONESTAMENTE, MA CHE INCREDULI ALLE LORO VITE RIUSCIVANO A CAMPARE , SENZA AVERE GARANZIE PER IL FUTURO.

-MALEDETTO TU SIA, PAOLO, CHE CI FAI QUI? E’ STATO UN’ERRORE COME QUELLO CHE E’ SUCCESSO L’ALTRA VOLTA NELLO STUDIO TELEVISIVO? FAMMI SPERARE CHE TI HANNO COSTRETTO! NON HAI UNA DIGNITA’?-

E MENTRE PAOLO SI AVVICINAVA, IL SUO SORRISO BEFFARDO INCUTEVA PAURA E GUARDANDOLO SEMBRAVA PROPRIO CHE FOSSE FUORI DI TESTA, TANTO CHE LO SGUARDO DOPO DI STEFANO FU DI MERAVIGLIA, QUASI NON CREDESSE CHE EGLI STAVA LI’ DI SUA VOLONTA’, PENSAVA CHE GLI AVESSERO FATTO UN LAVAGGIO DEL CERVELLO.

-NON TI PREOCCUPARE DI CIO’ CHE FANNO A ME, MA PENSA PIUTTOSTO TU CHE HAI COMBINATO!-

ORA SEMBRAVA ESSERE RITORNATO IN SE’.

-ALLORA CERCAVI IL PERCHE’ CI SONO TANTI SOLDI NEL MONDO NOTTURNO E DI GIORNO NO?-

DOPO UN ALTRO SCHIAFFO A STEFANO USCIVA IL SANGUE DALLA BOCCA.

-SMETTETELA ADESSO-  DISSE PAOLO AGLI ALTRI E RIPRENDENDO LA PAROLA CON STEFANO SANGUINANTE.

-BEH.. SONO IO IL MINATORE, DIMMI CHE VUOI SAPERE?-

-VOGLIO SAPERE SE LE RISERVE AURIFERE CI SONO O NO.-

-NON SONO AFFARI CHE TI RIGUARDANO, MA SE VUOI TI FARO’ VEDERE COSE CHE TI POSSONO APRIRE UN ALTRO MONDO, VUOI?-

-CEERTO!-

-BEH…ALLORA DOVRAI ALZARTI.-

PAOLO DIEDE UN CALCIO ALLA SEDIA DOVE STEFANO ERA SEDUTO E LO FECE CADERE A TERRA.

-VIENI.-

 SOLO STEFANO ERA ORMAI IN BALIA DEGLI EVENTI, MA DOVEVA SOPPORTARE CHE DELLE PERSONE CHE IN MODO NORMALE USAVANO LA VIOLENZA, FOSSERO NELLA REALTA’ QUOTIDIANA DELLE PERSONE CHE SI COMPORTAVANO DA PERFETTI CITTADINI. PRENDIAMO AD ESEMPIO QUALCUNO CHE ERA NELLA STANZA CON PAOLO, STEFANO LI AVEVA GIA’ VISTI, MA DA QUAGGIU’ SEMBRAVANO PERSONE COMPLETAMENTE DIVERSE. LIBERATO DALLA SEDIA MA SEMPRE LEGATO COMINCIO’ A SEGUIRE PAOLO. ERA SCORTATO DA ALTRE DUE PERSONE, CHE PERO’ DAL LORO VOLTO E DALLA LORO PAROLA ERANO SOTTOPOSTI.

-POSSO TIRARE QUANTO VOGLIO LA CORDA, TANTO QUI MI DARANNO SEMPRE RAGIONE- DICEVA PAOLO.

MA NON SCOPRIVA LE CARTE. PENSAVO INFATTI CHE LA COSA DOVEVA RIMANERE TRA NOI, QUELLA VISITA INASPETTATA DENTRO LA STANZA DEI BOTTONI, NON DOVEVA USCIRE DI FUORI DI LA’. ERA ARRIVATO IL MIO MOMENTO? MI AVREBBERO FATTO FUORI UNA VOLTA FINITA QUESTA GITA TURISTICA? MI VENIVANO IN MENTE QUESTE DOMANDE, DAL FATTO CHE NON POTEVO PIU’ RIBELLARMI, NON AVEVO NE’ LA FORZA, NE’ LA POSSIBILITA’ DI FARE FUORI TUTTO QUESTO ESERCITO DI GENTE DISPOSTA A TUTTO.

ARRIVAMMO IN UNA STANZA, DA LI’ PRENDEMMO UN ASCENSORE E SCENDEMMO DI UN PIANO. LI’ ERA TUTTO STERILE, TE NE ACCORGI DA QUELL’ARIA CHE RAREFATTA TI LASCIA IN BOCCA UN SAPORE DEL TUTTO PRIVO DI ODORE E DI SAPORE. L’ARIA AL CERVELLO ERA UNA CONDIZIONE CHE POTEVO SOLO RICORDARE.

PRESI CORAGGIO E PROVAI A DOMANDARE – DOV’E’ CHE MI PORTI? TI PREGO PAOLO, NON VOGLIO SAPERE COSA FAI QUI. LASCIAMI STARE E ME NE ANDRO’ DRITTO DRITTO VERSO L’USCITA, SE POI VORRAI INVECE CREDERE CHE LA MIA VITA SIA PRIVA DI AIUTI, BEH..SAPPI CHE NON SOLO ME DOVRAI FARE FUORI, PERCHE’ I MIEI AMICI NON SI FARANNO SFUGGIRE L’OCCASIONE DI PRENDERTI.- E PROVANDO A CONFONDERLO E A RAGGIRARLO – CONVIENE A TUTTI E DUE CHE NON SUCCEDA NULLA QUI SOTTO. TU NON MI DIRAI NIENTE E IO NON DIRO’ NIENTE- STEFANO SAPEVA BENE CHE NON ERA COSI’ E PURTROPPO ANCHE PAOLO LO SAPEVA, MA LO STAVA A SENTIRE GIA’ PREGUSTANDO CIO’ CHE AVREBBE FATTO VEDERE ALL’ “AMICO”.

-ECCOCI- DISSE PAOLO.

-DOVE MI HAI PORTATO?-

SI APRII LA PORTA AUTOMATICA ED ENTRARONO IN QUELLO CHE SEMBRAVA UN PICCOLO CIMITERO, DOVE VI ERANO VARI FORNETTI, SOLO DOPO QUALCHE SECONDO E DOPO AVER VISTO UN DOTTORE CHE STAVA LI’ E CHE METTEVA DENTRO UN FORNETTO UNA BUSTA GRANDE COME UN CORPO UMANO NEL FORNETTO, CAPII CHE SI TRATTAVA DI UNA STANZA DOVE FACEVANO LE AUTOPSIE.

PAOLO DIEDE L’ORDINE AI DUE CHE MI ACCOMPAGNAVANO DI RIMETTERMI LEGATO SU DI UNA SEDIA, I POLSI MI DOLEVANO MA NON POTEVO FARE NULLA, SOPPORTAVO.

-ECCOCI QUI- DISSE PAOLO – PRENDI L’81!-

COLORO CHE LAVORAVANO IN QUELLA STANZA, PRESERO UN SACCO E LO APPOGGIARONO SU DI UN TAVOLO, APRIRONO LA BUSTA CON UNA GRANDE ZIP CENTRALE.

IL DOTTORE LI’ PRESENTE, PRESE UN BISTURI E TAGLIO’ DI NETTO LA CALOTTA CRANICA, INSERI’ UN TUBO NELLA PARTE SUPERIORE DEL CERVELLO E VI SPRUZZO’ UN GAS, FORSE AZOTO, FATTO CIO’ RIPRESE LO SCALPO E INCOMINCIO’ A RICUCIRE LA PARTE SUPERIORE DEL CRANIO. FINITA LA SUTURA, DUE INSERVIENTI PRESERO IL CORPO E LO ANDARONO A POSIZIONARE DENTRO UNA SPECIE DI LETTINO. GIRARONO IL LETTINO DA ORIZZONTALE A VERTICALE, NON PRIMA DI AVERLO FISSATO AI POLSI, ALLE CAVIGLIE, SUL PETTO, SUL CRANIO. TUTTO CIO’ PER FARLO STARE DRITTO. PRESERO IL CORPO E LO POSIZIONARONO DENTRO UNA SPECIE DI FRIGO CON I VETRI A VISTA DI CHI GUARDAVA, SI POTEVA VEDERE IL CORPO, PER CHI AVESSE DOVUTO FINIRE IL LAVORO INIZIATO PER QUEL CORPO DAL NOME 81.

ERA DA NON CREDERCI, L’UTILIZZO DEL CORPO UMANO CHE VOLEVANO GLI AUTOMIERA DI ESSERE DEI SERBATOI DI VITA ESTASIANTE PER I CHIPS DELLE MACCHINE, TOGLIENDO OGNI VITALITA’ DAL CORPO UMANO. ERA CIO’ CHE DESIDERAVANO LE MACCHINE. ESSERE DEI CORPI FREDDI DOVE L’ATTIVITA’ CEREBRALE ERA VOLUTA SOLAMENTE NEL NON FAR MORIRE IL CERVELLO COMPLETAMENTE MA DI SPEGNERE LE CONNESSIONI CHE DAL CERVELLO VANNO VERSO IL CORPO. ERA COME SE VIVESSE QUEL CORPO 81 SOLAMENTE COME ATTIVITA’ CEREBRALE ALLO STATO INIZIALE, DOVE LE CONNESSIONI RIMASTE ERANO QUELLE CHE SI SFRUTTANO QUANDO SI SOGNA.

NON CI CREDEVO, LA VERA SOLUZIONE DEL COSA VOLEVANO FARCI LE MACCHINE ERA LI’ DAVANTI A ME. NOON CONTAVA QUANTO POTEVAMO RAGGIUNGERE DI INTELLIGENZA ARTIFICIALE, VOLEVANO SOLAMENTE USARCI COME DISPENSATORI DI CONNESSIONI TRA IL MONDO REALE E QUELLO DEI SOGNI. ERA IL LORO UNICO SCOPO, FORSE PENSAI CI DAVANO IL POTERE DI SCENDERE NEI LIVELLI PER FARCI IMMAGINARE ANCHE PIU’ DEL POSSIBILE E CHE IL LORO STRATAGEMMA ERA QUELLO DI TOGLIERCI ENERGIA E DARCI POVERTA’ PER NON RIUSCIRE A SFONDARE REALMENTE NEL MONDO GIORNALIERO CHE AVREBBE POTUTO DARCI IL SENSO DELLA NOSTRA ESISTENZA. DOVEVAMO DARE IL MASSIMO PER “AGGANGIARE” LE NOSTRE ENERGIE E SPERANZE NELL’ARRABBATTARCI NEL CONQUISTARE IN MODO PIU’ FURBO, ANCHE, NEI LIVELLI CHE CI AVEVANO DATO. FINO A QUANDO, NON VENIVAMO PORTATI ATTRAVERSO PORTE TEMPORALI DA UN POSTO ALL’ALTRO E COME SOSPETTAVO ORA, FORSE LI AVREBBERO PORTATI IN QUESTE STANZE, CHE DI SICURO CE NE SARANNO ALTRE IN GIRO DOVE VENGONO PRESI I CORPI E SVUOTATI DELLE LORO FORZE. NON SOLO, NON SO COME, AVEVANO CONVINTO DEGLI UMANI A FARE QUESTO LAVORO DI CONGELAMENTO.

-COME E’ POSSIBILE PAOLO CHE TI ABBIANO PRESO PER FARE QUESTO LAVORO E COME PUOI OSSERVARE LE LORO REGOLE?-

PAOLO ERA UN PO’ DISTACCATO, SEMBRAVA CHE RIUSCISSE A PARLARE A STENTO, IL SUO SGUARDO VOLGEVA VERSO IL VUOTO, POI AD UN TRATTO RISPOSE.

-NON TI PREOCCUPARE PER ME, PERCHE’ ANCHE TU DIVENTERAI UNO DI NOI!-

INTANTO ALESSANDRA CHIESE A ROBERTO RITORNATI DALL’ISOLA DI FUOCO

-NON PENSI CHE SIA ORA CHE STEFANO TORNASSE QUI? E’ UN PO’ CHE STA FACENDO IL SUO GIRO DI ISPEZIONE, MI HAI DETTO TU CHE SAREBBE PASSATO-

-BOH.. NON SAPREI, DOVREBBE AVER FINITO IL GIRO CHE MI HA DETTO, DOVEVA ANDARE A PARLARE DELLE RISERVE AURIFERE NEL MONDO DI SOTTO, A QUEST’ORA AVREBBE DOVUTO ESSERE QUA.-

-FORSE HA AVUTO UN QUALCHE INTOPPO- DICEVA PREOCCUPATA ALESSANDRA.

-IN FONDO QUESTA STORIA E’ TUTTA INSPIEGABILE, E SE FATTO IL PASSO PIU’ LUNGO DELLA GAMBA?-

 E RIVOLGENDOSI A ROBERTO –VALLO A CERCARE TI PREGO!-

-OK, CERCHERO’ DI CHIAMARLO E SE NON RISPONDE MI SEMBRA CHE AVEVA APPUNTAMENTO VICINO AD UN USCITA DI UN LOCALE, VICINO AD UN BANCOMAT, POSSO CERCARE SULLE MAPPE DOVE SONO QUESTI BANCOMAT. VADO SUBITO, PRIMA PERO’ LO CHIAMO.-

-IO GIA’ HO PROVATO MA NON RISPONDE NESSUNO-

-PROVO ANCH’IO- E MENTRE SI APPRESTAVA A TELEFONARE PASSO’ DAVANTI A LUI UNA FIGURA DI UN RAGAZZO GIOVANE CHE POTEVA SEMBRARE L’AMICO DI STEFANO CHE DA MORTO SI ERA AFFACCIATO AI SUOI SOGNI, ROBERTO NON LO CONOSCEVA BENE, MA STEFANO GLI AVEVA FATTO VEDERE UNA FOTO E – MA …QUELLO NON E’ ..L’AMICO DI STEFANO?-

ALESSANDRA – CHI?-

-QUEL GIOVANNI CHE E’ MORTO POCO TEMPO FA-

-GIOVANNI? MA DOVE?-

-LI’ HA GIRATO L’ANGOLO-

-TI SBAGLI GIOVANNI E’ MORTO-

-FORSE UNO CHE GLI ASSOMIGLIA, VABBE’, COMUNQUE QUI AL TELEFONO NON RISPONDE NESSUNO, VADO A CERCARE STEFANO TI FACCIO SAPERE.-

 E LA STRADA VERSO CUI STEFANO DOVEVA INCONTRARE QUEL MINATORE FU PRESTO TROVATA DA ROBERTO, TANTO CHE IN POCO TEMPO SI TROVO’ IN QUEL VICOLO. ROBERTO SI SENTI’ SEGUITO E MENTRE STAVA LI’ A VERIFICARE COSA ERA SUCCESSO A STEFANO, SI GIRO’ DA UNA PARTE ALL’ALTRA.

ECCO CHE ALL’IMPROVVISO VENNE FUORI QUALCHE SCAGNOZZO DI PAOLO E SENZA TROPPI COMPLIMENTI PRESE ROBERTO PER LE SPALLE E COMINCIO’ A SPINGERLO PER ANDARE GIU’. ALL’IMPROVVISO USCI’ FUORI DALL’ANGOLO “GIOVANNI”, SI ERA PROPRIO LUI. E ALLA VISTA DI LUI, ROBERTO DISSE – MA SEI VERAMENTE TU L’AMICO…-

NON RIUSCI’ A FINIRE LA FRASE CHE GIOVANNI CON DELLE ABILI MOSSE RIUSCI’ A FAR TOGLIERE LA PRESA ALLO SCAGNOZZO E PRESOGLI  IL COLLO LO FERI’ A  MORTE, POI GIRANDOSI VERSO ROBERTO DISSE – SI SONO PROPRIO IO-

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

PARTE TERZA

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Direttore                                                                                                                               Di

   detto                                                                                                                Stefano D’Alessio

MONKEJ                                                                                                            raggix90@gmail.com

                                                                                                                                 3493645125

 

 

 

NASCOSTO IN SOFFITTA AVEVA DAVVERO VISTO GIOVANNI, PENSO’ ROBERTO RIPENSANDO AL SOGNO CHE GLI AVEVA RACCONTATO STEFANO. LA STORIA DI ESSERSI MESSO A LETTO E DI AVER FATTO UN SOGNO REALE, MA COME LO AVEVA DESCRITTO LA PARTE DOVE STEFANO AVEVA TROVATO PIU’ VERITA’ E CHE LO FECE SVEGLIARE DI SOPRASSALTO FU PROPRIO QUELLA DI VEDERE GIOVANNI VIVO E IN CAMERA SUA.

POTEVA ESSERE CHE GIOVANNI FOSSE UNA SPIA CHE AVEVA FINTO DI MORIRE PROPRIO PER QUEL SOGNO CHE AVEVA FATTO STEFANO, FORSE L’AVEVA VISTO DA UN’ALTRA PARTE SENZA AVERCI FATTO CASO E L’HA POI MEMORIZZATO NEL SOGNO. IL GRANDE CONTENITORE DELLE NOSTRE NOTTI ERA A PARERE DI TANTI ESPERTI IN MATERIA, UN RIASSEMBRAMENTO DI CIO’ CHE VEDIAMO O SENTIAMO NEL GIORNO.

COMUNQUE RIUSCITOSI A LIBERARE DA QUEI BRUTTI CEFFI SI DIRESSE CON GIOVANNI VERSO IL TOMBINO, MENTRE GIOVANNI DICEVA A ROBERTO

-DOBBIAMO SCENDERE E DOBBIAMO SBRIGARCI, STEFANO E’ IN PERICOLO, NON SO SE TU MI PUOI DARE UNA MANO, MA COME CONVIENE PER TUTTI E DUE, FORSE UNA MANO IN PIU’ NON MI FA DISPIACERE. LA SINTESI DI CIO’ CHE TROVEREMO LA’ SOTTO E’ UOMINE E AUTOMI PRONTO A TUTTO PER FARCI FUORI O FARCI DIMENTICARE CIO’ CHE STIAMO PER ANDARE A VEDERE.-

-GIA’ SAI COSA POSSIAMO INCONTRARE?-

-GUARDA E’ UNA NOTIZIA CHE CI E’ ARRIVATA DA POCO NEL NOSTRO QUARTIER GENERALE. SEI PRONTO AD ENTRARE IN AZIONE?-

-SI, CERTO-

-OK, ALLORA ANDIAMO.-

CON UN GRANDE SOSPIRO ROBERTO ENTRO’ DOPO GIOVANNI. A TUTTO ERA PRONTO, MA QUELLO CHE STAVA PER VEDERE ERA UNA GROSSA SORPRESA, ANCHE PIACEVOLE SE CONTAVAMO CHE LI’ SOTTO C’ERA LA RISPOSTA A MOLTI PERCHE’. DAL PUNTO DI VISTA DEL LAVORO CHE ANDAVA FATTO, SAREBBE STATO UNO SPUNTO PER CONTINUARE A CERCARE DI RIPROPORRE QUEI QUARTIERI E SCOVARLI IN TUTTO IL MONDO SOTTERRANEO. ERA UNA FINESTRA SUL MONDO REALE, ESTREMAMENTE REALE. TUTTO STAVA RIUSCIRE A USCIRE VIVI DI LI’ E RITORNARE CON IL SOLE IN FACCIA SPERANDO CHE LA TECNICA PER APRIRE LA VERITA’ ERA FATTIBILE UNA VOLTA USCITI DI LI’.

E APRENDO QUEL TOMBINO RIUSCIRONO A FARE UN AMBASSED DI TUTTO, SUBITO GIOVANNI SCAZZOTTO’ I PRIMI DUE, ROBERTO CHE STAVA PIU’ INDIETRO TIRO’ FUORI UN ENERGIA MAI VISTA, RIUSCI’ PERFINO A STENDERE UN MEZZO UOMO CHE DIMOSTRAVA ESSERE TRA UN UOMO E UNA MACCHINA INFATTI DOPO IL PRIMO PUGNO, USCI’ DALL’ORBITA UN OCCHIO CHE FECE INTRAVEDERE UN OCCHIO BIONICO. PRESERO TUTTE DUE TEMPO CERCANDO DI FAR CRESCERE L’ATTESA DI UN NUOVO ASSALTO. CERTO ERANO SOLO  DUE E ALL’INTERNO UN FORTINO LI ASPETTAVA, QUANDO  SI INCOMINCIARONO A SENTIRE DEI RUMORI NON POTEVANO GIOCARE PIU’ L’EFFETTO SORPRESA CHE AVEVANO SFRUTTATO FINO A QUEL MOMENTO, VISTO CHE IN FINALE LI’ SOTTO TUTTI GLI UOMINI ERANO ADIBITI AD UNO SPECIFICO SCOPO E CHE QUINDI ERANO TUTTI SPAIATI TRA DI LORO.

PASSARONO IN RASSEGNA TUTTI QUELLI CHE GLI SI PRESENTAVANO DAVANTI, MA CON ORDINE ERA COME SE OGNUNO AVESSE UN CASSETTO DI COMANDO, CHE LI PRESENTAVA UNO ALLA VOLTA E CHE INVECE SE PRESI INSIEME NON LEGAVANO TRA LORO, COSI’ CHE SI PRESENTAVANO DAVANTI A GIOVANNI E ROBERTO A DUE ALLA VOLTA, FACILITANDO COSI’ LA RIUSCITA DELL’IMPRESA CHE TRA POCO VENIVA EFFETTUATA.

VINTA UN’ALTRA TORNATA, SCATTO’ UN ALLARME E COSI’ L’INTERO PLOTONE ALL’INTERNO SI BUTTO’ A CAPOFITTO CONTRO I DUE. ANCHE SE ERA VERO CHE GLI AUTOMI NON RIUSCIVANO A FARE SQUADRA, ERANO PRESENTI ANCHE DEGLI UMANI VERI. E QUESTI POTEVANO ASSALTARLI TUTTI INSIEME. MA ALL’IMPROVVISO TUTTI AVREBBERO SCOMMESSO CHE I NOSTRI DUE NON AVREBBERO POTUTO VINCERE L’ASSALTO. QUANDO ALL’IMPROVVISO ANCHE COLORO CHE ABBIAMO LASCIATO PRIMA NELL’OBITORIO, TRA CUI PAOLO E STEFANO, ALLERTATI DAL SUONO DELLA CAMPANA, MISE IN FUGA PAOLO CHE LASCIO’ STARE STEFANO ED ANDO’ A DARE UNA MANO NELLA STANZA DOVE I DUE SI STAVANO DIFENDENDO BENE.

QUANDO LA SITUAZIONE SI ANDAVA A PRESENTARSI BENE ECCO CHE 4-5 UMANI SI SCAGLIARONO CONTRO ROBERTO ANCHE SE IL “CAPO-MISSIONE” SI SBRIGO’ A RAGGIUNGERLO, ROBERTO ERA A TERRA DOPO UN PAIO DI COLPI  CHE LO FECERO ARROSSARE SIA DALLO SFORZO CHE DAI COLPI RICEVUTI. ORMAI GIOVANNI PRESE TUTTE LE FORZE E BRANDENDO UNA SEDIA LI COLPI ALLA SCHIENA PROCURANDO UN PARAPIGLIA FENOMENALE, STENDENDO TUTTI I SUOI AVVERSARI, I COLPI ERANO FORTI MA LA FORZA DI VOLONTA’ NON LI FACEVA DESISTERE.

 A REGOLA D’ARTE DOVEVA ESSERE UNA VITTORIA SCHIACCIANTE PER GIOVANNI, MA GLI UMANI NON DEMORDEVANO. FOSSERO DAVVERO RAPITI DALL’ESTASI CHE LE MACCHINE USAVANO PER CONQUISTARE LA TERRA. CHE LA LORO FORZA NEL CONGELARE UN SENTIMENTO FOSSE RIUSCITO A CONVINCERE LA MENTE UMANA CHE I TERRESTRI ERANO COSI’ VITTIME DELLE MACCHINE, SENZA CHE LORO POTESSERO RIBELLARSI.

AVEVANO INTELAIATO BENE LE LORO RISORSE E POTEVANO SE VOLEVANO RIUSCERE A FARGLI FARE QUELLO CHE LORO VOLEVANO, ERA UN GIOCO DI PRECISIONE CHE PORTAVA VIA CON SE TUTTI I FILI DELLE LORO VOLONTA’. TUTTO QUESTO FINO A CHE STEFANO RITAGLIANDOSI UNO SPAZIO DI LIBERTA’ DOPO CHE IL SUO AGUZZINO AVEVA LASCIATO LA STANZA; SI AVVICINO’ A QUEI CORPI SENZA PIU’ VITA E CONGELATI, COME LI AVEVANO LASCIATI LI’ E FECE UNA MOSSA CHE CON UN COLPO SECCO RIUSCI’ A FAR TORNARE IN SE’ GLI UMANI PRESENTI, MENTRE ALLO STESSO TEMPO LE MACCHINE, GLI AUTOMI SI CONCENTRARONO VERSO UN SOLO PUNTO SCONTRANDOSI FRA DI ESSI. LA MOSSA ERA PREGIEVOLE, I CORPI CONGELATI PIANO PIANO RIACQUISTARONO CALORE MA LA STORIA PURTROPPO PER LORO ERA GIA’ SCRITTA.

RITORNATI IN UNO STATO NORMALE GLI UMANI PRESENTI SI STROPICCIARONO IL VOLTO E LE LORO PAROLE DI STUPORE NELL’ESSERE IN QUEL LUOGO E NON SAPENDO NEMMENO CHE COSA STAVANO A FARE, RIPRESERO CONOSCENZA E CARICATI DALLE PAROLE CHE GIOVANNI, ROBERTO E STEFANO DAL FONDO, COMINCIARONO A COMBATTERE ANCHE LORO CONTRO GLI AUTOMI. ERA STATI COME DROGATI, FORSE LA LORO STORIA ERA ARRIVATA AL CULMINE, QUANDO FACENDO A TUTTI I COSTI I LORO INTERESSI E LASCIANDO GIORNO DOPO GIORNO VINCERE LE MACCHINE ERANO STATI ASSUEFATTI CEDENDO LA LORO VOLONTA’ ALLE MACCHINE.

PAOLO – NON E’ POSSIBILE, DOVE SONO?- E STEFANO GLI RISPOSE DA DIETRO – TI HANNO USATO PER I LORO FINI, TI HANNO PRESO IL CERVELLO E LO HANNO ANNEBBIATO CON I LORO COMANDI. DAI UNA MANO A GIOVANNI E ROBERTO, SONO LA’! –

STROPICCIATI GLI OCCHI, REALIZZO’ E SI SCAGLIO’ FEROCEMENTE CONTRO GLI AUTOMI CHE ANCHE GLI ALTRI UMANI, STAVANO CIRCONDANDO.

-SVEGLIATEVI, SIETE QUI PRESI IN OSTAGGIO DALLE MACCHINE!- FACEVA GIOVANNI AGLI ALTRI UMANI NELLA PRIMA SALA.

ORMAI GLI AUTOMI ERANO COSTRETTI A DAR FONDO ALLA LORO FORZA, MA, DISSE ROBERTO – ADESSO LE MACCHINE SONO MENO FORTI, PERCHE’ SIAMO RIUSCITI A SVEGLIARVI ED HANNO PERSO ENERGIA.-

GLI AUTOMI FURONO PRESI D’ASSALTO E IN REALTA’ LE POCHE ENERGIE CHE VI ERANO RIMASTE FECE SI CHE LO SCONTRO DURO’ POCO, GLI UMANI SI FECERO BEFFA DELLE MACCHINE GRAZIE ANCHE ALLA FORZA DI GIOVANNI CHE NE SCAGLIAVA UNO CONTRO L’ALTRO CON IL RISULTATO CHE A GAMBE IN ARIA VENIVANO DISTRUTTI DA ROBERTO E DAGLI ALTRI CON DEGLI ARNESI CHE SI TROVAVANO NELLA STANZA.

L’ULTIMO ROBOT FU DISTRUTTO CON UNA MARTELLATA BEN ASSESTATA AL CENTRO DEL CORPO, MANDANDOLO IN FRANTUMI.

GIOVANNI FINITO LO SCONTRO SI AVVICINO’ A STEFANO E GLI DOMANDO’ SE QUEI CORPI CONGELATI NELLE TECHE DI VETRO FOSSERO DEGLI UMANI A CUI AVEVANO SOTTRATTO ENERGIA E AVENDO AVUTO RISPOSTA POSITIVA GIOVANNI INCOMINCIO’ A DISTRUGGERE TUTTE LE TECHE CON I CORPI CONGELATI – FACCIAMO COSI’, FACCIAMOGLI PERDERE ENERGIA, COSI’ CHE ADESSO CHE ARRIVERANNO RINFORZI AUTOMI ABBIANO POCA ENERGIA. CI MANCA POCO PRIMA CHE VENGANO A TROVARCI, PENSO CHE TRA I LORO CHIPS SI AVVERTANO TRA LORO.-

FINITO QUESTO DISCORSO, STEFANO CHE AVEVA VISTO, DAL MOMENTO IN CUI SI ERA LIBERATO, LA FACCIA DI GIOVANNI, ERA RIMASTO SBALORDITO…

-MA TU… EHM… CHE CI FAI QUI?-

-DOBBIAMO SBRIGARCI A DISTRUGGERE QUESTE CELLE, TI ABITUERAI NEL TEMPO.-

STEFANO DISTRATTO DALLA SUA FIGURA SI FERMO’ IN MEZZO ALLA STANZA A PENSARE, MENTRE GLI ALTRI DAVANO UNA MANO A DISTRUGGERE LA CRIOGENERAZIONE DEI CORPI.

-MA.. ALLORA IL SOGNO ERA REALE..-

ROBERTO PROPRIO LI’ SI AVVICINO’ E GLI DISSE – DEV’ESSERE CHE IL LIMITE TRA SOGNO E REALTA’, DATI IL LAVORO CHE SVOLGONO QUESTI ROBOT, HANNO FATTO SI’ CHE LA SOTTILE LINEA CHE LI DIVIDE SI SIA AVVICINATA A TAL PUNTO CHE ANCHE SE IL CONTESTO DEL SOGNO CHE HAI FATTO, SIA IMMAGINARIO, DELLA VERITA’ PASSI IN QUELLA FASE R.E.M. CHE CI AVVICINA COSI’ ALL’ASSOCIAZIONE DEL PRESENTE REALE CHE VIENE RIELABORATO DAL CERVELLO, FACENDO SI CHE SE UNO PENSA AD UNA PERSONA, ANCHE LA PERSONA CHE NON LO SA NE VENGA A CONOSCENZA.

SI VEDE CHE GIOVANNI TI ABBIA PENSATO FERVAMENTE PER POTERTI AIUTARE CHE ALLA FINE ANCHE NELLA SUA FASE R.E.M. TI ABBIA VISTO, CAMMINANDO SU QUELLA LINEA DI CONFINE.-

ANDAMMO DI CORSA FUORI DA QUELLO CHE ERA STATO L’AVAMPOSTO DEI ROBOTS E CI DIRIGGEMMO VERSO LA VILLA DI ZIA AGATA. CHE ASPETTANDOCI, VISTO CHE AVEVA MANDATO GIOVANNI SUL POSTO AD AIUTARCI, CI ABBRACCIO’ APPENA RITORNATI.

GIOVANNI – AGATA ABBIAMO SCOPERTO CHE IL LORO SCOPO E’ QUELLO DI CRIOCONGELARCI PER LASCIARE SOLAMENTE QUELLO STATO TRA CONSCIO E INCONSCIO. E’ QUESTO QUELLO CHE FA ANDARE IN TILT IL CERVELLO UMANO E CHE GELANDO IL NOSTRO CORPO SI PASSA ALLO STATO DI PARADISO E DI ENERGIA PER MANDARE AVANTI E CONQUISTARE I VARI PEZZI UMANI CON UN PARADISO DOVE LE MACCHINE IN STAND-BY RIESCONO A D AVERE UNA SENSAZIONE DI BENESSERE PERPETUO.-

-CERTO CHE CAPISCO ORA LA TERRA INFUOCATA A COSA SERVE.-

STEFANO – SE BRUCIA VUOL DIRE CHE ILE MACCHINE STANNO IN DIFFICOLTA’ A RAGGIUNGERE QUELLO STADIO E CHE IL CONGELAMENTO ANCHE SE EFFETTUATO NON RIESCE ALLA PERFEZIONE.-

E ROBERTO – GRAZIE ALLA PERSEVERANZA DI NOI CHE NON SEGUIAMO CHIMERE INUTILI CHE PORTANO POCHI VANTAGGI E CHE DISTRUGGONO INSIEME IL MONDO…-

STEFANO – IL NON ASSECONDARE LA LORO VOGLIA CREA UN DISTACCO TRA I CORPI ORMAI CONGELATI E I PENSIERI CHE FACCIAMO NELLO STATO INCONSCIO CHE NON SO PER QUALI RAGIONI FANNO SI CHE I PROPRI SOGNI E PENSIERI RIMANGANO TRA NOI.-

E ZIA AGATA – QUESTO CHE DICI CHE NON HA SENSO IN REALTA’ DALLO STUDIO DELLA PSICOANALISI CI DICE CHE I SOGNI SONO CONNESSI TRA LE IMMAGINI CHE ABBIAMO IMMAGAZZINATO DURANTE IL GIORNO E CHE VENGONO POI RIELABORATI DAL SONNO. PUO’ CAPITARE CHE SE IO VEDO TE E ASSOCIO UN IMMAGINE DURANTE IL SOGNO, E TU CHE VEDI ME E CHE ASSOCI ANCHE TU UN’ALTRA IMMAGINE, FACCIA SI’ CHE SIETE CONNESSI TRA DI VOI. –

ALESSANDRA ARRIVO’ ANCHE LEI ALLA VILLA DI ZIA AGATA IN QUEL MOMENTO PER LA PAURA CHE STEFANO NON RITORNAVA. E SENTENDO IL DISCORSO PRESE LA PAROLA E DISSE –FORSE STIAMO ANDANDO AVANTI CON TROPPA FORZA, IN UN MONDO DOVE NON CONOSCIAMO IL VERO PERCHE’ TUTTO UN MONDO SOTTERRANEO CI DOMINA FACENDO ENTRARE PERSONE TRA UN LUOGO IMMAGINARIO ED UN ALTRO E CHE SENZA COMPUTER NON POSSIAMO FARE UN BEL NIENTE, IO NON MI PREOCCUPEREI DEI SOGNI E DEI PERCHE’ DELLE CONNESSIONI.-

MIA ZIA SI GIRO’ E ARRABBIATA PER LA PRESA DI POSIZIONE E DAL FATTO CHE ALESSANDRA NON CAPIVA L’IMPORTANZA DELLA SCOPERTA, LA GUARDO’ CON SGUARDO SEVERO.

-MI DOVETE SPIEGARE QUALI LEGGI FISICHE FANNO SI CHE LA NOSTRA REALTA’ SIA DIVENTATA QUASI INCREDIBILE-

TUTTI AMMUTOLIRONO DALLA FRASE CHE CONTENEVA UNA VERITA’ GRANDE COME UNA CASA.

E STEFANO SDRAMMATIZZANDO – LO SCOPRIREMO SOLO VIVENDO.-

L’ARIA ERA PESANTE E TUTTI SI DAVANO DA FARE PER CONCENTRARE LE FORZA VERSO QUELLE SALE DOVE AD ESEMPIO IL CORPO 81 ERA STATO CRIOGERATO.

INTANTO ALESSANDRA SI AVVICINO’ A ME- DOVE SEI STATO, MI HAI FATTO PRENDERE UNO SPAVENTO.-

-ALESSANDRA E’ UNA STORIA LUNGA CHE NON POSSO RACCONTARTI TUTTA, COMUNQUE SONO FELICE DI RIVEDERTI, PENSAVO CHE NON L’AVREI POTUTO FARE PIU’-

-LASCIA STARE E PENSIAMO CHE DOVREMO SCAPPARE DA QUESTO MONDO SE NON RIUSCIAMO A COMPRENDERE QUESTA REALTA’ CHE CI STA FACENDO PERDERE LA SANITA’ MENTALE-

-NON DIRE COSI’, ABBIAMO VISSUTO COSI’ E POTREMO CONTINUARLO A FARE CERCANDO SEMPRE DI COMBATTERE. NESSUNO E’ PADRONE DEL DESTINO ALTRUI, E’ COME LA TEORIA DEL CAOS CI DISTRIBUIAMO PER CONOSCERE COSE CHE IL NOSTRO PENSIERO NON HA DEFINITO.-

-CI RIUSCIREMO A CONVINCERCI?-

-IO CREDO PROPRIO DI SI, NELLE DIFFICOLTA’, NEI MOMENTI PIU’ BUI LA SOLUZIONE E’ IL NON CERCARE CHE LE COSE TI SI SBATTANO IN FACCIA FACENDOCI MALE. ARRIVEREMO ANCHE NOI ALLA SOLUZIONE DELLA TEORIA DEI MONDI SOTTERRANEI. LA SOLUZIONE E’ TRA NOI, SE LA TROVIAMO BENE, MA SE CI VIENE IMPOSTO DI CONTINUARE IN QUESTA MANIERA , FAREMO LO STESSO, CIOE’ COMBATTEREMO.-

-FATTOSTA’ CHE A ME PIACEREBBE TORNARE SULL’ISOLA DI FUOCO CON TE.-

-QUANDO?-

-ORA-

-ORA? MA NON VEDI CHE CI STIAMO DANDO DA FARE..?-

-DA QUANDO MI HAI DETTO CHE FORSE SAREBBE STATA L’ULTIMA VOLTA CHE CI SAREMMO VISTI PRIMA DI SCENDERE QUESTA NOTTE, VOGLIO STARE CON TE E DIRTI CHE TU SEI IMPORTANTE PER ME, VORREI CHE LA NOSTRA STORIA SIA SIGNIFICATIVA IN UN MONDO DOVE IL FUOCO CI REGALA L’ATMOSFERA E CI RISCALDA CANCELLANDO I NOSTRI DOLORI E ARDE, IN MODO CHE TUTTO IL FUOCO CI AVVOLGA IN UNA SFERA DI MAGIA CHE NON CI FACCIA DIMENTICARE CHE SE LUI E’ SOSTANZA, VOGLIO CHE QUELLA SOSTANZA DIVENTASSIMO TU PER ME. TI AMO.-

E SULLO SFONDO DEL VIALE ARANCIONE CAUSATO DAL FUOCO, MANO NELLA MANO.

-ANDIAMO.-

                                                                                                                                             THE END.